La Divina Commedia

Né l dir l andar, né l andar lui più lento facea, ma ragionando andavam forte, 3 sì come nave pinta da buon vento; e l ombre, che parean cose rimorte, per le fosse de li occhi ammirazione 6 traean di me, di mio vivere accorte. E io, contin ando al mio sermone, dissi: «Ella sen va sù forse più tarda 9 che non farebbe, per altrui cagione. Ma dimmi, se tu sai, dov è Piccarda; dimmi s io veggio da notar persona 12 tra questa gente che sì mi riguarda . «La mia sorella, che tra bella e buona non so qual fosse più, tr unfa lieta 15 ne l alto Olimpo già di sua corona . Sì disse prima; e poi: «Qui non si vieta di nominar ciascun, da ch è sì munta 18 nostra sembianza via per la d eta. Questi , e mostrò col dito, «è Bonagiunta, Bonagiunta da Lucca; e quella faccia 21 di là da lui più che l altre trapunta ebbe la Santa Chiesa in le sue braccia: dal Torso fu, e purga per digiuno 24 l anguille di Bolsena e la vernaccia . Molti altri mi nomò ad uno ad uno; e del nomar parean tutti contenti, 27 sì ch io però non vidi un atto bruno. Vidi per fame a vòto usar li denti Ubaldin da la Pila e Bonifazio 30 che pasturò col rocco molte genti. Vidi messer Marchese, ch ebbe spazio già di bere a Forlì con men secchezza, 33 e sì fu tal, che non si sentì sazio. Ma come fa chi guarda e poi s apprezza più d un che d altro, fei a quel da Lucca, 36 che più parea di me aver contezza. 1-6. Né l dir ... accorte: Dante e Forese, accompagnati da Virgilio e Stazio, parlano alacremente e camminano spediti sulla via della salvezza attraverso la folla spettrale dei golosi, dai visi scarniti e dalle orbite orribilmente incavate. Le anime si meravigliano che Dante sia vivo (se ne sono accorte perché il suo corpo proietta ombra Purg. XXIII, 114: là dove l sol veli)- pinta v.3: Parole in chiaro. 7-12. E io ... mi riguarda: Dante chiede notizie della sorella di Forese, Piccarda, e se vi siano nella cornice anime con le quali sia importante parlare. 13-15. La mia sorella ... sua corona: Forese risponde a Dante che potrà incontrare Piccarda tra i beati del Paradiso (Par. III, 34 sgg.). (vv. 1-63) Forese indica i golosi: colloquio con Bonagiunta 1-6 Né il parlare rendeva più lento il camminare, né l andare (rendeva più lento) quello (il parlare); ma, conversando, procedevamo in fretta, come una nave spinta da un vento favorevole: e le anime, che apparivano cose più che morte, attraverso le orbite incavate si meravigliavano di me, accorgendosi che io ero vivo. 7-12 E io, continuando il mio discorso, dissi: «L anima di Stazio (di cui si parlava nel canto precedente) se ne va su forse più lentamente di quanto non farebbe (da sola), a causa di noi altri. Ma dimmi, se lo sai, dov è Piccarda; dimmi se io vedo qualche persona degna di nota tra questi spiriti che mi guardano tanto (insistentemente) . 13-15 «Mia sorella, che non so se fosse più bella che buona, già trionfa lieta della sua gloria nel cielo più alto (l Empireo) . 16-30 Così egli disse prima; e poi (aggiunse): «Qui è necessario indicare ciascuno per nome, poiché il nostro aspetto è così smunto per il digiuno . «Questi , e mi additò (uno spirito), «è Bonagiunta, Bonagiunta da Lucca; e quel volto dietro di lui, più scavato degli altri, fu sposo della Santa Chiesa: venne da Tours, e col digiuno espia le anguille di Bolsena e la vernaccia . Molti altri mi nominò singolarmente e tutti si mostravano contenti di essere nominati (per le preghiere di suffragio), tanto che io non vidi nessun gesto di scontento. Vidi masticare a vuoto per la fame Ubaldino della Pila, e Bonifacio dei Fieschi, che con il pastorale governò molte genti. 31-39 Vidi il Marchese degli Argogliosi che un tempo ebbe la possibilità a Forlì di bere con meno sete, e fu tale che non si sentì mai sazio. Ma come fa chi guarda e poi considera più uno che un altro, così feci io con quello di Lucca, che mostrava di conoscermi meglio (degli altri). La corona allude al premio della fede e alla conquista della beatitudine. L Olimpo è il monte della Tessaglia, sede degli dèi. L assimilazione della cultura pagana a quella cristiana è tipica del Medioevo, che prefigurava nella classicità il cristianesimo. questo un altro esempio del sincretismo di Dante che contamina sistemi culturali diversi, come anche nel caso di demoni infernali di origine mitologica. 20. Bonagiunta da Lucca: rimatore toscano del Duecento ( Personaggi). 20-21. e quella faccia ... trapunta: ancora una allusione alla magrezza dei golosi e alla loro faccia scavata. 23-24. dal Torso fu ... vernaccia: l anima è quella del papa Martino IV ( Personaggi). 28. Vidi ... li denti: l immagine del vano masticare rinvia a un cibo illusorio. 29. Ubaldin da la Pila: è Ubaldino degli Ubaldini della Pila ( Personaggi). 29-30. Bonifazio ... genti: è Bonifazio dei Fieschi ( Personaggi). 30. col rocco: è il bastone pastorale del vescovo che, invece di terminare a ricciolo, secondo l usanza della Chiesa di Roma, aveva in alto un prisma simile alla torre (in persiano r kh) del gioco degli scacchi. 31-33. messer Marchese ... sazio: è il Marchese degli Argogliosi di Forlì ( Personaggi). Messer era titolo onorifico dal provenzale meser e dal francese monsieur, «signore . Purgatorio Bonagiunta Orbicciani 483

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato