Tipologia B – La scelta di Virgilio come guida

36 Canto I Verso l esame di Stato Allenarsi alla prima prova Tipologia B Analisi e produzione di un testo argomentativo GILBERT ARTHUR HIGHET La scelta di Virgilio come guida Insegnante, scrittore e critico letterario, nel suo saggio La tradizione classica (1949), Gilbert Arthur Highet (1906-1978) rintraccia le basi della cultura occidentale nella Bibbia, nelle civiltà greca e latina. Nel brano sottostante Highet cerca di chiarire le ragioni per cui Dante ha scelto Virgilio come guida del viaggio all Inferno e nel Purgatorio. In primo luogo, Virgilio è il pagano che ha «gettato un ponte sull abisso tra il paganesimo e la cristianità , poiché ha preannunciato la venuta di Cristo «per ispirazione divina . In secondo luogo, Virgilio ha di per sè «un anima cristiana , perché mostra ripugnanza per la guerra e lo spargimento di sangue. Nel brano sono, poi, evidenziati altri motivi che rendono Virgilio il maestro ideale per Dante. 10 20 30 La scelta di Virgilio come guida da parte di Dante fu suggerita da innumerevoli tradizioni e da diversi fattori spirituali profondamente rilevanti. Innanzitutto, Virgilio era più di chiunque altro il pagano che aveva gettato un ponte tra paganesimo e cristianità. In una poesia famosa (Bucoliche, IV) scritta circa quarant anni prima della nascita di Cristo, Virgilio prevedeva la nascita di un bambino (puer) miracoloso, che avrebbe inaugurato una nuova età del mondo: un età dell oro corrispondente ai primi inizi idillici, e nella quale non vi sarebbe più stato spargimento di sangue, dolore o sofferenza. Il bambino, crescendo, sarebbe divenuto in seguito un dio e avrebbe governato il mondo in perfetta pace. Attraverso questa poesia singolare, Virgilio finì con l acquistare la reputazione di essere stato cristiano «prima della venuta di Cristo e di avere, per ispirazione divina, preannunciato la nascita di Gesù. Sant Agostino ne era convinto, così come molti altri dopo di lui (diversi studiosi moderni ritengono che, in effetti, Virgilio abbia avuto una qualche conoscenza delle scritture messianiche degli Ebrei). Tali convinzioni risultano rafforzate da altri fattori esterni e interrelati: 1. tutta l Eneide (a differenza di altri poemi epici classici) è il racconto del compimento di una profezia grande e favorevole: quella che portò alla fondazione di Roma; 2. nel punto più alto dell Eneide una profetessa famosa, la Sibilla, appare a consigliare Enea; 3. la stessa Sibilla è menzionata nella poesia precedente di Virgilio (Bucoliche, IV, 4) in connessione con la venuta del divino fanciullo e del regno di Dio; 4. numerose profezie e apocalissi greche, ebraiche e medio orientali erano apparse nei due secoli precedenti e seguenti la nascita di Cristo, e molte di esse erano state chiamate Libri Sibillini; 5. nel folclore medioevale italiano a Virgilio erano attribuiti prodigi ed eccezionali virtù di Mago (benché Dante non prestasse attenzione a questo genere di storie). Più significativo è comunque l aspetto interiore della missione cristiana di Virgilio: esso consiste nel fatto che il suo poema non nasca accidentalmente, ma come espressione di un vero fatto spirituale: del profondo desiderio di pace, dell aspirazione inespressa a un mondo governato dalla bontà di Dio piuttosto che dalle spinte conflittuali dell uomo [...] Fu questo desiderio che preparò la via all espansione del Cristianesimo, e non si può non riconoscere la grandezza di Virgilio che fin da giovane lo aveva intuito e immortalato in una poesia indimenticabile.

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato