La Divina Commedia

Allor puose la mano a la mascella d un suo compagno e la bocca li aperse, 96 gridando: «Questi è desso, e non favella. Questi, scacciato, il dubitar sommerse in Cesare, affermando che l fornito 99 sempre con danno l attender sofferse . Oh quanto mi pareva sbigottito con la lingua tagliata ne la strozza 102 Cur o, ch a dir fu così ardito! E un ch avea l una e l altra man mozza, levando i moncherin per l aura fosca, 105 sì che l sangue facea la faccia sozza, gridò: «Ricordera ti anche del Mosca, che disse, lasso!, Capo ha cosa fatta , 108 che fu mal seme per la gente tosca . E io li aggiunsi: «E morte di tua schiatta ; per ch elli, accumulando duol con duolo, 111 sen gio come persona trista e matta. Ma io rimasi a riguardar lo stuolo, e vidi cosa ch io avrei paura, 114 sanza più prova, di contarla solo; se non che cosc enza m assicura, la buona compagnia che l uom francheggia 117 sotto l asbergo del sentirsi pura. Io vidi certo, e ancor par ch io l veggia, un busto sanza capo andar sì come 120 andavan li altri de la trista greggia; e l capo tronco tenea per le chiome, pesol con mano a guisa di lanterna: 123 e quel mirava noi e dicea: «Oh me! . Di sé facea a sé stesso lucerna, ed eran due in uno e uno in due; 126 com esser può, quei sa che sì governa. Quando diritto al piè del ponte fue, levò l braccio alto con tutta la testa 129 per appressarne le parole sue, che fuoro: «Or vedi la pena molesta, tu che, spirando, vai veggendo i morti: 132 vedi s alcuna è grande come questa. E perché tu di me novella porti, sappi ch i son Bertram dal Bornio, quelli 135 che diedi al re giovane i ma conforti. Io feci il padre e l figlio in sé ribelli; Achitofèl non fé più d Absalone 138 e di Davìd coi malvagi punzelli. Perch io parti così giunte persone, partito porto il mio cerebro, lasso!, dal suo principio ch è in questo troncone. 142 Così s osserva in me lo contrapasso . 97-102 «Questi è colui di cui parlavo, ma non parla. Questi, scacciato, rimosse in Cesare il dubbio, affermando che chi è ben preparato (fornito) ha sempre subito un danno quando ha indugiato . Oh, quanto mi pareva sbigottito Curione con la lingua tagliata in gola, lui che era così audace nel parlare! 103-111 E uno che aveva l una e l altra mano mozza, sollevando i moncherini nell aria scura, così che il sangue insozzava la faccia, gridò: «Ti ricorderai anche del Mosca, che disse, infelice!, Quel che è fatto non può più disfarsi , che fu fonte (seme) di sventura per la gente toscana . E io aggiunsi: «E principio di rovina per la tua stirpe ; per cui egli, aggiungendo dolore al dolore, se ne andò (sen gio) come una persona dolente e pazza. (vv. 112-142) Bertran de Born 112-117 Ma io rimasi a guardare lo stuolo, e vidi una cosa che avrei paura a raccontarla da solo, senza altra prova; se non che la coscienza mi rende sicuro, la buona compagnia che rinfranca (francheggia) l uomo, al riparo di quella difesa (asbergo) che gli dà la coscienza di essere priva di colpa (pura). 118-126 Io vidi certamente, e ancora mi pare di vederlo, un busto senza testa avanzare così come andavano gli altri dell infelice schiera; e teneva il capo tagliato per i capelli, penzoloni (pesol) dalla mano come una lanterna: e quello guardava noi e ci diceva: «Ohimè! . Di sé faceva luce a sé stesso, ed erano due in uno e uno in due, come possa accadere, lo sa solo colui (Dio) che così punisce (tali dannati). 127-132 Quando fu esattamente (diritto) ai piedi del ponte, alzò in alto il braccio con tutta la testa per farci sentire le sue parole, che furono: «Ora vedi l angosciosa pena, tu che, respirando, vai visitando i morti: vedi se qualcuna è grande come questa. 133-135 E perché tu porti notizie di me, sappi che sono Bertran de Born, colui che diede al giovane re (Enrico III) i malvagi consigli (conforti). 136-142 Io feci ribellare il figlio contro il padre; Achitofel con i malvagi incitamenti (pungelli) non ottenne di più da Assalonne e Davide. Poiché separai persone così congiunte, porto il cervello, povero me!, separato dal midollo spinale (suo principio) che è in questo busto mozzato. Così nella mia persona si osserva il contrappasso . Inferno I seminatori di discordia 247

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato