La Divina Commedia

246 Canto XXVIII 43-45 Ma tu chi sei che sul ponte ti attardi (muse) forse per ritardare il momento di andare alla pena che è stata stabilita in base alle tue ammissioni di colpa? . 46-51 «La morte non è ancora giunta, né lo conduce la colpa , rispose il mio maestro, «a tormentarlo; ma per dare a lui esperienza completa del male, io, che sono morto, devo condurlo quaggiù per l Inferno, di girone in girone; e questo è vero, com è vero che ti parlo . 52-54 Furono più di cento le anime che, quando lo udirono, si fermarono nel fosso per guardarmi con meraviglia, dimenticando la sofferenza. 55-63 «Ora dunque, tu che forse vedrai il sole tra breve, di a fra Dolcino che si rifornisca (s armi) di vettovaglie, se non vuole seguirmi presto quaggiù, in modo che l assedio causato dalla neve non porti ai Novaresi la vittoria, che non sarebbe facile (leve) acquistare altrimenti . Dopo che ebbe alzato un piede per andarsene (girsene), Maometto mi disse queste parole; quindi lo distese a terra per allontanarsi. (vv. 64-111) Pier da Medicina, Curione, Mosca dè Lamberti 64-75 Un altro, che aveva la gola forata e il naso tagliato (tronco) fin sotto le ciglia, e non aveva che un orecchia sola, fermatosi a guardare per la meraviglia insieme agli altri, prima degli altri aprì la canna della gola, che fuori da ogni parte era rossa (vermiglia) di sangue, e disse: «O tu che non sei condannato (all Inferno) e che io vidi su in Italia (terra latina), se non mi inganna una eccezionale somiglianza, ricordati di Pier da Medicina, così tu possa (se) tornare a vedere la dolce pianura che da Vercelli scende dolcemente (dichina) verso Marcabò. 76-81 E fa sapere ai due più ragguardevoli di Fano, messer Guido (del Cassero) e anche Angiolello (da Carignano), che, se il prevedere qui non è illusorio (vano), saranno gettati fuori dal loro vascello e gettati in mare in un sacco, legati con una grossa pietra (mazzerati) presso Cattolica a causa del tradimento di un tiranno malvagio (fello). 82-90 Tra l isola di Cipro e di Maiorca (il dio del mare) Nettuno non vide mai un delitto (fallo) tanto grave, non commesso da pirati, né dagli antichi Greci. Quel traditore che vede con un occhio solo (Malatestino), e regge quella città (Rimini) che un tale qui con me vorrebbe non avere mai visto, li farà venire a colloquio da sé; poi farà sì che non avranno bisogno di far voti o preghiere al vento del monte Focara . 91-95 E io a lui: «Indicami e spiegami, se vuoi che io porti notizie di te su nel mondo, chi è colui per il quale la vista (veduta di Rimini) è stata così funesta (amara) . Allora portò la mano alla mascella di un suo compagno e gli aprì la bocca, gridando: Ma tu chi se che n su lo scoglio muse, forse per indugiar d ire a la pena 45 ch è giudicata in su le tue accuse? . «Né morte l giunse ancor, né colpa l mena , rispuose l mio maestro, «a tormentarlo; 48 ma per dar lui esper enza piena, a me, che morto son, convien menarlo per lo nferno qua giù di giro in giro; 51 e quest è ver così com io ti parlo . Più fuor di cento che, quando l udiro, s arrestaron nel fosso a riguardarmi 54 per maraviglia, obl ando il martiro. «Or dì a fra Dolcin dunque che s armi, tu che forse vedra il sole in breve, 57 s ello non vuol qui tosto seguitarmi, sì di vivanda, che stretta di neve non rechi la vittoria al Noarese, 60 ch altrimenti acquistar non saria leve . Poi che l un piè per girsene sospese, M ometto mi disse esta parola; 63 indi a partirsi in terra lo distese. Un altro, che forata avea la gola e tronco l naso infin sotto le ciglia, 66 e non avea mai ch una orecchia sola, ristato a riguardar per maraviglia con li altri, innanzi a li altri aprì la canna, 69 ch era di fuor d ogne parte vermiglia, e disse: «O tu cui colpa non condanna e cu io vidi su in terra latina, 72 se troppa simiglianza non m inganna, rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a veder lo dolce piano 75 che da Vercelli a Marcabò dichina. E fa saper a due miglior da Fano, a messer Guido e anco ad Angiolello, 78 che, se l antiveder qui non è vano, gittati saran fuor di lor vasello e mazzerati presso a la Cattolica 81 per tradimento d un tiranno fello. Tra l isola di Cipri e di Maiolica non vide mai sì gran fallo Nettuno, 84 non da pirate, non da gente argolica. Quel traditor che vede pur con l uno, e tien la terra che tale qui meco 87 vorrebbe di vedere esser digiuno, farà venirli a parlamento seco; poi farà sì, ch al vento di Focara 90 non sarà lor mestier voto né preco . E io a lui: «Dimostrami e dichiara, se vuo ch i porti sù di te novella, 93 chi è colui da la veduta amara .

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato