La Divina Commedia

514 Canto XXVII 43-45 Per cui lui tentennò il capo e disse: «Come! Vogliamo rimanere da questa parte? ; poi sorrise come si sorride al fanciullo che si lascia convincere (ch è vinto) dalla promessa di un frutto (al pome). 46-63 Poi entrò nel fuoco prima di me, pregando Stazio che si ponesse per ultimo, mentre prima era stato a lungo in mezzo (che pria per lunga strada ci divise). Non appena fui entrato, mi sarei gettato nel vetro incandescente (bogliente) per rinfrescarmi, tanto il calore lì era immenso (sanza metro). Il mio dolce padre, per confortarmi, procedeva parlandomi sempre di Beatrice, dicendo: «Mi sembra già di vedere i suoi occhi . Ci guidava una voce che cantava oltre le fiamme; e noi, sempre attenti a essa, uscimmo nel luogo dove si saliva (cioè, dove si trovava la scala). Venite, benedicti Patris mei ( Venite, benedetti del Padre mio ) risuonò (una voce) all interno di una luce che era lì, così luminosa (tal) che sopraffece la mia vista, e non potei guardarla. «Il sole tramonta , soggiunse (la voce), «e viene la sera; non fermatevi, ma affrettate (studiate) l andatura, fino a che l occidente non diventa scuro . (vv. 64-108) Sogno di Dante 64-75 La via scavata nella roccia proseguiva diritta, orientata in una direzione tale (verso tal parte) per cui io cancellavo davanti a me i raggi del sole, che già stava calando (Dante procede dunque verso levante, dal momento che proietta l ombra davanti a sé). Ma avemmo un assaggio (levammo i saggi) di pochi gradini che il sole tramontò, come io e i miei saggi percepimmo dietro di noi quando la mia ombra scomparve (si spense). E prima che l orizzonte fosse diventato ugualmente scuro (d uno aspetto) in tutta la sua immensità, e la notte prendesse possesso di tutte le parti a lei assegnate (sue dispense), ciascuno di noi fece di un gradino il letto; poiché la legge naturale del monte ci fiaccò l energia (la possa) e il desiderio (diletto) di salire ancora. 76-93 Così come le capre sostano, ruminando mansuete, essendo state veloci e ardite (proterve) sulle cime dei monti, prima d essersi sfamate (avante che sien pranse), silenziose all ombra, mentre il sole arde, custodite dal pastore, che si è poggiato sul bastone e concede loro il riposo; e così come il mandriano che trascorre fuori la notte (fori alberga), si accampa silenzioso vicino al suo gregge (lungo il pecuglio suo queto pernotta), sorvegliando affinché una fiera non lo disperda (sperga); così eravamo tutti e tre allora, io come le capre, ed essi come i pastori, avvolti dall alta parete rocciosa da una parte e dall altra (quinci e quindi). Da quel punto si poteva vedere poco della volta celeste (del di fori), ma, per quel poco, io vedevo le stelle più luminose e grandi (chiare e maggiori) del solito (di lor solere). Così meditando (ruminando) e così guardando le stelle (quelle) mi colse il sonno; il sonno che spesso conosce (profeticamente) le novità prima che esse accadano (anzi che l fatto sia). Ond ei crollò la fronte e disse: «Come! volenci star di qua? ; indi sorrise 45 come al fanciul si fa ch è vinto al pome. Poi dentro al foco innanzi mi si mise, pregando Stazio che venisse retro, 48 che pria per lunga strada ci divise. Sì com fui dentro, in un bogliente vetro gittato mi sarei per rinfrescarmi, 51 tant era ivi lo ncendio sanza metro. Lo dolce padre mio, per confortarmi, pur di Beatrice ragionando andava, 54 dicendo: «Li occhi suoi già veder parmi . Guidavaci una voce che cantava di là; e noi, attenti pur a lei, 57 venimmo fuor là ove si montava. Venite, benedicti Patris mei , sonò dentro a un lume che lì era, 60 tal che mi vinse e guardar nol potei. «Lo sol sen va , soggiunse, «e vien la sera; non v arrestate, ma studiate il passo, 63 mentre che l occidente non si annera . Dritta salia la via per entro l sasso verso tal parte ch io toglieva i raggi 66 dinanzi a me del sol ch era già basso. E di pochi scaglion levammo i saggi, che l sol corcar, per l ombra che si spense, 69 sentimmo dietro e io e li miei saggi. E pria che n tutte le sue parti immense fosse orizzonte fatto d uno aspetto, 72 e notte avesse tutte sue dispense, ciascun di noi d un grado fece letto; ché la natura del monte ci affranse 75 la possa del salir più e l diletto. Quali si stanno ruminando manse le capre, state rapide e proterve 78 sovra le cime avante che sien pranse, tacite a l ombra, mentre che l sol ferve, guardate dal pastor, che n su la verga 81 poggiato s è e lor di posa serve; e quale il mandr an che fori alberga, lungo il pecuglio suo queto pernotta, 84 guardando perché fiera non lo sperga; tali eravamo tutti e tre allotta, io come capra, ed ei come pastori, 87 fasciati quinci e quindi d alta grotta. Poco parer potea lì del di fori; ma, per quel poco, vedea io le stelle 90 di lor solere e più chiare e maggiori. Sì ruminando e sì mirando in quelle, mi prese il sonno; il sonno che sovente, 93 anzi che l fatto sia, sa le novelle.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato