CANTO XVI – Marco Lombardo

Canto 16 Canto TEMPO Lunedì 28 marzo (o 11 aprile) 1300. Ore pomeridiane (circa le diciotto) XVI Marco Lombardo LUOGO Terza cornice PECCATORI Iracondi PENA PERSONAGGI Avanzano avvolti da un fumo denso. Osservano esempi di iracondia punita (punizione del vizio commesso) e mansuetudine premiata (premio per la virtù contraria al vizio cui furono soggetti). Dante Virgilio Marco Lombardo PERSONAGGI CITATI Federico II di Svevia Corrado da Palazzo Gherardo da Camino e sua figlia Gaia Guido da Castello Sommario « (vv. 1-24) La densa nube di fumo e la preghiera degli iracondi I due pellegrini avanzano sulla terza cornice: il fumo denso e acre, che avvolge le anime degli iracondi, irrita dolorosamente gli occhi e impedisce la vista, tanto che per procedere Dante si appoggia a Virgilio. Nell oscurità prodotta dal fumo si sentono le voci cantare in concordia l Agnus Dei, invocando pace e misericordia; Virgilio spiega che è la preghiera delle anime degli iracondi all Agnello divino (Gesù), simbolo di mansuetudine. « (vv. 25-51) Marco Lombardo Una delle anime, sentendo i poeti parlare, apostrofa Dante chiedendogli chi sia. Dante, esortato da Virgilio, risponde spiegando come egli si trovi in quel luogo pur essendo vivo e invita lo spirito del penitente a presentarsi a sua volta. Questi afferma di essere Marco Lombardo e di avere amato, in vita, quelle virtù morali ormai trascurate nel mondo; conferma al poeta la direzione del percorso e gli chiede di pregare per lui. « (vv. 52-114) Il libero arbitrio e la confusione dei poteri Le sue parole spingono Dante a porgli una domanda sulla causa della corruzione e della decadenza morale del mondo, già lamentata da Guido del Duca (Purgatorio XV) e che secondo alcuni dipende dall influsso degli astri, secondo altri dalla volontà umana. Marco risponde che, sebbene gli astri influiscano solo sulle attitudini iniziali degli individui, tuttavia l uomo può compiere liberamente le proprie scelte e contrastare le cattive inclinazioni grazie alla ragione, che gli consente di distinguere tra il bene e il male, e alla facoltà del libero arbitrio di cui è dotato. Di conseguenza, è dell uomo la responsabilità della corruzione del mondo. L anima, appena plasmata dalle mani di Dio, assolutamente semplice e ignara di tutto, si volge spontaneamente verso ogni cosa che le reca diletto, e può essere attratta dalle false apparenze dei beni terreni distogliendo le sue intenzioni dal vero bene. Proprio per questo ha bisogno di una guida terrena (l imperatore), che la indirizzi con le leggi. Ma oggi tale autorità manca e le leggi restano inapplicate, perché il papa si è arrogato anche il potere temporale e non esercita il proprio compito di guida spirituale per il suo attaccamento ai beni terreni. « (vv. 115-145) Tre exempla di antica virtù Come esempio degli effetti della confusione dei poteri Marco Lombardo menziona la sua terra, la Lombardia, così infestata dalla corruzione che delle antiche virtù sopravvive traccia solo in tre vecchi, Corrado da Palazzo (di Brescia), Gherardo da Camino (di Treviso) e Guido da Castello (di Reggio Emilia), che aspettano soltanto di poter passare a miglior vita. A questo punto termina il colloquio tra i due e l anima si allontana. 3a Cornice IRACONDI

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato