CANTO XXIII – Gli ipocriti

Canto 23 Canto XXIII Gli ipocriti TEMPO Sabato 26 marzo (o 9 aprile) 1300, verso le 9 del mattino. LUOGO Ottavo cerchio Sesta bolgia PECCATORI Ipocriti PENA Procedono lentamente sotto pesantissime cappe di piombo esternamente dorate: questo il contrappasso per aver nascosto, in vita, la loro malvagità sotto le apparenze della bontà. PERSONAGGI Dante Virgilio Catalano dei Catalani Loderingo degli Andalò Caifas Anna Sommario « (vv. 1-57) I diavoli inseguono Dante e Virgilio Ormai liberi dall odiosa scorta dei diavoli, Dante e Virgilio, uno dietro l altro, si allontanano silenziosi lungo l argine della bolgia. Dante non è libero dal timore che i diavoli vogliano vendicarsi su di loro per la beffa subita da Ciampolo, e infatti li vede arrivare con le ali tese, furibondi. Subito Virgilio afferra Dante e stringendolo a sé si lascia scivolare per il pendio della bolgia seguente, dove i diavoli non possono scendere. « (vv. 58-72) La pena degli ipocriti Nella sesta bolgia una schiera di peccatori avanza lentamente sotto grandi cappe monacali dorate esternamente, ma plumbee all interno, e con i cappucci abbassati sugli occhi: sono gli ipocriti, che mostrarono al mondo una natura diversa dalla loro vera indole. Procedono con estrema lentezza per il peso da cui sono oppressi. « (vv. 73-108) Catalano dei Catalani e Loderingo degli Andalò Dante chiede alla sua guida di indicargli qualche peccatore illustre, quando uno di essi, sentendo la parlata toscana, gli si rivolge direttamente e lo prega di rallentare. Catalano dei Catalani, accompagnato da Loderingo degli Andalò: frati gaudenti e bolognesi, nel 1266 furono chiamati a Firenze come podestà per assicurare la pace della città e invece rinfocolarono le lotte tra guelfi e ghibellini. « (vv. 109-126) La pena di Caifas Dante sta per parlare con loro, quando un dannato attira la sua attenzione: Caifas, il sommo sacerdote che consigliò ai Farisei di crocefiggere Gesù. Giace crocefisso a terra, calpestato da chiunque passi, e sconta la pena insieme al suocero Anna e agli altri membri del sinedrio che, condannando a morte Gesù, gettarono le basi della rovina dei Giudei, la distruzione del Tempio di Gerusalemme e della diaspora. « (vv. 127-148) La partenza per la settima bolgia Virgilio domanda a Catalano la via per andarsene e questi gli indica le macerie del ponte roccioso che univa la sesta e la settima bolgia, crollato: Virgilio, stizzito, realizza che Malacoda gli aveva mentito quando gli aveva dato le indicazioni per uscire dalle bolge. 6a BOLGIA: ipocriti

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato