La Divina Commedia

402 Canto XI 40 50 1. Eugubino: Del- la città di Gubbio 60 A ulteriore conferma, ricordo che la reticenza qui segnalata da Omberto va collegata, come è già stato fatto, a Pg XIV, quando Dante rifiuta di dire il proprio nome a Guido del Duca e a Rinieri da Calboli con una motivazione «ch il nome mio ancor molto non suona (Pg XIV, 21) i cui termini lessicali ci riconducono all epitaffio che Oderisi aveva fatto di Provenzan Salvani, del cui nome «Toscana sonò tutta . Un Dante, dunque, che pronuncerebbe/lascerebbe pronunciare senza esitazione il proprio nome, se solo esso fosse famoso. L indubbio collegamento tra i due versi ci certifica che il «gran tumor è ancora presente nel pellegrino e che la «bona umiltà non ha ancora preso possesso completo del cuore. Lo sa bene lo stesso viator, che infatti confessa a Sapia il proprio timore di essere condannato, dopo la morte, a portar pesi nel girone precedente (Pg. XIII 136-138). Il canto è dunque percorso da una serie di sotterranee risonanze autobiografiche del viator, che l auctor fa emergere man mano che procede nella narrazione. Esse si manifestano primamente nel reciproco riconoscimento con Oderisi che però, preso a sé, non sarebbe che uno dei tanti incontri del Dante viator con persone già conosciute in Terra , ma sono fortemente potenziate sia dalla citata confessione a Sapia sia dalla profezia del miniatore eugubino1. Essa provoca una forte identificazione tra Provenzan Salvani e Dante viator, facendo di quest ultimo una sorta di quarto personaggio del canto, come è stato ripetutamente notato. Sono elementi che si ripercuotono a ritroso sul canto XI, giustificando quindi quelle interpretazioni che hanno visto incarnata in Omberto la boria nobiliare di Dante, in Oderisi quella artistica, in Salvani quella politica; e fornendo una buona pezza d appoggio ai lettori che hanno sciolto l allusione del v. 99 («chi l uno e l altro caccerà del nido ) a favore dello stesso Dante. Non saprei e la questione rimane, del resto, indecidibile se Dante abbia effettivamente pensato a sé stesso come quarto in quella successione; certo è che l intentio operis, proprio grazie alla prepotente intrusione del personaggio Dante nei versi finali, spinge a vedere in lui l innominato successore dei due Guidi. Impossibile, dunque, non essere d accordo con coloro che hanno sottolineato la centralità di Dante in questo canto, che potremmo ben definire il «canto del nome ; e dove però il nome di Dante rimane taciuto. (Tratto da Pierantonio Frare, Il nome, il volo, il numero: lettura di Purgatorio XI, Vita e Pensiero, Milano 2010) Comprensione e analisi 1 Scrivi una breve sintesi del testo. Qual è la tesi centrale di Frare? 2 Le anime purganti nella balza dei superbi non sono tutte allo stesso livello di purificazione; quali anime sono più avanti nel cammino ? (Disponile tutte in ordine crescente) 3 Quali sono gli indizi del canto XI che fanno comprendere che l insegnamento sulla superbia è rivolto in particolar modo a Dante? 4 Perché, a detta di Frare, Dante non sembra uscire «del tutto ravveduto dal vizio della superbia, anche dopo l incontro con Oderisi da Gubbio? 5 Da cosa è prodotta la forte identificazione tra Dante e Provenzan Salvani? Produzione Dopo aver presentato i personaggi del canto XI che incarnano tre tipi differenti di superbia (per la nobiltà, per l arte, per la politica), rifletti sulla presenza di Dante viator nella quarta balza dei superbi: Dante pone in bocca a Oderisi le sue riflessioni relative alla vanità dell umana gloria, cui il poeta aveva sempre ambito in vita. Qual è il suo ragionamento sulla fama in Terra? A quale tipo di superbia è dato più rilievo nel canto? A partire dalle tue riflessioni scrivi un testo che non superi le 2000 battute.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato