La Divina Commedia

Per ch io mi mossi e a lui venni ratto; e i diavoli si fecer tutti avanti, 93 sì ch io temetti ch ei tenesser patto; così vid o già temer li fanti ch uscivan patteggiati di Caprona, 96 veggendo sé tra nemici cotanti. I m accostai con tutta la persona lungo l mio duca, e non torceva li occhi 99 da la sembianza lor ch era non buona. Ei chinavan li raffi e «Vuo che l tocchi , diceva l un con l altro, «in sul groppone? . 102 E rispondien: «Sì, fa che gliel accocchi . Ma quel demonio che tenea sermone col duca mio, si volse tutto presto 105 e disse: «Posa, posa, Scarmiglione! . Poi disse a noi: «Più oltre andar per questo iscoglio non si può, però che giace 108 tutto spezzato al fondo l arco sesto. E se l andare avante pur vi piace, andatevene su per questa grotta; 111 presso è un altro scoglio che via face. Ier, più oltre cinqu ore che quest otta, mille dugento con sessanta sei 114 anni compié che qui la via fu rotta. Io mando verso là di questi miei a riguardar s alcun se ne sciorina; 117 gite con lor, che non saranno rei . «Tra ti avante, Alichino, e Calcabrina , cominciò elli a dire, «e tu, Cagnazzo; 120 e Barbariccia guidi la decina. Libicocco vegn oltre e Draghignazzo, Cir atto sannuto e Graffiacane 123 e Farfarello e Rubicante pazzo. Cercate ntorno le boglienti pane; costor sian salvi infino a l altro scheggio 126 che tutto intero va sovra le tane . «Omè, maestro, che è quel ch i veggio? , diss io, «deh, sanza scorta andianci soli, 129 se tu sa ir; ch i per me non la cheggio. Se tu se sì accorto come suoli, non vedi tu ch e digrignan li denti 132 e con le ciglia ne minaccian duoli? . Ed elli a me: «Non vo che tu paventi; lasciali digrignar pur a lor senno, 135 ch e fanno ciò per li lessi dolenti . Per l argine sinistro volta dienno; ma prima avea ciascun la lingua stretta coi denti, verso lor duca, per cenno; 139 ed elli avea del cul fatto trombetta. 91-96 Per cui mi mossi e tornai da lui velocemente (ratto); e i diavoli tutti si fecero avanti, così che io temetti che non mantenessero il patto; così vidi temere i soldati (fanti) che uscivano, dopo aver patteggiato la resa, (dal castello) di Caprona, vedendo intorno tanti nemici. 97-99 Mi accostai con tutta la persona addosso alla mia guida, e non distoglievo gli occhi dal loro volto, che era minaccioso. 100-102 Essi abbassavano gli uncini e «Vuoi che lo tocchi , dicevano l un l altro, «sul groppone? . E rispondevano: «Sì, fa in modo da assestargli un colpo (gliel accocchi) . 103-105 Ma quel demonio che parlamentava con la mia guida si voltò velocemente e disse: «Posa, posa (l uncino), Scarmiglione! . (vv. 106-139) L inganno di Malacoda 106-108 Poi disse a noi: «Su questo ponte non si può procedere oltre, perché il sesto ponte giace tutto in pezzi sul fondo. 109-114 E se volete solo andare avanti, andatevene su per questo dirupo; vicino c è un altra roccia che permette (face) il passaggio (via). Ieri, cinque ore più tardi (più oltre) di quest ora (otta), si compirono milleduecentosessantasei anni che qui il passaggio fu interrotto. 115-117 Io mando da quella parte alcuni dei miei a controllare se qualche dannato si tira fuori (se ne sciorina) (dalla pece); andate con loro, che non saranno malvagi con voi . 118-123 «Vieni avanti, Alichino, e Calcabrina , cominciò a dire, «e tu, Cagnazzo; e Barbariccia guidi il gruppo (decina). Vengano inoltre Libicocco e Draghignazzo, Ciriatto con le zanne e Graffiacane e Farfarello e Rubicante pazzo. 124-126 Perlustrate intorno la bollente pece; costoro siano salvi sino all altro ponte (scheggio) che tutto intero corre sopra le bolge (tane) . 127-132 «Ohimè, maestro, che cos è quel che vedo? , dissi io, «deh, andiamocene soli senza scorta, se tu sai andare; io per me non la chiedo (cheggio). Se tu sei così accorto come sei di solito, non vedi che digrignano i denti e con gli occhi ci minacciano dolori (duoli)? . 133-139 Ed egli a me: «Non voglio che tu abbia paura; lasciali digrignare pure a loro piacimento (senno), perché essi lo fanno contro i dannati che bollono . Svoltarono per l argine sinistro; ma prima ognuno aveva stretto la lingua con i denti verso la loro guida, come segnale; ed egli del culo aveva fatto trombetta. Inferno I diavoli Malebranche 191

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato