La Divina Commedia

Se di saper ch i sia ti cal cotanto, che tu abbi però la ripa corsa, 69 sappi ch i fui vestito del gran manto; e veramente fui figliuol de l orsa, cupido sì per avanzar li orsatti, 72 che sù l avere e qui me misi in borsa. Di sotto al capo mio son li altri tratti che precedetter me simoneggiando, 75 per le fessure de la pietra piatti. Là giù cascherò io altresì quando verrà colui ch i credea che tu fossi, 78 allor ch i feci l sùbito dimando. Ma più è l tempo già che i piè mi cossi e ch i son stato così sottosopra, 81 ch el non starà piantato coi piè rossi: ché dopo lui verrà di più laida opra, di ver ponente, un pastor sanza legge, 84 tal che convien che lui e me ricuopra. Nuovo Ias n sarà, di cui si legge ne Maccabei; e come a quel fu molle 87 suo re, così fia lui chi Francia regge . Io non so s i mi fui qui troppo folle, ch i pur rispuosi lui a questo metro: 90 «Deh, or mi dì: quanto tesoro volle Nostro Segnore in prima da san Pietro ch ei ponesse le chiavi in sua balìa? 93 Certo non chiese se non Viemmi retro . Né Pier né li altri tolsero a Matia oro od argento, quando fu sortito 96 al loco che perdé l anima ria. nel canto degli ignavi, colui che fece per viltade il gran rifiuto, Inferno III, v. 60), lo giudica responsabile del proprio esilio e della corruzione stessa della Chiesa. 69. fui vestito del gran manto: perifrasi di Niccolò III per dire che fu papa. La veste liturgica indica per metonimia l autorità pontificia. 70-72. fui figliuol de l orsa borsa: i membri della famiglia Orsini venivano designati nei documenti del tempo de filiis ursae, cioè «figli dell orsa e avevano un orsa raffigurata sullo stemma di famiglia. La terzina è costruita sul linguaggio metaforico, usato dal dannato per presentarsi e per confessare il suo peccato di avanzar gli orsatti, cioè di favorire la potenza dei suoi parenti e la loro ricchezza. Un altra espressione metaforica è legata sul doppio senso di borsa: come sulla terra i soldi sono caduti nella sua borsa, così egli nell Inferno è caduto nella buca della bolgia. Il termine bolgia, nel Trecento, significava «borsa ( Inferno XXII, Parole in chiaro, p. 198). 73-75. Di sotto ... piatti: Niccolò III spiega a Dante la pena dei simoniaci: quando ne 67-72 Se ti preme tanto fortemente sapere chi sono io, che per questo hai disceso la parete (della bolgia), sappi che io fui rivestito del manto papale e fui figlio legittimo dell Orsa, tanto desideroso di ricchezze per avvantaggiare gli orsetti, che in terra le ricchezze e qui me stesso misi nella borsa. 73-75 Sotto la mia testa sono stati precipitati gli altri pontefici che mi precedettero nella simonia, appiattiti tra le fessure della pietra. 76-78 Laggiù cascherò anch io, quando arriverà colui che pensavo fossi tu, quando ti ho rivolto quella domanda precipitosa. 79-87 Ma è maggiore il tempo già passato, in cui mi sono scottato i piedi e me ne sono stato così capovolto, di quello che egli starà capovolto con i piedi infuocati: perché dopo di lui verrà da occidente un pastore ancora più turpe, che non rispetta alcuna legge, a tal punto che inevitabilmente ricoprirà sia lui sia me. Sarà un nuovo Giasone, di cui si legge nel libro dei Maccabei: e come con quello fu accondiscendente il suo sovrano, così nei confronti di questo lo sarà il re di Francia . (vv. 88-117) L invettiva contro la Chiesa corrotta 88-93 Io non so se a questo punto sono stato troppo irriverente, dal momento che gli risposi con questo tono: «Ora dimmi un po : quanto denaro volle Nostro Signore da san Pietro prima di affidare in suo potere le chiavi del cielo? Certo non gli chiese altro se non di seguirlo. 94-96 Né Pietro né gli altri apostoli ricevettero da Mattia denari, quando fu scelto per il posto che perdette Giuda, anima malvagia. arriva uno, quello che sporgeva dal foro viene precipitato all interno, ammucchiandosi tra le fessure della roccia. 79-84. Ma più ... lui e me ricuopra: il senso è: Niccolò III starà in quella condizione (1280-1303) più di quanto toccherà a Bonifacio VIII (morto nel 1303) fino all arrivo del nuovo simoniaco Clemente V, originario della Guascogna, regione dell Ovest della Francia, e papa dal 1305 al 1314 ( Personaggi). L accenno alla morte di Clemente V, avvenuta nel 1314, pone il problema della data di composizione dell Inferno, che è collocata intorno al 1308: la profezia della morte di Clemente fa ragionevolmente pensare a un ritocco del canto XIX intorno al 1315. 85-87. Nuovo Ias n ... regge: nella Bibbia (II libro dei Maccabei, IV, 7-26), si legge che Giasone di Gerusalemme, comprata la carica di sacerdote dal re Antioco Epifane di Siria, si diede poi a vita corrotta. Allo stesso modo si diceva che Clemente V era stato eletto papa col favore del re di Francia, Filippo il Bello, cui aveva promesso in cambio larghe concessioni. 88-89. Io ... metro: al sentire enumerare i gravissimi peccati di tanti papi, colpevoli del disordine e dei mali per l intera collettività, Dante-personaggio esplode in un invettiva tanto accesa da sembrare temeraria (folle) perfino a lui che la pronuncia. L invettiva culminerà con l accusa a Costantino (v. 115). 90-96. quanto tesoro ... ria: Cristo affidò a Pietro le chiavi, che aprono le porte del Paradiso, e sono il simbolo dell autorità papale. Divenne quindi capo della Chiesa, non dietro compenso, ma in cambio di fede e obbedienza; né gli apostoli vendettero per denaro a Mattia il posto lasciato vacante da Giuda (anima ria). Il Vangelo racconta che Giuda Iscariota amministrava il denaro dei dodici Apostoli. Si presentò ai sacerdoti riuniti per decretare la morte di Cristo e offrì di consegnare Cristo ai Romani per un compenso di trenta denari d argento. La cattura avvenne nell orto di Getzemani, dove Gesù si era ritirato in meditazione. Giuda guidò i soldati fino a Lui, consentendone il riconoscimento con un bacio, di qui l espressione «bacio di Giuda che sta a significare il tradimento. Ricevuto il compenso, non resse al rimorso e si impiccò. Dante lo colloca nell ultima zona dell Inferno. Inferno I papi simoniaci 177