CANTO XIX – La femmina balba e Adriano V

La femmina Canto XIX balba e Adriano V Canto 19 TEMPO M artedì 29 marzo (o 12 aprile) 1300, prime ore antimeridiane LUOGO Quarta cornice Quinta cornice PECCATORI PENA Accidiosi (quarta cornice) Avari e prodighi (quinta cornice) Accidiosi: corrono frettolosamente lungo la cornice. Avari e prodighi: sono distesi a terra bocconi, con le mani e i piedi legati, come contrappasso per l attaccamento alle cose terrene che ebbero in vita e per non aver operato il bene. PERSONAGGI Dante Virgilio L angelo della sollecitudine Adriano V Sommario « (vv. 1-33) Sogno di Dante Poco prima dell alba, quando la notte è più fredda, Dante dorme. Gli appare in sogno una femmina balbuziente, guercia, storpia, smorta e con le mani monche, che sotto il suo sguardo diventa bella e seducente; cantando con voce soave dice di essere una sirena che ammalia i marinai, e che già fece deviare Ulisse dal suo viaggio. Dante vede poi una donna santa e sollecita: ella rimprovera Virgilio, il quale strappa le vesti della femmina scoprendone il ventre, dal quale esce un fetore che risveglia Dante. « (vv. 34-51) L angelo della sollecitudine Richiamato da Virgilio, Dante si alza e si incammina dietro la sua guida, con il sole già alto alle spalle. La sua andatura è curva, come oppressa dal ricordo del sogno, finché la voce benevola dell angelo li indirizza all apertura della scala. Al momento del passaggio l angelo, con un fruscio d ali, cancella la quarta P dalla fronte di Dante, poi intona Qui lugent: beati coloro che piangono perché saranno capaci di consolare. « (vv. 52-69) Spiegazione del sogno Virgilio chiede a Dante il motivo della sua aria preoccupata, pensierosa, e il discepolo confessa di non riuscire a staccarsi dal sogno della femmina balba. Il maestro gli spiega che quell antica strega rappresenta la seduzione dei beni terreni, causa dei tre peccati che si espiano nelle cornici superiori, e che Dante ha ormai visto come l uomo se ne può liberare; infine, lo invita a scacciare quell immagine rivolgendo gli occhi in alto, dove Dio fa ruotare le stelle celesti per attirare gli uomini verso la bellezza perfetta ed eterna. « (vv. 70-145) Avari e prodighi. Papa Adriano V Nella quinta cornice Dante vede le anime degli avari e dei prodighi. Esse giacciono bocconi a terra sospirando e piangendo, e dicono Adhaesit pavimento anima mea (la mia anima s è attaccata alla terra). Virgilio chiede indicazioni sul percorso da seguire; l anima che risponde, e che Dante prega di voler rivelare il proprio nome e la natura della pena, dice di essere stata papa (Adriano V, papa nel 1276 per 38 giorni) poco più di un mese, e di aver scoperto quanto vani siano i beni terreni quando, giunta a ricoprire la massima carica sulla Terra, capì che nemmeno questo poteva appagarla; spiega poi che gli avari sono sdraiati con gli occhi verso terra, mani e piedi legati, perché in vita i loro occhi non si levarono verso l alto, e perché l attaccamento ai beni terreni impedì loro di operare per il bene. Dante si inginocchia davanti al papa, ma questi lo prega di alzarsi: nella vita eterna, dice, tutti sono ugualmente servi di Dio e non esistono gerarchie. Infine chiede a Dante di allontanarsi per non disturbare più la sua penitenza, e nel ricordare la virtuosa nipote Alagia spera che possa pregare per lui. 5a Cornice AVARI E PRODIGHI 4a Cornice ACCIDIOSI

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato