La Divina Commedia

Nella bolgia dei seminatori di discordia Dante incontra un proprio parente, ucciso e rimasto invendicato. Nel Medioevo la vendetta era un costume usualmente praticato e la famiglia di un assassinato era tenuta a cancellare l onta con la vendetta; Dante prova compassione per quest anima che esprime rancore nei suoi confronti, ma non condivide tale usanza ed esprime la propria posizione al riguardo con le parole di Virgilio, che lo esorta a non curarsi di Geri. Tuttavia il poeta sente la contraddizione tra la fede nella leg- La molta gente e le diverse piaghe avean le luci mie sì inebr ate, 3 che de lo stare a piangere eran vaghe. Ma Virgilio mi disse: «Che pur guate? perché la vista tua pur si soffolge 6 là giù tra l ombre triste smozzicate? Tu non hai fatto sì a l altre bolge; pensa, se tu annoverar le credi, 9 che miglia ventidue la valle volge. E già la luna è sotto i nostri piedi; lo tempo è poco omai che n è concesso, 12 e altro è da veder che tu non vedi . «Se tu avessi , rispuos io appresso, «atteso a la cagion per ch io guardava, 15 forse m avresti ancor lo star dimesso . Parte sen giva, e io retro li andava, lo duca, già faccendo la risposta, 18 e soggiugnendo: «Dentro a quella cava dov io tenea or li occhi sì a posta, credo ch un spirto del mio sangue pianga 21 la colpa che là giù cotanto costa . Allor disse l maestro: «Non si franga lo tuo pensier da qui innanzi sovr ello. 24 Attendi ad altro, ed ei là si rimanga; ch io vidi lui a piè del ponticello mostrarti e minacciar forte col dito, 27 e udi l nominar Geri del Bello. Tu eri allor sì del tutto impedito sovra colui che già tenne Altaforte, 30 che non guardasti in là, sì fu partito . «O duca mio, la v olenta morte che non li è vendicata ancor , diss io, 33 «per alcun che de l onta sia consorte, fece lui disdegnoso; ond el sen gio sanza parlarmi, sì com o estimo: 36 e in ciò m ha el fatto a sé più pio . Così parlammo infino al loco primo che de lo scoglio l altra valle mostra, 39 se più lume vi fosse, tutto ad imo. ge divina e l ignominia che gli usi e i costumi del suo tempo gettano sulla sua famiglia. La descrizione della bolgia dei falsari prende avvio con una similitudine che richiama orrendi scenari di malattie e deformazioni. Tra i falsari di metalli, ovvero gli alchimisti, il poeta incontra due toscani, che approfittarono delle proprie conoscenze di una scienza nobile come l alchimia per ingannare e truffare il prossimo al fine di arricchirsi. Tra questi, il senese Capocchio era stato conosciuto da Dante. (vv. 1-36) Geri del Bello 1-6 Le molte persone e le diverse pene avevano così inebriato i miei occhi (luci), che erano desiderosi (vaghe) di piangere. Ma Virgilio mi disse: «Che cosa guardi ancora? perché la tua vista indugia (si soffolge) laggiù tra quelle infelici anime mutilate (smozzicate)? 7-12 Tu non hai fatto lo stesso nelle altre bolge; pensa, se hai intenzione di contarle, che la bolgia misura nel suo giro (gira) ventidue miglia. E ormai (già) la luna è sotto i nostri piedi; il tempo che ci è concesso è ormai poco, e resta da vedere molto altro, che qui non vedi . 13-15 «Se tu avessi , risposi io allora, «fatto attenzione al motivo del mio guardare, forse mi avresti concesso (dimesso) di restare ancora . 16-21 Intanto (Parte) se ne andava la mia guida, e io gli andavo dietro, già rispondendo e aggiungendo: «Dentro a quella cavità dove fissavo gli occhi così attentamente (a posta), credo che uno spirito della mia stirpe espii la colpa che laggiù costa tanto cara . 22-30 Allora disse il maestro: «Non si tormenti (franga) il tuo pensiero su di lui da ora in poi. Rivolgiti (Attendi) ad altro, e lui rimanga là; poiché lo vidi ai piedi del ponticello indicarti e minacciarti con il dito e sentii che era chiamato Geri del Bello. Tu allora eri tutto impegnato (impedito) su quel dannato che fu signore di Altaforte, che non guardasti là, sinché non se ne fu andato . 31-36 «O mia guida, la sua morte violenta, che non è stata ancora vendicata , dissi io, «da qualcuno che sia partecipe dell offesa, lo ha reso disdegnoso; per cui egli se ne andò senza parlarmi, così credo: e con ciò mi ha reso più pietoso (pio) . (vv. 37-69) La pena dei falsari 37-39 Così parlammo sino al primo luogo che dall alto del ponte (de lo scoglio) farebbe vedere l altra bolgia (valle) sino in fondo, se vi fosse più luce. Inferno I falsari 249

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato