Altre pagine altri percorsi – La «Beatrice» di Montale. Da

492 Canto XXIV Altre pagine altri percorsi La «Beatrice di Montale Da Clizia a Mosca, la donna salvifica Il poeta Eugenio Montale (1896-1981) attribuì fin dalle prime raccolte di versi grande importanza alla figura femminile. però dalla seconda raccolta (Le occasioni) in poi, che la donna assume una valenza salvifica, con richiami evidenti alla donna-angelo stilnovista di dantesca memoria. In pieno regime fascista, Montale contrappone alla barbarie del totalitarismo una poesia che propone una via salvifica proprio attraverso la figura femminile. La donna è qui presentata come angelo, contrapposta alla società di massa, e solo essa permette al poeta di resistere «alla follia di morte che pervade ormai la società. La presenza salvifica della donna nelle Occasioni Nelle Occasioni Montale dedicò ad Irma Brandeis, conosciuta nel 1933, alcune poesie d amore, denominate Mottetti (composizioni sacre a carattere vocale strumentale). Di origine ebraica e statunitense, Irma Brandeis abbandonò l Europa e si trasferì negli Stati Uniti (1938) per sfuggire alle persecuzioni. Per questo i Mottetti costituiscono una sorta di romanzetto autobiografico , come li definisce Montale, dedicato ad una donna che si trova a tremila miglia di distanza dal poeta, mai ritratta nella sua concretezza, ma trasfigurata nel ricordo e divenuta simbolo: è la donna-angelo, portatrice di salvezza per il poeta in mezzo alle difficoltà storiche. Nel mottetto che segue si può facilmente cogliere la funzione salvifica della donna-angelo simile a quella della figura femminile nel Dolce Stilnovo: Ti libero la fronte dai ghiaccioli che raccogliesti traversando l alte nebulose; hai le penne lacerate dai cicloni, ti desti a soprassalti1. Mezzodì: allunga nel riquadro2 il nespolo l ombra nera, s ostina in cielo un sole freddoloso; e l altre ombre che scantonano nel vicolo non sanno che sei qui. 1. hai le penne lacerate/ dai cicloni, ti desti a soprassalti: la donna appare umanamente indifesa e bisognosa di affetto. 2. riquadro: è il riquadro del cortile o della stanza in cui è proiettata l ombra. Montale s immagina che la donna venga dagli Stati Uniti in Italia viaggiando attraverso lo spazio siderale. Per questo il poeta le deve togliere il ghiaccio dalle ali che sono lacerate: «gli altri uomini come scrive Montale per commentare la poesia «sono quelli che non sanno, che ignorano la possibilità di simili eventi . La Clizia della Bufera e altro Nella terza raccolta intitolata La bufera e altro (1956) Irma Brandeis viene celebrata con il nome di Clizia, ovvero il girasole. L etimo greco del nome Clizia indica che è colei che s inchina, si piega verso il sole: «è il girasole [ ], un nome derivato dalla mitologia classica e cristianizzato [ ]. quella ch a veder lo sol si gira, come è detto nel verso epigrafico posto sotto il titolo della Primavera hitleriana e tratto dal sonetto dedicato a Giovanni Quirini fra le Rime dubbie di Dante [ ]. anche l amore eterno, stando al cosiddetto linguaggio dei fiori, che assegna appunto al girasole, al fior di Clizia tale significato (Antonielli). Ne La primavera hitleriana, Hitler viene accolto a Firenze da una folla inneggiante, è una sorta di messo infernale proveniente da un altro mondo. A lui si contrappone la presenza della donna, angelo e mediatrice tra la terra e il cielo. La moglie Mosca nella quarta raccolta Satura (1971) La quarta raccolta, Satura, datata 1971, è divisa in quattro sezioni: Xenia I e Xenia II, Satura I, Satura II. Montale dedica le poesie della sezione «Xenia doni votivi per l ospite alla moglie Drusilla Tanzi, denominata spesso con tono affettuoso Mosca, per i grandi occhiali da miope che indossava. Sposata solo nel 1962 e morta l anno successivo, Drusilla è in realtà compagna di Montale già sul finire degli anni Trenta. Ricorda Montale in Xenia I, 14: Tu sola sapevi che il moto non è diverso dalla stasi, che il vuoto è il pieno e il sereno è la più diffusa delle nubi. Così meglio intendo il tuo lungo viaggio imprigionata tra le bende e i gessi. Eppure non mi dà riposo sapere che in uno o in due noi siamo una cosa sola.

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato