La Divina Commedia

La poesia come catabasi, o discesa agli inferi Montale in una foto che lo ritrae con la moglie Drusilla Tanzi. A sinistra il saggio scritto da Irma Brandeis su Montale La vera poesia rimanda sempre all Assoluto «Dicono che la poesia al suo culmine, magnifica il tutto in fuga , a quel «Tutto in fuga che l arte può solo suggerire. Il dolore e la sofferenza fanno parte della gioia, la pienezza può riempire il vuoto nell anima solo quando noi ne abbiamo coscienza e mendichiamo. Così si può viaggiare anche se bendati e immobili in un letto. Sempre più chiara e concreta è la coscienza della funzione salvifica della presenza muliebre. Pensiamo alla celeberrima poesia (Xenia II, 5) in cui il poeta scrive: Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono3 le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni4 di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue. 3. mi occorrono: mi capitano o mi servono . 4. gli scorni: le arrabbiature, le delusioni. Il viaggio è qui metafora della vita e la discesa delle scale (immaginiamoci, ad esempio, le scale ripide e strette di una casa ligure a Monterosso) rappresenta il trascorrere del tempo che accompagna lentamente, ma inesorabilmente, verso il destino che attende tutti gli esseri viventi. Lo stile della poesia è colloquiale, quasi prosastico. La vita coniugale viene simbolizzata attraverso l allegoria di una discesa delle scale, dove si compie il viaggio dell esistenza. La poesia Xenia II, 5 è una catabasi moderna, una discesa agli Inferi realizzata con la compagnia della moglie. Ora, senza di lei, il viaggio del poeta è solitario, senza più quel sostegno che, oltre che una compagnia costante, rappresentava anche un giudizio autorevole per il poeta. Una donna non equivale all altra. Non conta tanto essere in due, ma poter camminare in due fidandosi del giudizio altrui, condividendo il vissuto e aiutandosi vicendevolmente nella strada. Nella poesia Xenia I, 5 emerge questo affettuoso spirito di appartenenza tra i due sposi, un appartenenza che è quasi dipendenza reciproca, come quella del cane incimurrito nei confronti del padrone. Si nota, poi, da parte del poeta anche quell indefettibile fiducia nella moglie, donna capace di leggere nella profondità dell animo delle persone, nonostante la sua cattiva vista. Non ho mai capito se io fossi il tuo cane fedele e incimurrito5 o tu lo fossi per me. Per gli altri no, eri un insetto miope smarrito nel blabla6 dell alta società. Erano ingenui quei furbi e non sapevano di essere loro il tuo zimbello: di essere visti anche al buio e smascherati dal tuo senso infallibile, dal tuo radar di pipistrello 5. incimurrito: malato col cimurro, quindi malato e bisognoso di continua assistenza. 6. blabla: le chiacchere. Montale è convinto che questa compagnia durerà per l eternità. Con tenerezza il poeta si rivolge nuovamente alla moglie in Xenia I, 4: Avevamo studiato per l aldilà un fischio, un segno di riconoscimento. Mi provo a modularlo nella speranza che tutti siamo già morti senza saperlo. Facciamo il punto 1 In che senso Irma Brandeis appare come una donna angelo nella raccolta Le occasioni? 2 Perché Irma Brandeis è celebrata con il nome di Clizia ne La bufera e altro? 3 Nella raccolta Xenia, scritta dopo la morte della moglie Drusilla, in che modo il poeta richiama la figura di una donna salvifica? Purgatorio Bonagiunta Orbicciani 493

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato