CANTO XI – Oderisi da Gubbio

Oderisi Canto XI da Gubbio TEMPO Lunedì 28 marzo (o 11 aprile) 1300, ore 11 circa LUOGO Prima cornice PECCATORI Superbi PENA Canto 11 PERSONAGGI Procedono curvi sotto pesanti macigni di diversa dimensione. Recitano il Padre Nostro meditando su esempi di umiltà raffigurati nei bassorilievi incisi alla base della parete e su esempi di superbia punita raffigurati per terra Virgilio - Dante - Omberto Aldobrandeschi Oderisi da Gubbio Provenzan Salvani PERSONAGGI CITATI Franco da Bologna - Cimabue - Giotto - l uno (Guinizzelli) e l altro Guido (Cavalcanti) Sommario « (vv. 1-36) Il Pater Noster Le anime intraviste da Dante alla fine del canto precedente avanzano lentamente, girano intorno al monte schiacciate da pesanti massi e recitano in coro il Padre Nostro. Il poeta, visto che i penitenti invocano il perdono dei loro peccati e che chiedono, anche per i vivi, di non essere tentati dal demonio, sottolinea che sulla Terra si dovrebbe ricambiare la preghiera di quelle anime permettendo loro di arrivare prima alla purificazione. « (vv. 37-72) Il nobile Omberto Aldobrandeschi Alla richiesta di Virgilio di indicare la via meno ripida un anima li invita a procedere verso destra insieme a loro. Si presenta poi come il senese Omberto Aldobrandeschi e dice di espiare nel Purgatorio la superbia della sua vita derivatagli dalla nobiltà della propria stirpe. « (vv. 73-108) L artista Oderisi da Gubbio Dante, che si è chinato per ascoltare meglio, viene riconosciuto da Oderisi da Gubbio e saluta quest altro spirito come il più illustre nell arte della miniatura. Ma Oderisi risponde che più grande di lui adesso è Franco da Bologna e rivela che da vivo non sarebbe stato pronto ad ammetterlo, infatti ora sconta la pena della superbia intellettuale. Poi inizia un discorso sulla caducità della gloria umana: come Cimabue è stato superato da Giotto nella pittura, così nella poesia Cavalcanti ha superato Guinizzelli e un terzo poeta (Dante stesso) li supererà entrambi. La fama è passeggera come il vento e ciò lo conferma anche l anima che procede davanti a lui: un tempo era famosissimo in Toscana e ora è appena noto anche nella sua città, Siena. « (vv. 109-142) Il politico Provenzan Salvani Dante chiede chi sia quello spirito e Oderisi risponde che è Provenzan Salvani, grande signore ghibellino di Siena: punito per la sua presunzione ma, nel momento di gloria politica, capace di un atto di umiltà per ottenere la liberazione di un amico. Profetizza poi velatamente a Dante il suo imminente esilio. 1a Cornice SUPERBI

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato