La Divina Commedia

ha una funzione principalmente didascalico-dottri naria.Il canto La scena è occupata quasi interamente dalle complesse spiegazioni astronomiche di Virgilio riguardo il movimento del sole e la posizione del Purgatorio. chiarito il valore morale che il poeta attribuisce alla faticosa ascesa di purificazione Quando per dilettanze o ver per doglie, che alcuna virtù nostra comprenda, 3 l anima bene ad essa si raccoglie, par ch a nulla potenza più intenda; e questo è contra quello error che crede 6 ch un anima sovr altra in noi s accenda. E però, quando s ode cosa o vede che tegna forte a sé l anima volta, 9 vassene l tempo e l uom non se n avvede; ch altra potenza è quella che l ascolta, e altra è quella c ha l anima intera: 12 questa è quasi legata e quella è sciolta. Di ciò ebb io esper enza vera, udendo quello spirto e ammirando; 15 ché ben cinquanta gradi salito era lo sole, e io non m era accorto, quando venimmo ove quell anime ad una 18 gridaro a noi: «Qui è vostro dimando . Maggiore aperta molte volte impruna con una forcatella di sue spine 21 l uom de la villa quando l uva imbruna, che non era la calla onde salìne lo duca mio, e io appresso, soli, 24 come da noi la schiera si partìne. Vassi in Sanleo e discendesi in Noli, montasi su in Bismantova e n Cacume 27 con esso i piè; ma qui convien ch om voli; dico con l ale snelle e con le piume del gran disio, di retro a quel condotto 30 che speranza mi dava e facea lume. Noi salavam per entro l sasso rotto, e d ogne lato ne stringea lo stremo, 33 e piedi e man volea il suol di sotto. Poi che noi fummo in su l orlo suppremo de l alta ripa, a la scoperta piaggia, 36 «Maestro mio , diss io, «che via faremo? . Ed elli a me: «Nessun tuo passo caggia; pur su al monte dietro a me acquista, 39 fin che n appaia alcuna scorta saggia . Lo sommo er alto che vincea la vista, e la costa superba più assai 42 che da mezzo quadrante a centro lista. e vengono esposte le solide basi dottrinarie della struttura morale del secondo regno dell aldilà. L ultima parte del canto è dedicata alla figura del liutaio fiorentino Belacqua, amico del poeta e figura malinconica, ma al tempo stesso arguta, ricordata da Dante con affetto. (vv. 1-55) Ascesa al secondo balzo 1-12 Quando, a causa di impressioni piacevoli (dilettanze) oppure dolorose (doglie), che assorbono una nostra facoltà psichica (virtù), l anima si concentra tutta su tale facoltà, non può esercitarne nessun altra; e ciò dimostra l errore di chi crede che l uomo abbia più anime stratificate e indipendenti, dotate ciascuna di vita propria. E perciò, quando si ascolta o si vede qualcosa che tenga fortemente rivolta a sé l anima, il tempo scorre senza che ci si accorga; poiché diversa è la facoltà che percepisce lo scorrere del tempo (l ascolta), da quella che possiede l anima tutta intera: quest ultima è quasi legata, mentre la prima è libera (sciolta). 13-18 Sperimentai io stesso questo fenomeno mentre ascoltavo, pieno di stupore, quello spirito (Manfredi): infatti, il sole era salito sull orizzonte già di cinquanta gradi (cioè, erano passate tre ore e venti minuti) e io non me ne ero accorto, quando le anime gridarono tutte insieme (ad una) rivolte a noi: «Questo è il luogo che ci avete chiesto . 19-30 L apertura (aperta) (nella siepe di cinta) che il contadino (l uom de la villa) ostruisce (impruna) con una piccola quantità (forcatella) di spine, nel periodo in cui l uva diventa scura, è più grande (maggiore) del sentiero (calla) per il quale salì Virgilio, e io dietro lui, soli, non appena la schiera (di anime) si allontanò. Si sale a San Leo (nel ducato di Urbino) e si scende verso Noli (in Liguria), si sale a Bismantova (sull Appennino emiliano) e sul monte Cacume (vicino a Frosinone) a piedi; ma qui bisognerebbe volare: voglio dire (non in senso letterale ma figurato) con le ali veloci e le penne del desiderio, portato verso l alto da colui che mi infondeva speranza e mi dava luce (Virgilio). 31-42 Salivamo per il sentiero, che era come una fenditura che spaccava la roccia (entro l sasso rotto) le cui estremità ci stringevano da ogni parte, e il terreno richiedeva che usassimo piedi e mani (tanto era ripido). Quando raggiungemmo l orlo superiore della parete (alta ripa), dove il pendio diventava più dolce e scoperto, dissi: «Maestro, quale via percorreremo? . E lui a me: «Non retrocedere di un passo; continua a salire sulla montagna dietro di me, finché non vedremo una guida . La cima della montagna era così in alto che non la si poteva scorgere, e la costa era assai più ripida (superba più assai) dell asta che taglia a metà l angolo retto di un quadrante l inclinazione era dunque molto superiore ai 45°. Purgatorio Belacqua 341

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato