La Divina Commedia

cotal per quel giron suo passo falca, per quel ch io vidi di color, venendo, 96 cui buon volere e giusto amor cavalca. Tosto fur sovr a noi, perché correndo si movea tutta quella turba magna; 99 e due dinanzi gridavan piangendo: «Maria corse con fretta a la montagna; e Cesare, per soggiogare Ilerda, 102 punse Marsilia e poi corse in Ispagna . «Ratto, ratto, che l tempo non si perda per poco amor , gridavan li altri appresso, 105 «che studio di ben far grazia rinverda . «O gente in cui fervore aguto adesso ricompie forse negligenza e indugio 108 da voi per tepidezza in ben far messo, questi che vive, e certo i non vi bugio, vuole andar sù, pur che l sol ne riluca; 111 però ne dite ond è presso il pertugio . Parole furon queste del mio duca; e un di quelli spirti disse: «Vieni 114 di retro a noi, e troverai la buca. Noi siam di voglia a muoverci sì pieni, che restar non potem; però perdona, 117 se villania nostra giustizia tieni. Io fui abate in San Zeno a Verona sotto lo mperio del buon Barbarossa, 120 di cui dolente ancor Milan ragiona. E tale ha già l un piè dentro la fossa, che tosto piangerà quel monastero, 123 e tristo fia d avere avuta possa; perché suo figlio, mal del corpo intero, e de la mente peggio, e che mal nacque, 126 ha posto in loco di suo pastor vero . Io non so se più disse o s ei si tacque, tant era già di là da noi trascorso; 129 ma questo intesi, e ritener mi piacque. E quei che m era ad ogne uopo soccorso disse: «Volgiti qua: vedine due 132 venir dando a l accid a di morso . Di retro a tutti dicean: «Prima fue morta la gente a cui il mar s aperse, 135 che vedesse Iordan le rede sue. E quella che l affanno non sofferse fino a la fine col figlio d Anchise, 138 sé stessa a vita sanza gloria offerse . Poi quando fuor da noi tanto divise quell ombre, che veder più non potiersi, 141 novo pensiero dentro a me si mise, del qual più altri nacquero e diversi; e tanto d uno in altro vaneggiai, che li occhi per vaghezza ricopersi, 145 e l pensamento in sogno trasmutai. calca furiosa galoppa con grandi falcate (suo passo falca) lungo quel girone, per quanto mi parve di vedere di coloro che, spronati dalla buona volontà e dall amore giusto (cui... cavalca), sopraggiungevano. Presto ci raggiunsero (fuor sovr a noi), perché quella grande folla avanzava correndo; e i due davanti gridavano piangendo: «Maria si affrettò verso la montagna ; e «Cesare, per conquistare Ilerda, assediò Marsiglia e poi si precipitò in Spagna [il primo esempio è biblico: Maria, appreso dall angelo che la sua parente Elisabetta aspettava un figlio in età avanzata, corse da lei nella regione montuosa di Ebron; il secondo è tratto dalla storia di Roma: Giulio Cesare, impaziente di indugi, lasciò i suoi luogotenenti ad assediare Marsiglia dal mare per avventarsi su Ilerda oggi Lérida in Spagna, dove sconfisse l esercito di Pompeo]. «Presto, presto, che non si perda tempo per scarso amore , gridavano gli altri dietro, «che lo zelo posto nel fare bene ravvivi in noi la grazia divina . (vv. 106-145) L abate di San Zeno: esempi di accidia punita 106-129 «O gente, in cui l intensità lancinante del presente zelo (fervore aguto adesso) forse compensa la negligenza e il ritardo con cui, per mancanza di ardore, avete compiuto il bene, costui che è vivo, e certamente non mento (non vi bugio), vuole salire, non appena torni la luce del sole; perciò diteci dove si trova il passaggio (pertugio) più vicino . Queste furono le parole della mia guida; e uno di quegli spiriti disse: «Vieni dietro a noi, e troverai il punto. Noi siamo così desiderosi di muoverci che non possiamo sostare; perciò perdona, se ritieni scortesia (il nostro comportamento) in realtà dovuto alla giustizia divina. Io fui abate in San Zeno a Verona, al tempo del valente imperatore Barbarossa, di cui ancora Milano parla con dolore. E vi è un uomo (tale) molto vicino alla morte, che presto sconterà nell altro mondo (piangerà) le offese fatte a quel monastero, e rimpiangerà (tristo fia) di averlo avuto in suo potere; perché invece che al legittimo abate ha ceduto l incarico a suo figlio, menomato nel corpo e anche più nell anima, e nato male . Io non so se disse altro o se tacque, tanto si era già allontanato da noi (nell impeto della corsa); ma questo ascoltai, e mi piacque conservarlo nella memoria. 130-145 E colui che mi era di aiuto in ogni necessità (ogne uopo) disse: «Voltati da questa parte: guarda due anime che sopraggiungono biasimando il peccato di accidia (dando a l accidia di morso) . Chiudendo la schiera, esse dicevano: «Prima che il Giordano vedesse i suoi eredi (le rede sue) morì la gente di fronte alla quale si aprì il Mar Rosso? E quella (gente) che non volle sopportare sino alla fine gli affanni e le pene del viaggio insieme al figlio di Anchise (Enea), condannò se stessa a una vita senza gloria (si riferisce ai Troiani che vollero fermarsi in Sicilia, rinunciando con ciò alla grande missione di dare vita alla stirpe dei Romani). Poi, quando quelle anime furono tanto lontane da noi da non poterle più vedere, ebbi un nuovo pensiero, dal quale ne nacquero altri scollegati tra loro (diversi), e tanto vaneggiai dall uno all altro, che chiusi gli occhi per stanchezza, e il turbinare dei pensieri si trasformò in sonno. Purgatorio Amore e libero arbitrio 445

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato