La Divina Commedia

Il canto XVII, posto esattamente a metà della seconda Cantica, spiega l ordinamento morale del Purgatorio, richiamando in tal modo il canto XI dell Inferno, dove era stato esposto l ordinamento della voragine infernale. Anche qui è Virgilio la voce attraverso cui Dante-autore espone la materia dottrinaria, sulla concezione dell amore come causa prima di ogni virtù e di ogni peccato. Da questo primo, fondamentale assunto deriva un impianto rigorosissimo: l amore tende naturalmente verso il Bene supremo, ma può traviarsi per malo obietto, cioè rivolgendosi al male del prossimo e qui avremo Ricorditi, lettor, se mai ne l alpe ti colse nebbia per la qual vedessi 3 non altrimenti che per pelle talpe, come, quando i vapori umidi e spessi a diradar cominciansi, la spera 6 del sol debilemente entra per essi; e fia la tua imagine leggera in giugnere a veder com io rividi 9 lo sole in pria, che già nel corcar era. Sì, pareggiando i miei co passi fidi del mio maestro, usci fuor di tal nube 12 ai raggi morti già ne bassi lidi. O imaginativa che ne rube talvolta sì di fuor, ch om non s accorge 15 perché dintorno suonin mille tube, chi move te, se l senso non ti porge? Moveti lume che nel ciel s informa, 18 per sé o per voler che giù lo scorge. De l empiezza di lei che mutò forma ne l uccel ch a cantar più si diletta, 21 ne l imagine mia apparve l orma; e qui fu la mia mente sì ristretta dentro da sé, che di fuor non venìa 24 cosa che fosse allor da lei ricetta. Poi piovve dentro a l alta fantasia un crucifisso, dispettoso e fero 27 ne la sua vista, e cotal si moria; intorno ad esso era il grande Ass ero, Estèr sua sposa e l giusto Mardoceo, 30 che fu al dire e al far così intero. E come questa imagine rompeo sé per sé stessa, a guisa d una bulla 33 cui manca l acqua sotto qual si feo, surse in mia vis one una fanciulla piangendo forte, e dicea: «O regina, 36 perché per ira hai voluto esser nulla? Ancisa t hai per non perder Lavina; i tre peccati più gravi, superbia, invidia e ira, espiati nelle prime tre cornici; oppure per poco di vigore, ossia per debolezza e incertezza nel rivolgersi a Dio ed ecco le anime accidiose della quarta cornice; o, infine, per troppo di vigore, eccessivo interesse per i beni terreni le anime che Dante incontrerà nelle ultime tre cornici. Queste argomentazioni richiamano, sviluppandole su un piano dottrinale, quelle di Marco Lombardo ( Purgatorio XVI) sull anima semplicetta e sul problema del male, e anticipano la materia del libero arbitrio che sarà oggetto del canto successivo. (vv. 1-39) Esempi di ira punita 1-18 Ricordati, lettore, se mai in montagna ti ha colto la nebbia, attraverso la quale vedevi non diversamente dalle talpe, i cui occhi sono ricoperti da una pellicola (pelle), di come, quando i vapori umidi e densi cominciano a diradarsi, i raggi (la spera) del sole penetrano debolmente attraverso essi; la tua immaginazione (sollecitata da questo ricordo) sarà pronta a rappresentarsi (fia... leggera in giugnere a veder) in quale modo io rividi a tutta prima (in pria) il sole, che era già pronto a coricarsi. Così, adeguando i miei passi a quelli del mio maestro, che assicuravano il cammino (fidati), uscii da quella nube ai raggi del sole, già spenti (morti già) sulla spiaggia (del Purgatorio, dove il sole è già tramontato). O facoltà dell immaginazione (imaginativa), che talvolta ci allontani tanto (ne rube sì) dalla realtà esterna (di fuor) che non la si percepisce (ch om non s accorge), anche se suonano mille trombe, chi ti aziona (move te), se la realtà sensibile non ti fornisce stimoli sui quali operare (se l senso non ti porge)? Ti aziona una luce che si forma nel cielo, o per naturale disposizione degli astri (per sé), o per volere (divino) che la dirige verso il basso (giù lo scorge). 19-39 Nella mia immaginazione (l imagine mia) apparve l impronta (l orma) dell empietà di Progne che fu trasformata in usignolo; e qui la mia mente si concentrò così in se stessa (sì ristretta dentro di sé) che dall esterno non poteva arrivare nulla che lei (la mente) potesse ricevere. Alla mia immaginazione profonda (alta fantasia) apparve (piovve) poi un uomo crocefisso, sdegnoso e collerico (dispettoso e fero) nell aspetto, che come tale (cioè, con lo stesso atteggiamento) moriva; intorno a lui vi erano il grande Serse (Ass ero), la sua sposa Ester e il giusto Mardocheo, integerrimo nelle parole e negli atti. E non appena questa immagine si dissolse per propria virtù (rompeo sé per sé stessa), come una bolla d aria che riemerge dall acqua nella quale si è formata (sotto qual si feo), si levò (surse) nella mia visione una fanciulla che piangeva disperatamente, e diceva: «O regina, perché hai voluto annullarti (esser nulla, cioè ucciderti) presa dall ira? Ti sei uccisa (Ancisa t hai) per non perdere Lavinia, Purgatorio La dottrina dell amore 439

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato