La Divina Commedia

Lingua e stile Dante è il padre della lingua italiana; ai suoi tempi la lingua letteraria era agli esordi, con la poesia stilnovistica e quella religiosa, ma solo Dante può essere ritenuto l inventore della lingua poetica italiana. Utilizza una ricchissima varietà di stili e di registri, spaziando dalla trivialità dei diavoli al sublime delle digressioni teologiche o filosofiche, senza risparmio di arcaismi, neologismi, latinismi, provenzalismi, sicilianismi (pluristilismo e plurilinguismo). Ma innovativa è soprattutto la rottura della rigida classificazione medievale degli stili, secondo la quale a ogni genere letterario corrispondeva uno stile ben determinato. Nell Inferno Dante utilizza uno stile aspro e rime difficili, per descrivere la depravazione morale dei dannati, e linguaggio della preghiera, stile elevato o sublime e toni biblici nelle altre cantiche. Lo sperimentalismo linguistico è uno degli elementi di maggiore modernità della Commedia, così come il realismo e la capacità di rappresentare tutti i moti dell animo umano. La lingua del poema è dunque il prodotto di un eclettismo che non ha altri esempi nella letteratura del tempo. La metrica La Commedia è composta da 14.223 en- decasillabi raggruppati in terzine. I versi rimano a due a due, ripetendosi nella coppia successiva, cioè il primo verso rima con il terzo, il secondo con il primo e con il terzo della successiva terzina, dando luogo a una vera e 17 propria catena di rime, sino al verso finale isolato, che chiude la penultima rima (aba bcb cdc ded... yzy z). Le rime ricorrono tutte tre volte a eccezione della prima, che ricorre solo due volte, e dell ultima, che ricorre solo una volta. La rima tende a essere aspra e stridente nell Inferno, piana e dolce nel Purgatorio e nel Paradiso. Inferno Purgatorio, nove i cieli del Paradiso. Anche nella tessitura del testo sono riconoscibili delle corrispondenze: per esempio, nel canto VI di ciascuna cantica Dante affronta il tema politico (situazione di Firenze nell Inferno, dell Italia nel Purgatorio, dell Impero nel Paradiso). Infine, tutte e tre le cantiche si concludono con la medesima parola: stelle, a significare l intento della Commedia di rappresentare un mezzo di elevazione spirituale per l umanità intera. Dante: la vita e le opere Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, 3 ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte 6 che nel pensier rinova la paura! Tant è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch i vi trovai, 9 dirò de l altre cose ch i v ho scorte. Io non so ben ridir com i v intrai, tant era pien di sonno a quel punto 12 che la verace via abbandonai. a b a b c b c d c d e d [ ] che tu mi meni là dov or dicesti, sì ch io veggia la porta di san Pietro e color cui tu fai cotanto mesti . 136 Allor si mosse, e io li tenni dietro. y z y z (Inferno I) Dante-autore e Dante-personaggio Nella Comme- dia l autore funge contemporaneamente da narratore e da personaggio, si sdoppia nei due ruoli di Dante-autore e Dante-personaggio. Dal punto di vista della tecnica narrativa, questo doppio ruolo viene segnalato dall uso dei tempi verbali: il personaggio usa l imperfetto e il passato remoto, mentre gli interventi dell autore sono contraddistinti dal presente e dal futuro. Questa tecnica può essere esemplificata dai vv. 4-6 del canto I dell Inferno, che recitano: Ahi quanto a dire qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte 6 che nel pensier rinova la paura! L imperfetto era descrive l esperienza del personaggio Dante smarrito nella selva, mentre il presente rinova appartiene all autore che rievoca quell esperienza e riprova l emozione e la paura provate allora. Anche l atteggiamento di Dante è diverso: mentre l autore è forte di convinzioni filosofico-teologiche più che salde, conosce tutti gli eventi e li ricorda, il personaggio si rivela invece spesso incerto, pauroso, all oscuro del futuro, e questa distanza è massima agli inizi dell Inferno, poi man mano si riduce di pari passo con l «ascendere del personaggio verso il Paradiso. La Divina Commedia, manoscritto Palatino 313, Biblioteca Centrale di Firenze.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato