La Divina Commedia

che provocano discordie si macchiano di un pec catoColoro molto grave, le cui funeste conseguenze Dante vede presenti e operanti sulla società del suo tempo; l Italia, profondamente divisa tra partiti, fazioni, città e famiglie nemiche è letteralmente mutilata e insanguinata come i dannati della nona bolgia. Non è un caso che in questo canto compaia per la prima volta il termine contrappasso, a spiegare il criterio che governa Chi poria mai pur con parole sciolte dicer del sangue e de le piaghe a pieno 3 ch i ora vidi, per narrar più volte? Ogne lingua per certo verria meno per lo nostro sermone e per la mente 6 c hanno a tanto comprender poco seno. S el s aunasse ancor tutta la gente che già, in su la fortunata terra 9 di Puglia, fu del suo sangue dolente per li Troiani e per la lunga guerra che de l anella fé sì alte spoglie, 12 come Liv o scrive, che non erra, con quella che sentio di colpi doglie per contastare a Ruberto Guiscardo; 15 e l altra il cui ossame ancor s accoglie a Ceperan, là dove fu bugiardo ciascun Pugliese, e là da Tagliacozzo, 18 dove sanz arme vinse il vecchio Alardo; e qual forato suo membro e qual mozzo mostrasse, d aequar sarebbe nulla 21 il modo de la nona bolgia sozzo. Già veggia, per mezzul perdere o lulla, com io vidi un, così non si pertugia, 24 rotto dal mento infin dove si trulla. Tra le gambe pendevan le minugia; la corata pareva e l tristo sacco 27 che merda fa di quel che si trangugia. Mentre che tutto in lui veder m attacco, guardommi e con le man s aperse il petto, 30 dicendo: «Or vedi com io mi dilacco! vedi come storpiato è M ometto! Dinanzi a me sen va piangendo Alì, 33 fesso nel volto dal mento al ciuffetto. E tutti li altri che tu vedi qui, seminator di scandalo e di scisma 36 fuor vivi, e però son fessi così. Un diavolo è qua dietro che n accisma sì crudelmente, al taglio de la spada 39 rimettendo ciascun di questa risma, quand avem volta la dolente strada; però che le ferite son richiuse 42 prima ch altri dinanzi li rivada. l assegnazione delle pene. Le discordie, e i loro fomentatori, possono essere di tipo religioso, e allora ecco Maometto e fra Dolcino, ma anche di tipo politico, come quelle di cui furono fautori Pier da Medicina, Mosca de Lamberti o il tribuno Curione, o, peggio ancora, tali da mettere l uno contro l altro padri e figli. Esemplare nella sua ferocia è la punizione del poeta Bertran de Born, condannato a portare in giro come una lampada la sua propria testa, spiccata dal corpo. (vv. 1-21) La nona bolgia 1-6 Chi mai potrebbe, anche in prosa (parole sciolte), riferire in modo esauriente (a pieno) del sangue e delle piaghe che io ora vidi, anche se lo raccontasse più di una volta? Certamente ogni lingua sarebbe inadeguata (verria meno) per l insufficienza del nostro linguaggio (sermone) e della mente, che non hanno la capacità (seno) di comprendere cose così straordinarie (tanto). 7-21 Se anche si radunasse tutta le gente che già, sulla sfortunata terra dell Italia meridionale (Puglia), fu sofferente per sanguinose ferite per opera dei Troiani e per la lunga guerra in cui si fece grande bottino (spoglie) di tanti anelli, come scrive Livio, che non sbaglia, con quella che sentì il dolore dei colpi per contrastare (contastare) Roberto il Guiscardo; e l altra (gente) le cui ossa ancora si raccolgono a Ceprano, là dove ciascun Pugliese fu traditore (bugiardo), e là presso Tagliacozzo, dove senza armi vinse il vecchio Alardo; e se mostrasse chi un suo membro trafitto e chi un membro mutilato, non sarebbe possibile uguagliare (aequar) la ripugnante condizione della nona bolgia. (vv. 22-63) Maometto 22-27 Mai una botte (veggia), per il fatto di perdere la doga mediana (mezzul) o quella laterale (lulla) non si fora (pertugia), così come io vidi uno spaccato dal mento fino all ano dove si scorreggia (dove si trulla). Tra le gambe pendevano le budella (minugia); erano visibili le viscere (corata) e lo stomaco (tristo sacco) che trasforma in escrementi ciò che si inghiotte. 28-33 Mentre fissavo attentamente lo sguardo su di lui, mi guardò e con le mani s aperse il petto dicendo: «Vedi dunque come sono squarciato (mi dilacco)! vedi com è storpiato Maometto! Dinanzi a me se ne va piangendo Alì, spaccato nel volto dal mento ai capelli. 34-36 E tutti gli altri che vedi qui, seminatori di discordie e di scismi furono da vivi, e perciò sono così mutilati (fessi). 37-42 C è qua un diavolo che ci acconcia (n accisma) così crudelmente, sottoponendo nuovamente al taglio della spada ciascuno di questa schiera (risma), quando abbiamo completato il giro della dolorosa bolgia; perché le ferite sono richiuse prima che ciascuno di noi gli ripassi davanti. Inferno I seminatori di discordia 245

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato