La Divina Commedia

424 Canto XVI 58-63 Il mondo è proprio così spoglio di ogni virtù, come tu mi dici, ed è ripieno e coperto di ogni malvagità; ma io ti prego di indicarmene la causa, in modo che la conosca e la possa rivelare agli altri, poiché alcuni la attribuiscono all influsso degli astri, altri alla volontà degli uomini . 64-78 Prima di rispondere emise un profondo sospiro che si trasformò in un lamento; poi cominciò a dire: «Fratello, il mondo è cieco ed è evidente che tu (ponendo questa domanda) provieni da esso. Voi viventi attribuite la causa di ogni cosa solo agli influssi degli astri, proprio come se tutto dipendesse necessariamente dal movimento del cielo. Se fosse così, in voi sarebbe (fora) annullato il libero arbitrio e non sarebbe giusto essere premiati per il bene compiuto e puniti per aver commesso il male. L influsso dei cieli determina le tendenze iniziali di ciascuno, nemmeno tutte, ma ammesso che io dica tutte, a voi uomini è stata data comunque la ragione per discernere il bene dal male, e la libera volontà (per scegliere); che, anche se incontra difficoltà nelle prime battaglie contro le influenze astrali, poi vince tutto, se è ben alimentata (dalle virtù). 79-84 Voi uomini, come esseri liberi, siete soggetti a una forza più grande e a una natura migliore (Dio) di quella degli astri; ed è quella che ha creato in voi l anima intellettiva, la quale non è soggetta agli influssi dei cieli. Perciò se il mondo attuale è traviato, la causa è in voi e in voi va ricercata; e io ora te ne darò una chiara dimostrazione. 85-90 L anima esce dalle mani di Dio, che l ama (la vagheggia) prima ancora che sia creata, come una fanciullina che piangendo e ridendo si comporta 60. e di malizia ... coverto: è accettata da quasi tutti i commentatori l interpretazione del Tommaseo: «gravido dice il seme nascosto del male, coverto il suo esterno rampollare e adombrare la terra . In altre parole la malvagità si è impossessata del mondo, gonfio di essa all interno e da essa sommerso all esterno. 61-62. ma priego la mostri altrui: Marco Lombardo ha affermato che gli uomini non si rivolgono più alla virtù e al bene (v. 48). Questa frase, collegata alle parole di Guido del Duca, fa nascere in Dante un dubbio sulla causa di tale stato di degrado dell umanità: qualcuno ritiene che l uomo tenda al male per l influenza dei cieli, qualcun altro invece per propria volontà. Si noti l intento didascalico dell esperienza vissuta da Dante (sì ch i la veggia) e della Commedia (e ch i la mostri altrui): conoscere la causa della corruzione e del male ha uno scopo dottrinale, ma anche pratico, per attribuire le responsabilità e invitare gli uomini a scelte etiche che possano migliorare la situazione del singolo e della società. 64. Alto sospir ... «uhi! : il sospiro di Marco Lombardo è tanto forte da tradursi in lamento: «ha il pregio di essere vivace caratterizzazione, quasi per così dire mimica Lo mondo è ben così tutto diserto d ogne virtute, come tu mi sone, 60 e di malizia gravido e coverto; ma priego che m addite la cagione, sì ch i la veggia e ch i la mostri altrui; 63 ché nel cielo uno, e un qua giù la pone . Alto sospir, che duolo strinse in «uhi! , mise fuor prima; e poi cominciò: «Frate, 66 lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui. Voi che vivete ogne cagion recate pur suso al cielo, pur come se tutto 69 movesse seco di necessitate. Se così fosse, in voi fora distrutto libero arbitrio, e non fora giustizia 72 per ben letizia, e per male aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia; non dico tutti, ma, posto ch i l dica, 75 lume v è dato a bene e a malizia, e libero voler; che, se fatica ne le prime battaglie col ciel dura, 78 poi vince tutto, se ben si notrica. A maggior forza e a miglior natura liberi soggiacete; e quella cria 81 la mente in voi, che l ciel non ha in sua cura. Però, se l mondo presente disvia, in voi è la cagione, in voi si cheggia; 84 e io te ne sarò or vera spia. Esce di mano a lui che la vagheggia prima che sia, a guisa di fanciulla di un personaggio che, per ragioni strutturali (è invisibile per il fumo), è privo di connotati fisici ed esteriori (U. Bosco). 65-66. Frate, lo mondo lui: gli uomini accecati dalle passioni attribuiscono le responsabilità dei loro mali all influsso dei cieli, e Dante proviene da quel mondo terreno in cui regna l ignoranza della verità. Attraverso tale affermazione di Marco Lombardo, il poeta vuole confutare questa tesi, perché gli uomini prendano consapevolezza della libertà di scegliere il bene o il male. Frate è appellativo ricorrente in questa seconda Cantica (Purg. IV, 127; XI, 82; XIII, 94; XXI, 13, 131), dove non esistono più le distinzioni terrene, ma vigono la fratellanza e la solidarietà. 67-81. Voi ... sua cura: Marco Lombardo espone in queste terzine la teoria del libero arbitrio. Il problema dottrinale è quello dell influsso degli astri sul comportamento umano che nel Medioevo trovava i fondamenti di verità scientifica nel pensiero scolastico. Dante rifiuta il determinismo astrologico che le azioni umane dipendano completamente dagli influssi delle stelle: i cieli determinano i primi moti dell animo, le prime inclinazioni, ma l uomo possiede intelletto e volontà per assecondarli, se sono buoni, o per respingerli, se sono cattivi. Il libero arbitrio (libero voler, v. 76), attraverso l educazione e la pratica delle virtù, rende l uomo capace di vincere le cattive inclinazioni. Alla base di queste affermazioni stanno alcuni passi di san Tommaso d Aquino, da cui Dante trae il principio che l uomo, rispetto agli altri esseri animati guidati dal solo istinto, ha in più l intelletto e la volontà. Mentre l istinto è una facoltà corporea che, appartenendo all anima sensitiva, subisce l influenza dei cieli, l intelletto e la volontà appartengono all anima razionale, soggetta solo a Dio (vv. 79-80), perché creata da Lui (v. 85): poiché l uomo agisce secondo ragione, è libero nelle sue scelte e nelle sue azioni (Summa theologiae: contra inclinationem coelestium corporum homo potest per rationem operari, «contro l influsso degli astri l uomo può agire per mezzo della ragione , I, q, CXV, 4). Infine Dante trae da Boezio (De consolatione philosophiae V, 3) il concetto che, se l uomo non fosse libero di scegliere, verrebbe meno il fondamento della giustizia divina, che premia l uomo per i suoi meriti o lo punisce per le sue colpe: proprio la volontà di scelta sottrae l uomo alla predestinazione. 82-84. Però ... spia: dopo la spiegazione teorica sul libero arbitrio, Marco Lombardo passa alla dimostrazione delle responsabilità dell uomo nella corruzione del mondo.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato