La Divina Commedia

Edoardo Sanguineti Negli ultimi decenni del Novecento, in piena svolta neoavanguardistica, il poeta Edoardo Sanguineti (1930-2010) si rifà ai toni comico-realistici di Cecco Angiolieri piuttosto che al taglio politico-morale di modello dantesco per le sue invettive. In Glosse (1986-1991) il Sanguineti giocoso scrive: siamo tutti politici (e animali): premesso questo, posso dirti che odio i politici odiosi [ ] lo so che non si dice, ma, alla fine, mi sono odiosi e uomini e animali. Lo studio della Commedia inizia per Sanguineti già dai tempi dell università quando comincia a lavorare alla sua tesi sui canti XVIII-XXX dell Inferno che viene, poi, pubblicata con il titolo Interpretazione delle male Bolge (1961). L obiettivo, in polemica con la critica idealistica di Croce, è quello di ristoricizzare Dante al fine di restituire una lettura unitaria del poema che potesse dar conto dell ideologia che le terzine veicolavano. Patrizia Valduga («Piove sui nuovi epistemi/ del primate a due piedi ), sulla tronfia e boriosa presunzione dell uomo che ha eliminato il senso di dipendenza da Dio («sull uomo indiato, sul cielo/ ominizzato ), sui partiti comunista («teologi in tuta ) e democristiano («teologi paludati ), sulla contestazione giovanile del 68 («sul progresso/ della contestazione ), sul modo di pensare comune («sgocciola/ sulla pubblica opinione ). Rivolgendosi ad un essere più elevato (Dio) Montale scrive ai vv. 54-58: Piove ma dove appari non è acqua né atmosfera, piove perché se non sei è solo la mancanza e può affogare. Umberto Saba Nel sonetto Opicina 1947 (appartenente a Epigrafe 19471948, raccolta confluita nel Canzoniere) Umberto Saba (1883-1957) riprende i modi dell invettiva dantesca con un aspra condanna politico-morale nei confronti dell Italia post-fascista. Saba richiama un ricordo dell estate in cui di ritorno ad Opicina mangia all osteria con un ragazzo comunista. Nell ultima terzina il giovane si scaglia contro l Italia di quegli anni: «Dopo il nero fascista il nero prete; questa è l Italia, e lo sai. Perché allora diceva il mio compagno aver rimpianti? Infine, scrive Carla Chiummo nel suo saggio sull invettiva italiana del secondo Nocecento: «Assertivamente lapidaria e letteraria su tutti si erge, perentoria e dissacratoria, senza filtri, la martellante invettiva dantesca della Valduga, in Donna di dolori, in onore degli ultimi nefasti bagliori della Prima repubblica : Ahi serva Italia in mano ai socialisti, a quel gobbo ********* e menagramo, lo vedi ora che cosa diventiamo? In questi versi e nei successivi contenuti in Corsia degli incurabili «Ahi serva Italia ancora coi fascisti (v.1) è evidente l allusione della Valduga all invettiva che Dante auctor rivolge all Italia nel canto VI del Purgatorio: Ahi serva Italia, di dolore ostello (v. 76). Facciamo il punto 1 Quali sono le due tendenze principali nell invettiva del Novecento? A quali autori della tradizione letteraria s ispirano? 2 Contro quali aspetti dell Italia e della cultura del suo tempo Montale muove la sua ironia e satira nella poesia Piove? 3 Quali sono i bersagli contro cui inveiscono gli scrittori Umberto Saba, Edoardo Sanguineti e Patrizia Valduga? Purgatorio Sordello 365

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato