CANTO VII – La valletta dei principi

La valletta Canto VII dei principi TEMPO LUOGO PECCATORI Domenica 27 marzo (o 10 aprile) 1300, ore 16-18 circa Antipurgatorio: valletta dei principi Negligenti che trascurarono i loro doveri spirituali perché distratti da eccessivo amore per le cose terrene. PENA Devono attendere nell Antipurgatorio per un periodo di tempo corrispondente a quanto vissero. Canto 7 PERSONAGGI Sordello - Virgilio - Dante - Rodolfo I d Asburgo - Ottacchero di Boemia, Pietro III d Aragona - Carlo I d Angiò Arrigo III re d Inghilterra - Guglielmo VII marchese di Monferrato Sommario « (vv. 1-63) Virgilio e Sordello Virgilio rivela a Sordello il suo nome, precisando di essere morto durante l impero di Augusto e di non essere in Paradiso per non aver avuto fede in Dio. Sorpreso e commosso, Sordello gli chiede se provenga dall Inferno. Virgilio risponde che la sua dimora eterna è il Limbo, dove il tormento non è fisico, ma spirituale, poiché manca la speranza, e dove risiedono anche i bambini non battezzati e i grandi dell antichità, i quali, pur eccellendo in sapienza, non conobbero Dio. Infine, Virgilio prega Sordello di indicargli la via più breve per la porta del Purgatorio; questi si offre di guidare i pellegrini fin dove gli sarà permesso, ma non subito perché si avvicina la sera, e di notte non è possibile salire (per allegoria: senza la luce della Grazia divina non si può proseguire lungo la strada della purificazione). « (vv. 64-90) La valletta fiorita Sordello accompagna i due pellegrini in una piccola valle fiorita dove trascorrere la notte. Qui, sedute su un prato fiorito dove sbocciano fiori dai colori smaglianti, Dante vede molte anime, unite nel canto del Salve Regina; dal balzo su cui si trova con i due poeti, Sordello ne indica alcune. « (vv. 91-136) I principi negligenti Ant ipu rga tor io Seduto nel punto più alto c è Rodolfo I d Asburgo ( Purgatorio VI), che non canta insieme agli altri esprimendo così il rammarico di non aver saputo sanare i mali d Italia; lo conforta Ottacchero (Ottocaro II), re di Boemia. Seduti accanto vi sono Filippo III l Ardito ed Enrico I di Navarra, rispettivamente padre e suocero di Filippo il Bello: entrambi sono tormentati dal sapere che questi è causa della rovina di Francia. Pietro III d Aragona e Carlo d Angiò, in vita nemici, ora cantano insieme; se dopo Pietro III avesse regnato suo figlio Alfonso III, il giovane che siede dietro di lui, avrebbe mostrato le sue stesse virtù, ciò che invece non può dirsi per gli altri figli. Peraltro, è molto raro che le virtù si trasmettano per via ereditaria, dal momento che è Dio ad attribuirle. Infine, Sordello indica Arrigo III, re d Inghilterra, che ebbe una discendenza più virtuosa degli altri due principi, e, seduto più in basso, Guglielmo VII, marchese del Monferrato, la cui morte causò sanguinose lotte per i suoi possedimenti. 4ª schiera di negligenti Principi negligenti

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato