La Divina Commedia

Il «dolce stile e il superamento della tradizione L esito più significativo della poesia siciliana è rappresentato dal dolce stil novo (v. 57), che libera l amore da occasioni esterne (i rituali erotico-cortesi) e gli affida l elevazione interiore e religiosa dell «io . La nuova lirica nacque da una concezione del bolognese Guido Guinizzelli, approfondita successivamente da Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Cino da Pistoia. Le creazioni di questi poeti toscani che, legati da amicizia e da stretta collaborazione, si chiamavano fra loro «Fedeli d Amore , trovano in Dante sviluppi nuovi e insuperabili. L importanza letteraria del discorso tra Dante e Bonagiunta è illustrata nello schema sottostante. Guinizzelli padre e maestro A completamento di tale ricostruzione letteraria, va detto che, nel canto XXVI del Purgatorio, Dante riconoscerà in Guinizzelli l iniziatore del nuovo modo di poetare chiamandolo padre, cioè maestro (il padre / mio e de li altri miei miglior che mai / rime d amor usar dolci e leggiadre; «il padre mio e degli altri poeti migliori di me, che scrissero versi d amore dolci e leggiadri , Purgatorio XXVI, vv. 97-99). Poi fa dichiarare a Guinizzelli il superamento della fama di Guittone, perché fondata su una «moda più che sulla qualità artistica dei versi (A voce più ch al ver drizzan li volti, / e così ferman sua oppin one / prima ch arte o ragion per lor s ascolti. / Così fer molti antichi di Guittone, / di grido in grido pur lui dando pregio, / fin che l ha vinto il ver con più persone, «Gli stolti prestano attenzione più alle voci che alla verità, e così si formano una loro opinione prima che da parte loro siano ascoltate l arte e la ragione. Così si comportarono molti della vecchia generazione con Guittone, continuando a lodarlo e ripetendo quello che altri dicevano, fino a quando la verità lo ha vinto per merito di diversi poeti a lui superiori , Purgatorio XXVI, vv. 121-126). Dante e la novità del Dolce Stilnovo Ritorniamo ora ai versi del canto XXIV del Purgatorio. Il poeta fiorentino risponde a Bonagiunta esprimendo con estrema linearità e chiarezza la novità della genesi della sua poesia vv. 52-54: [ ] «I mi son un che, quando Amor mi spira, noto, e a quel modo ch e ditta dentro vo significando . La nuova poesia di Dante nasce sempre dall incontro con una donna da cui proviene l ispirazione poetica. La poesia scaturisce, quindi, da un avvenimento. Si scrive sempre perché accade qualcosa di importante nella propria vita. Da questo fatto amoroso sgorga l ispirazione. L esperienza provata e conservata nella memoria e nel cuore deve poi trovare le parole opportune con cui venga comunicata agli altri. Potremmo indicare la genesi della poesia con tre espressioni: incontro amoroso, memoria dell esperienza, espressione in versi. Ora comprendiamo che iato vi sia tra questa concezione di Dante e quella che caratterizza la scrittura profana nei decenni precedenti, dalla prima letteratura italiana mondana (la lirica siciliana, sorta negli anni Trenta del Duecento) alla produzione degli anni Ottanta e Novanta. Giacomo da Lentini, Giacomino Pugliese, Guittone d Arezzo e tanti altri hanno scritto in maniera convenzionale come per un gioco letterario, non certo per trasmettere un avventura reale del cuore. Bene, proprio quel Bonagiunta Orbicciani che in vita non avrebbe mai riconosciuto la superiorità della poesia di Dante e dei suoi amici riconosce ora, morto, la diversità della nuova poesia (vv. 55-62). Solo ora Bonagiunta riconosce la distanza tra la poesia di Giacomo da Lentini (che qui rappresenta il poeta più significativo della lirica siciliana), la sua e quella di Guittone Del Viva d Arezzo rispetto a quella del Dolce Stil Novo che Dante rappresenta. Qui per la prima volta compare l espressione «Dolce Stil Novo a designare un gruppo di poeti che hanno una nuova concezione del poetare. Ed è proprio un avversario di Dante a definire la nuova scuola. Gli stilnovisti hanno sempre seguito l ispirazione dell amore a differenza dei poeti precedenti. La profezia dell esilio Miniatura, dal Codex Manesse o codice manessiano, il più ricco canzoniere medievale in lingua tedesca, 1300 c.a. Il colloquio di Dante con Bonagiunta accenna anche alla cortesia di chi ospiterà Dante in esilio: una donna di nome Gentucca gli renderà piacevole il soggiorno a Lucca. La profezia di Bonagiunta (vv. 37-48) anticipa quella di Forese che predice l imminente morte del proprio fratello Corso, capo dei Neri e feroce avversario di Dante. Ancora una volta sarà la dura realtà a chiarire a Dante il significato di questa predizione, che implicitamente lo riguarda, essendo egli coinvolto nelle turbinose vicende politiche di Firenze (vv. 82-90). Per ora la certezza che la giustizia divina premia o castiga secondo i meriti è l unica luce consolante rimasta nella vita di Dante. Purgatorio Bonagiunta Orbicciani 491

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato