La Divina Commedia

La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a capelli 3 del capo ch elli avea di retro guasto. Poi cominciò: «Tu vuo ch io rinovelli disperato dolor che l cor mi preme 6 già pur pensando, pria ch io ne favelli. Ma se le mie parole esser dien seme che frutti infamia al traditor ch i rodo, 9 parlare e lagrimar vedrai insieme. Io non so chi tu se né per che modo venuto se qua giù; ma fiorentino 12 mi sembri veramente quand io t odo. Tu dei saper ch i fui conte Ugolino, e questi è l arcivescovo Ruggieri: 15 or ti dirò perché i son tal vicino. Che per l effetto de suo mai pensieri, fidandomi di lui, io fossi preso 18 e poscia morto, dir non è mestieri; però quel che non puoi avere inteso, cioè come la morte mia fu cruda, 21 udirai, e saprai s e m ha offeso. Breve pertugio dentro da la Muda la qual per me ha l titol de la fame, 24 e che conviene ancor ch altrui si chiuda, m avea mostrato per lo suo forame più lune già, quand io feci l mal sonno 27 che del futuro mi squarciò l velame. Questi pareva a me maestro e donno, cacciando il lupo e lupicini al monte 30 per che i Pisan veder Lucca non ponno. Con cagne magre, stud ose e conte Gualandi con Sismondi e con Lanfranchi 33 s avea messi dinanzi da la fronte. 1. fiero: l aggettivo fiero (dal latino ferus = feri- no) sottolinea l azione bestiale di Ugolino e tutta la scena comunica al lettore orrore e ribrezzo. Ugolino, intuendo la pietà di Dante, lascia il cranio di Ruggieri e leva su la bocca. L immagine s imprime all inizio del canto, occupando tutta l attenzione di Dante e del lettore. Quella bocca ancora palpita mentre si solleva dal fiero pasto, mentre viene forbita, nettata, dai capelli del capo di Ruggieri che Ugolino ha guastato, rodendolo di retro. Tutti questi particolari che suscitano orrore sono anche la pietosa cornice in cui si inquadra la tragedia di Ugolino. 4. Poi cominciò: l esordio traccia un netto distacco con la scena precedente e lascia posto all irrompere dell umanità della sua figura. 4-5. Tu vuo ... dolor: i versi angosciosi di Ugolino riecheggiano l Eneide di Virgilio: (vv. 1-78) Ugolino della Gherardesca 1-3 Quel peccatore sollevò la bocca dal pasto bestiale, pulendosela con i capelli della testa che aveva roso sul dietro. 4-6 Poi cominciò a dire: «Tu vuoi che io rinnovi il disperato dolore che mi attanaglia il cuore solo al pensiero, ancora prima di parlarne. 7-9 Ma se le mie parole devono essere il seme da cui fiorisce infamia per il traditore che io rodo, mi vedrai piangere e parlare nello stesso tempo. 10-12 Non so chi sei né in che modo sei venuto quaggiù, ma mi sembri di Firenze quando ti sento parlare. 13-15 Devi sapere che io fui il conte Ugolino e costui è l arcivescovo Ruggieri: ora ti dirò perché sono un vicino tale. 16-21 Non occorre dire che io fui vittima dei suoi piani malvagi, poiché mi fidavo di lui, e ne morii; perciò sentirai quel che non puoi sapere e cioè come fu crudele la mia morte e saprai se egli mi ha offeso. 22-27 Una finestrella nella torre della Muda, che da me ha preso il nome di Torre della fame e che si chiuderà ancora per qualcun altro, mi aveva mostrato attraverso la sua apertura già molti mesi, quando feci il cattivo sogno che mi squarciò il velo del futuro. 28-30 In sogno mi apparve costui come maestro e signore della caccia, cacciando il lupo e i lupacchiotti sul monte a causa del quale i Pisani non possono vedere Lucca. 31-33 Egli aveva messo davanti sul fronte avanzato i Gualandi, i Sismondi e i Lanfranchi, insieme a cagne affamate, attente e addestrate. Infandum, regina iubes renovare dolorem («Regina tu vuoi ch io rinnovi un dolore indicibile , libro II, v. 2), sono le parole con cui Enea, su invito di Didone, regina di Cartagine, rievoca la tragica notte in cui cadde Troia. 7-8. Ma se ... rodo: il critico Francesco De Sanctis definisce Ugolino «una colossale statua dell odio : l unico sentimento che lo anima è l odio, l unico suo fine è la vendetta. 9. parlare ... insieme: appena uno spiraglio di umanità nella degradazione di Ugolino. Il verso richiama l inizio del racconto di Francesca (Inf. V, 126) ma se «per Francesca è un passato voluttuoso e felice congiunto con la miseria presente; [ ] per Ugolino passato e presente sono uno strazio solo, che sveglia sentimenti feroci e ravviva la rabbia (F. De Sanctis). 17. fidandomi di lui: Ugolino è un traditore della patria, Ruggieri ha tradito la fiducia accor- datagli da Ugolino ( Personaggi). 22. Breve pertugio: il pertugio è un piccolo foro, un passaggio molto stretto; -Muda ( Parole in chiaro). 26. più lune: i prigionieri rimasero nella torre per circa sette mesi tra il luglio del 1288 e i primi di febbraio del 1289, quando non fu più portato loro il cibo e furono lasciati morire di fame. 28. maestro e donno: donno, contrazione dal lat. dominus = signore, capo, ha quasi lo stesso significato di maestro, per cui i due termini possono essere considerati una coppia sinonimica. 29. al monte: è il monte San Giuliano, tra Pisa e Lucca a cui Ugolino aveva ceduto quei castelli per i quali fu accusato di tradimento. 32. Gualandi ... Lanfranchi: sono nobili famiglie ghibelline di Pisa in lotta con la famiglia della Gherardesca. Inferno Ugolino 273

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato