Personaggi principali: Martino IV, Ubaldino degli Ubaldini,

Personaggi principali Martino IV Martino IV, papa dal 1281 al 1285, era stato tesoriere della cattedrale francese di Tours. Le dicerie sulla sua golosità annoverano tra i suoi piatti preferiti le anguille del lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, rese più saporite dal bagno nel vino ligure della vernaccia prima di arrostirle. Ubaldino degli Ubaldini Pila è il nome del castello nel Mugello dove risiedeva Ubaldino degli Ubaldini, fratello del cardinale Ottaviano (collocato tra gli eretici Inferno X, 120) e padre dell arcivescovo Ruggieri (condannato tra i traditori della patria mentre il conte Ugolino gli rode il capo, Inferno XXXIII, 14). Bonifazio dei Fieschi Fu arcivescovo di Ravenna dal 1274 al 1294. Si racconta che in una lettera del 1281 ordinò al Comune di Savignano di organizzare un lauto banchetto in suo onore. Marchese degli Argogliosi Fu podestà di Faenza nel 1296, morto probabilmente nel 1316. Dante accenna alla sua fama di insaziabile bevitore, rifacendosi a un aneddoto. Avendo il Marchese chiesto a un servo cosa si dicesse di lui in giro, questi rispose: «Che state sempre a bere . E il Marchese: «Ma perché non dicono che ho sempre sete? . (Voi, ch avete mutato la maniera) di aver mutato contenuto e stile della poesia d amore (trova oscuro Guittone e artificioso Guinizzelli). Egli conosceva Dante (in questo canto lo riconosce senza che il poeta fiorentino abbia bisogno di presentarsi e cita dal Convivio la canzone, Donne ch avete...). Jacopo da Lentini Jacopo da Lentini (1210-1260 ca.), notaio della corte siciliana di Federico II, fu iniziatore della poesia d arte in volgare italiano. Le sue liriche (circa quaranta), comparse fra il 1233 e il 1240, sono dedicate esclusivamente all amore cortese (gioia e dolore, vassallaggio nei confronti dell amata e celebrazione estatica della sua bellezza, paragoni con la natura). Guittone d Arezzo Guittone (1235-1294) fu il più importante esponente dei poeti cosiddetti siculo-toscani. Oltre al tema amoroso, secondo il modello cortese dei Provenzali e dei Siciliani, introdusse contenuti politici, legati agli scontri tra le fazioni cittadine, come la canzone scritta dopo la sconfitta guelfa di Montaperti. Lo stile aspro è aperto alla ricchezza lessicale del volgare. Bonagiunta da Lucca Bonagiunta Orbicciani (1220-1296 ca.), notaio a Lucca, fece conoscere in Toscana la poesia della Scuola siciliana. Risentì dell influenza di Guittone d Arezzo, soprattutto per la passione morale, ma non ne condivise gli artifici retorici, cui preferì un lessico chiaro e melodico. La sua fama è legata a una tenzone, in cui accusa Guinizzelli Guglielmo Girardi, miniatura, 1478 ca. Parole in chiaro Pinta (v. 3) Il termine sta per spinta . L aferesi, cioè la soppressione di una vocale o sillaba iniziale, è una forma che dal toscano antico è passata nella lingua poetica resistendo fino al secolo XVI per poi scomparire sia dalla lingua parlata che dalla prosa letteraria, rimanendo nella poesia come ornamento della lingua poetica. Qui è riferito alla nave che va veloce per il vento favorevole (immagine simile a Purg. IV, 93) Stil, stilo (vv. 57, 62) Il termine stilo indica «un modo di fare poesia e riprende il verso 57 dove Dante usa stil, «stile . Le scelte di stile devono tenere conto delle seguenti variabili: lessico, sintassi, accenti delle parole, rime, suoni (dolci come le vocali a e o, aspri e secchi come le consonanti c e g), punteggiatura, figure retoriche. Nel mondo romano lo stilo era lo strumento in osso o in metallo con un estremità appuntita per scrivere sulle tavolette cerate (cerae o tabulae), lavagnette incernierate tra loro a formare una sorta di libro (il codex); l altra estremità era piatta e allargata per cancellare la scrittura stendendo la cera. Con questo significato di «penna il termine compare solo nel canto XXIV del Paradiso riferito a san Paolo (Come l verace stilo / ne scrisse , «Come ha scritto la penna veritiera di colui , vv. 61-62). Purgatorio Bonagiunta Orbicciani 489

La Divina Commedia
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