La Divina Commedia

là dov io più sicuro esser credea: quel da Esti il fé far, che m avea in ira 78 assai più là che dritto non volea. Ma s io fosse fuggito inver la Mira, quando fu sovragiunto ad Or aco, 81 ancor sarei di là dove si spira. Corsi al palude, e le cannucce e l braco m impigliar sì ch i caddi; e lì vid io 84 de le mie vene farsi in terra laco . Poi disse un altro: «Deh, se quel disio si compia che ti tragge a l alto monte, 87 con buona p etate aiuta il mio! Io fui di Montefeltro, io son Bonconte; Giovanna o altri non ha di me cura; 90 per ch io vo tra costor con bassa fronte . E io a lui: «Qual forza o qual ventura ti trav ò sì fuor di Campaldino, 93 che non si seppe mai tua sepultura? . «Oh! , rispuos elli, «a piè del Casentino traversa un acqua c ha nome l Archiano, 96 che sovra l Ermo nasce in Apennino. Là ve l vocabol suo diventa vano, arriva io forato ne la gola, 99 fuggendo a piede e sanguinando il piano. Quivi perdei la vista e la parola; nel nome di Maria fini , e quivi 102 caddi, e rimase la mia carne sola. Io dirò vero e tu l ridì tra vivi: l angel di Dio mi prese, e quel d inferno 105 gridava: O tu del ciel, perché mi privi? Tu te ne porti di costui l etterno per una lagrimetta che l mi toglie; 108 ma io farò de l altro altro governo! . Ben sai come ne l aere si raccoglie quell umido vapor che in acqua riede, 111 tosto che sale dove l freddo il coglie. 77. quel da Esti il fé far: Azzo VIII d Este, signore di Ferrara, ordinò l assassinio di Jacopo, suo avversario politico. 79. Mira: è un piccolo paese lungo il Brenta, sulla strada Padova-Venezia. 80. Or aco: Oriago è una frazione di Mira. 85. un altro: è Buonconte da Montefeltro ( Personaggi). 88. Io fui ... io son: la diversità dei tempi verbali sta a significare che l appartenenza alla nobile famiglia dei Montefeltro è un bene effimero nella vita ultraterrena dove, invece, ha valore il nome proprio, imposto mediante il sacramento del Battesimo (la formula è ripresa dall imperatore Giustiniano: Cesare fui son Giustin ano, Par. VI, 10). 89-90. Giovanna ... fronte: Buonconte, nobile e fiero in vita, rappacificato con Dio nel momento supremo, procede con atteggiamento padovano, là dove io credevo di essere più sicuro: fu mandante il marchese d Este, che mi odiava più di quanto non sarebbe stato giusto. Ma se io fossi fuggito verso la Mira quando fui raggiunto a Oriago, sarei ancora là dove si respira (nel mondo tra i vivi). Corsi (invece) verso la palude, e le canne fitte e il fango mi impigliarono tanto che io caddi; e lì io vidi il sangue uscito dalle mie vene formare un lago . (vv. 85-129) Buonconte da Montefeltro 85-90 Poi un altro disse: «Oh, possa realizzarsi quel desiderio che ti spinge verso la vetta del monte; tu intanto aiuta il mio con pietà cristiana. Io fui della casata dei Montefeltro e sono Bonconte; (mia moglie) Giovanna e gli altri miei familiari non hanno cura di me; perciò io cammino tra costoro a testa bassa . 91-93 E io a lui: «Quale forza umana o quale caso ti trascinò così lontano da Campaldino, che non si seppe mai dove è sepolto il tuo corpo? . 94-108 «Oh! , egli rispose, «lungo il margine inferiore del Casentino scorre trasversalmente un torrente chiamato Archiano, che nasce nell Appennino sopra l eremo di Camaldoli. Io arrivai ferito alla gola là dove il suo nome si perde (perché sfocia nell Arno), fuggendo a piedi e lasciando una scia di sangue nella pianura. Qui persi la vista e la parola; spirai invocando il nome di Maria, e qui caddi, e il mio corpo rimase solo (abbandonato dall anima). Ora io ti dirò una verità e tu ridilla tra i vivi: un angelo mi prese con sé, e il diavolo gridava: O tu del cielo perché mi sottrai ciò che mi spetta? Tu ti porti via la parte eterna di costui (l anima), per una lacrimetta che me la toglie; ma io riserverò ben altro trattamento al suo corpo! . 109-111 Tu sai come nell aria si condensa quel vapore acqueo che si trasforma di nuovo in pioggia non appena sale nella zona atmosferica dove lo raggiunge il freddo. umile guardando con distacco il mondo; pacatamente rivela il suo cruccio per la noncurante dimenticanza della moglie e dei familiari. 91-93. Qual forza ... sepultura?: l incontro con Buonconte richiama alla mente di Dante la battaglia di Campaldino (11 giugno 1289), alla quale entrambi parteciparono su fronti opposti (l uno nelle file ghibelline di Arezzo, Dante tra i feditori a cavallo della guelfa Firenze). Storicamente Buonconte morì in battaglia e il suo corpo non fu mai ritrovato. L episodio era noto a Dante. Il poeta immagina che l uomo ferito a morte raggiunga la confluenza tra l Archiano e l Arno: mentre perde i sensi, si affida alla Vergine Maria; poi il suo corpo è travolto dal fiume in piena. 95-96. traversa un acqua Apennino: il torrente Archiano nasce sull Appennino, presso l eremo di Camaldoli, e scorre verso sud (verso Arezzo) nella pianura del Casentino, prima di gettarsi nell Arno. 104-108. l angel ... governo!: l anima di Buonconte viene presa da un angelo e il demonio si oppone, essendo stato l uomo un peccatore; ma deve rinunciare in virtù del pentimento estremo: sottolinea allora con sarcasmo che l angelo si accontenta di una lagrimetta e sfoga la sua ira sul corpo esanime, scatenando una tempesta (secondo le credenze popolari le perturbazioni atmosferiche sono suscitate dalle forze del male). 109-111. Ben sai ... coglie: la spiegazione naturalistica della tempesta è tratta dal filosofo greco Aristotele: l acqua evapora dalla superficie terrestre e sale sotto forma di vapore fino alla seconda regione dell aria; qui per effetto del freddo si ritrasforma in acqua e cade sotto forma di pioggia. Purgatorio Pia de Tolomei 347

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato