La Divina Commedia

374 Canto VIII (vv. 1-18) La preghiera delle anime 1-9 Era ormai l ora (l ultima della sera) che risveglia nei naviganti la nostalgia e ne riempie l animo di commozione ricordando il giorno in cui hanno detto addio alle persone care; (era l ora) che fa sentire più struggente la malinconia a chi si è da poco allontanato dalla sua terra, mentre ode in lontananza il suono di una campana, che sembra piangere il giorno morente, quando io cominciai a non udire più nulla e a fissare una delle anime, che, alzatasi in piedi, chiedeva con un cenno della mano di essere ascoltata. 10-18 Essa congiunse ed elevò al cielo le mani, fissando intensamente gli occhi verso oriente, come se dicesse a Dio: Nient altro mi importa . Dalle sue labbra uscì l inno Te lucis ante con tale devozione e con tanta dolcezza, che mi fece dimenticare di me stesso; poi le altre anime la seguirono con dolcezza e con devozione per tutta la durata dell inno, tenendo gli occhi fissi alle sfere celesti. (vv. 19-45) La discesa degli angeli 19-27 O lettore, qui aguzza bene gli occhi (della tua intelligenza) al significato vero (di ciò che sta per avvenire), perché il velo (che copre il significato nascosto) è così sottile, che certamente ti sarà facile penetrarlo esattamente. Io vidi poi quella nobile schiera di anime guardare intensamente verso l alto, pallide e umili, come in attesa; e vidi uscire dal cielo e scendere giù due angeli con due spade fiammeggianti, tronche e prive delle loro punte. 28-33 Indossavano una veste di colore verde come foglioline appena spuntate, che essi portavano dietro percosse e agitate dal vento delle verdi ali. Uno venne a posarsi poco più in alto di noi, l altro invece scese sulla sponda opposta (della valletta), così che le anime furono racchiuse tra loro due. 1. Era già l ora: è l ora della compièta, in cui nella liturgia della Chiesa si recitavano le ultime preghiere del giorno ormai «compiuto (dal latino dies completa, «il giorno è finito ), e incominciava la sera. 4. novo: nuovo a questa esperienza perché non si è mai allontanato da casa, perciò più incline a sensazioni e a sentimenti di nostalgia e di malinconia. 4. squilla: Nel Medioevo il suono delle campane scandiva le funzioni religiose ( Parole in chiaro). 7-9. quand io ... mano: Sordello ha terminato la rassegna dei principi negligenti e le anime espianti hanno smesso di cantare il Salve Regina, la preghiera che si rivolge alla Madonna dopo il vespro. Prima di rappresentare una nuova scena, c è una pausa in cui Dante sposta la sua attenzione dai suoni alle immagini e crea un atmosfera di devozione estatica che prepara la visione degli angeli. Era già l ora che volge il disio ai navicanti e ntenerisce il core 3 lo dì c han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d amore punge, se ode squilla di lontano 6 che paia il giorno pianger che si more; quand io incominciai a render vano l udire e a mirare una de l alme 9 surta, che l ascoltar chiedea con mano. Ella giunse e levò ambo le palme, ficcando li occhi verso l or ente, 12 come dicesse a Dio: D altro non calme . Te lucis ante sì devotamente le uscìo di bocca e con sì dolci note, 15 che fece me a me uscir di mente; e l altre poi dolcemente e devote seguitar lei per tutto l inno intero, 18 avendo li occhi a le superne rote. Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero, ché l velo è ora ben tanto sottile, 21 certo che l trapassar dentro è leggero. Io vidi quello essercito gentile tacito poscia riguardare in sùe, 24 quasi aspettando, palido e umìle; e vidi uscir de l alto e scender giùe due angeli con due spade affocate, 27 tronche e private de le punte sue. Verdi come fogliette pur mo nate erano in veste, che da verdi penne 30 percosse traean dietro e ventilate. L un poco sovra noi a star si venne, e l altro scese in l opposita sponda, 33 sì che la gente in mezzo si contenne. 10-11. Ella giunse ... or ente: i primi cristia- ni pregavano in piedi con le braccia verso l alto, le mani ravvicinate, le palme rivolte verso l esterno, gli occhi verso oriente dove spunta il sole (identificato con Dio) e verso Gerusalemme, da dove proveniva la luce di Cristo. 12. D altro non calme: l anima è completamente assorta nella preghiera. Calme equivale a mi cale, e significa «mi importa (dal lat. calere = importare). 13. Te lucis ante: Te lucis ante terminum, «Prima che si spenga la luce del giorno... è l inizio di un inno attribuito a sant Ambrogio (IV sec. d.C.), che si cantava durante la compieta per invocare la protezione di Dio contro le tentazioni della notte, considerata il regno del Maligno. 18. superne rote: le sfere celesti che ruotano sopra la montagna del Purgatorio. 19-21. Aguzza ... leggero: Dante-autore esorta il lettore a prestare particolare atten- zione alla scena da lui raffigurata perché sotto il velo allegorico si cela un vero (una verità) facile da comprendere ma molto importante. 26-34. due angeli ... testa bionda: ogni sera nella valletta fiorita si ripete il rito della discesa degli angeli (si collocano ai lati della valletta racchiudendo la schiera degli spiriti). La rappresentazione degli angeli segue l iconografia tradizionale, che li rappresenta giovani, biondi (il biondo era segno distintivo di gentilezza e nobiltà), con lunghe vesti e grandi ali sulla schiena (nel canto II l angelo nocchiero è vestito di bianco e con grandi ali bianche, vv. 23-26). Qui i colori degli angeli alludono alle tre virtù teologali: il bianco è la Fede, il rosso delle spade fiammeggianti è l ardore di Carità, il verde delle ali è la Speranza. Le spade sono spuntate, perché sono armi che hanno segnato la vittoria definitiva contro il male (i diavoli) e ora servono solo da difesa.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato