Tipologia B – La “figura” di Catone l’Uticense

316 Canto I Verso l esame di Stato Allenarsi alla prima prova Tipologia B Analisi e produzione di un testo argomentativo ERICH AUERBACH La figura di Catone l Uticense Il filologo tedesco Erich Auerbach (1892 1957) spiega come nella Commedia ciascun fatto, o personaggio, non significhi solo se stesso, ma anche l altro di cui è figura. Scrive Auerbach: «L interpretazione figurale stabilisce fra due fatti o due persone un nesso in cui uno di essi non significa soltanto se stesso, ma significa anche altro, mentre l altro comprende o adempie il primo. I due poli della figura sono separati nel tempo, ma si trovano entrambi nel tempo, come fatti o figure reali; essi sono contenuti entrambi [ ] nella corrente che è la vita storica . In questa prospettiva Catone l Uticense in vita è figura, cioè profezia o anticipazione, del Catone l Uticense guardiano del Purgatorio. Il personaggio storico (presentato da grandi scrittori latini quali Cicerone, Virgilio, Seneca, Lucano, Valerio Massimo come un uomo che si distingue dagli altri per la consapevolezza del bene supremo della libertà) «è salvato nella condizione dell adempimento definitivo, dove ciò che conta non sono più le pene terrene della virtù civile, ma il ben dell intelletto , il bene supremo, la libertà dell anima immortale nella visione di Dio . 10 20 1. Umbra futuro- rum: l espressione 30 latina, tradotta in italiano, significa ombra, immagine del futuro . Dio ha dunque designato Catone l Uticense alla funzione di custode ai piedi del Purgatorio: un pagano, un nemico di Cesare, un suicida. Ciò è molto sorprendente, e già i primi commentatori, come Benvenuto da Imola, se ne meravigliavano. Dante cita pochissimi pagani che Cristo ha liberato dall Inferno; e tra essi si trova un nemico di Cesare, i cui alleati, gli uccisori di Cesare, si trovano insieme con Giuda nelle fauci di Lucifero; uno che, essendo un suicida, non dovrebbe essere meno colpevole di quelli che furono violenti contro se stessi e che per la stessa colpa soffrono terribilmente nel settimo cerchio dell Inferno. Il dubbio è sciolto dalle parole di Virgilio, il quale dice che Dante (al pari diCatone) cerca la libertà che è così cara come sa bene chi, per essa, disprezzò la propria vita. Catone è una figura , o piuttosto era tale il Catone terreno, che a Utica rinunciò alla vita per la libertà, e il Catone che qui appare nel Purgatorio è la figura svelata o adempiuta, la verità di quell avvenimento figurale. Infatti, la libertà politica e terrena per cui Catone è morto era soltanto umbra futurorum1: una prefigurazione di quella libertà cristiana che ora egli è chiamato a custodire e in vista della quale resiste ad ogni tentazione terrena; di quella libertà da ogni cattivo impulso che porta all autentico dominio su se stessi, appunto quella libertà per raggiungere la quale Dante è cinto del giunco dell umiltà, fino a quando la conquisterà realmente sulla sommità della montagna e sarà coronato signore di se stesso da Virgilio. la libertà eterna dei figli di Dio, che disprezzano ogni cosa terrena: la liberazione dell anima dalla servitù del peccato, di cui qui è introdotta come figura la libera scelta catoniana della morte di fronte alla servitù politica. Che Dante arrivasse a scegliere Catone per questa parte si può capire se si pensa alla posizione superiore e imparziale che egli aveva fra gli scrittori romani, come modello esemplare di virtù, di giustizia, di pietà e di amore per la libertà. Dante trovava il suo elogio così in Cicerone e in Virgilio come in Lucano, in Seneca e in Valerio Massimo [ ]. La sua grande ammirazione per Catone risulta da vari passi del Convivio, e l idea che il suo suicidio dovesse essere giudicato in modo speciale si trovava già espressa in Cicerone, in un passo citato da Dante nella Monarchia (2, 5), e proprio nel contesto, per lui così importante, degli esempi di virtù politica romana [ ]. Dante crede a una concordanza predestinata fra la redenzione cristiana e la monarchia universale romana; proprio nel suo caso non sorprende che l interpretazione figurale sia applicata a un romano pagano: anche altrove egli prende da questi due mondi, senza distinzione, i suoi simboli, le sue allegorie e le sue figure. Catone è senza dubbio una figura; non un allegoria [ ], ma una figura nel senso da noi descritto, e precisamente una figura

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato