La Divina Commedia

384 Canto IX 46-51 «Non aver paura , disse il mio signore, «anzi rassicurati, perché siamo a buon punto; non limitare, ma rafforza ogni energia. Sei giunto ormai al Purgatorio: vedi là la balza che circonda il monte, vedi l ingresso là dove sembra interrotta (par digiunto). 52-69 Prima, nel chiarore che precede il giorno, quando la tua anima dormiva dentro il tuo corpo, sui fiori di cui (la valletta) laggiù è adorna, venne una donna, e disse Io sono Lucia; lasciatemi prendere quest uomo addormentato, così gli renderò più agevole il cammino . Sordello e le altre anime patrizie (gentil forme) rimasero là; ella ti sollevò, e al primo chiarore del giorno salì, e io dietro di lei. Qui ti depose, ma prima i suoi occhi belli mi mostrarono l apertura dell ingresso; poi lei e il sonno sparirono contemporaneamente (ad una) . Come chiunque, tormentato dal dubbio, si rassicura e trasforma in coraggio la sua paura, quando gli si mostra la verità, così mutai il mio stato d animo; e quando il mio duca mi vide rinfrancato (sanza cura), si diresse su per il pendio scosceso, e io lo seguii verso la salita. (vv. 70-93) La soglia del Purgatorio e l angelo portinaio 70-84 Lettore, considera (vedi) bene come innalzo l argomento del poema (la mia matera), e perciò non ti sorprendere se lo rafforzo (rincalzo) con una più alta elaborazione retorica (più arte). Noi ci avvicinammo, e arrivammo in un punto da cui, là dove prima mi pareva di vedere una spaccatura, simile a una fenditura che taglia la parete, vidi una porta, e per giungere a essa tre gradini di colore diversi, e un guardiano (un angelo) che a prima vista non parlava. E man mano che lo distinguevo più chiaramente, vidi che sedeva sul gradino superiore, ed era tale nel viso che io non sopportai la sua vista (per il fulgore che emanava); aveva in mano una spada sguainata che rifletteva la sua luce con tale intensità (sì) verso di noi che invano io tentai più volte di rivolgergli lo sguardo. 85-93 «Dite, da lì dove siete (costinci): che cosa volete? , egli cominciò a dire, «chi vi ha condotto fin qui? Badate bene che il salire non vi faccia incorrere in una punizione . «Una donna del cielo, esperta di queste cose , gli rispose il mio maestro, «poco fa ci disse: Andate, là vi è la porta . «Ed ella vi aiuti a proseguire felicemente , riprese il guardiano cortese: «Venite dunque davanti ai nostri gradini . (vv. 94-145) Il rito penitenziale 94-105 Là ci avvicinammo; il primo scalino (scaglion primaio) di marmo bianco era così lindo e lucente che io mi specchiai nitidamente sulla sua superficie. Il secondo era più scuro del colore perso (misto di nero e porpora), di una pietra non levi- «Non aver tema , disse il mio segnore; «fatti sicur, ché noi semo a buon punto; 48 non stringer, ma rallarga ogne vigore. Tu se omai al purgatorio giunto: vedi là il balzo che l chiude dintorno; 51 vedi l entrata là ve par digiunto. Dianzi, ne l alba che procede al giorno, quando l anima tua dentro dormia, 54 sovra li fiori ond è là giù addorno venne una donna, e disse: I son Lucia; lasciatemi pigliar costui che dorme; 57 sì l agevolerò per la sua via . Sordel rimase e l altre genti forme; ella ti tolse, e come l dì fu chiaro, 60 sen venne suso; e io per le sue orme. Qui ti posò, ma pria mi dimostraro li occhi suoi belli quella intrata aperta; 63 poi ella e l sonno ad una se n andaro . A guisa d uom che n dubbio si raccerta e che muta in conforto sua paura, 66 poi che la verità li è discoperta, mi cambia io; e come sanza cura vide me l duca mio, su per lo balzo 69 si mosse, e io di rietro inver l altura. Lettor, tu vedi ben com io innalzo la mia matera, e però con più arte 72 non ti maravigliar s io la rincalzo. Noi ci appressammo, ed eravamo in parte che là dove pareami prima rotto, 75 pur come un fesso che muro diparte, vidi una porta, e tre gradi di sotto per gire ad essa, di color diversi, 78 e un portier ch ancor non facea motto. E come l occhio più e più v apersi, vidil seder sovra l grado sovrano, 81 tal ne la faccia ch io non lo soffersi; e una spada nuda av a in mano, che reflett a i raggi sì ver noi, 84 ch io dirizzava spesso il viso in vano. «Dite costinci: che volete voi? , cominciò elli a dire, «ov è la scorta? 87 Guardate che l venir sù non vi nòi . «Donna del ciel, di queste cose accorta , rispuose l mio maestro a lui, «pur dianzi 90 ne disse: Andate là: quivi è la porta . «Ed ella i passi vostri in bene avanzi , ricominciò il cortese portinaio: 93 «Venite dunque a nostri gradi innanzi . Là ne venimmo; e lo scaglion primaio bianco marmo era sì pulito e terso, 96 ch io mi specchiai in esso qual io paio. Era il secondo tinto più che perso, d una petrina ruvida e arsiccia,

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato