La Divina Commedia

476 Canto XXIII Oh, fratello, ora non nascondere più a me (la tua condizione)! vedi che non io soltanto, ma tutta questa gente guarda stupita là dove tu fai schermo al sole (con la tua ombra) . (vv. 115-133) Dante parla del viaggio ultraterreno 115-123 Per cui io (dissi) a Forese: «Se tu richiami alla memoria quale tu fosti con me e quale io fui con te (quale vita conducemmo insieme), ancora sarà doloroso il ricordare di adesso. Da quella vita mi allontanò costui che mi precede (Virgilio), pochi giorni fa, quando vi si mostrò tonda la sorella (la luna) di quello e indicai il sole. «Costui mi ha condotto attraverso la profonda notte dei veri morti (i dannati) con questa vera carne (il corpo) che lo segue. 124-139 Di lì (dall Inferno) mi hanno condotto su i suoi aiuti, salendo e aggirando la montagna (del Purgatorio) che purifica voi che il mondo ha fatto deviare. (Virgilio) dice che mi accompagnerà finché io sarò là dove sarà Beatrice: lì è necessario che rimanga senza di lui. Questi che mi dice così è Virgilio , e lo indicai; «e quest altro (Stazio) è quell anima per cui il vostro regno, che lo manda via libero (perché purificato), scosse poco fa tutte le sue pendici (con il terremoto di esultanza per la liberazione dell anima di Stazio) . 112-114. Deh sol veli: le altre anime sono stupite della presenza di Dante vivo, infatti hanno notato che il suo corpo non lascia passare la luce del sole. 115-117. Se tu riduci memorar presente: è questo il momento significativo La Commedia, Purgatorio XXIII, miniatura ferrarese,1474-1482. Roma, Biblioteca Vaticana. Deh, frate, or fa che più non mi ti celi! vedi che non pur io, ma questa gente 114 tutta rimira là dove l sol veli . Per ch io a lui: «Se tu riduci a mente qual fosti meco, e qual io teco fui, 117 ancor fia grave il memorar presente. Di quella vita mi volse costui che mi va innanzi, l altr ier, quando tonda 120 vi si mostrò la suora di colui , e l sol mostrai; «costui per la profonda notte menato m ha d i veri morti 123 con questa vera carne che l seconda. Indi m han tratto sù li suoi conforti, salendo e rigirando la montagna 126 che drizza voi che l mondo fece torti. Tanto dice di farmi sua compagna che io sarò là dove fia Beatrice; 129 quivi convien che sanza lui rimagna. Virgilio è questi che così mi dice , e addita lo; «e quest altro è quell ombra per cu scosse dianzi ogne pendice 133 lo vostro regno, che da sé lo sgombra . dell episodio: il ricordo dello smarrimento giovanile che Dante e Forese hanno vissuto insieme si accompagna al fervore del ravvedimento. 118-129. Di quella vita rimagna: Dante ora risponde alla domanda posta da Forese ai vv. 52-53 e narra di sé all amico: ricostruisce il suo viaggio evolutivo dalla vita di perdizione (v. 118) e sottolinea l importanza della guida di Virgilio che lo accompagnerà fino a Beatrice (v. 128), e quindi a meritarsi la Grazia.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato