La Divina Commedia

Come quel fiume c ha proprio cammino prima dal Monte Viso nver levante, 96 da la sinistra costa d Apennino, che si chiama Acquacheta suso, avante che si divalli giù nel basso letto, 99 e a Forlì di quel nome è vacante, rimbomba là sovra San Benedetto de l Alpe per cadere ad una scesa 102 ove dovea per mille esser recetto; così, giù d una ripa discoscesa, trovammo risonar quell acqua tinta, 105 sì che n poc ora avria l orecchia offesa. Io avea una corda intorno cinta, e con essa pensai alcuna volta 108 prender la lonza a la pelle dipinta. Poscia ch io l ebbi tutta da me sciolta, sì come l duca m avea comandato, 111 porsila a lui aggroppata e ravvolta. Ond ei si volse inver lo destro lato, e alquanto di lunge da la sponda 114 la gittò giuso in quell alto burrato. E pur convien che novità risponda , dicea fra me medesmo, al novo cenno 117 che l maestro con l occhio sì seconda . Ahi quanto cauti li uomini esser dienno presso a color che non veggion pur l ovra, 120 ma per entro i pensier miran col senno! El disse a me: «Tosto verrà di sovra ciò ch io attendo e che il tuo pensier sogna; 123 tosto convien ch al tuo viso si scovra . Sempre a quel ver c ha faccia di menzogna de l uom chiuder le labbra fin ch el puote, 126 però che sanza colpa fa vergogna; ma qui tacer nol posso; e per le note di questa comedìa, lettor, ti giuro, 129 s elle non sien di lunga grazia vòte, ch i vidi per quell aere grosso e scuro venir notando una figura in suso, 132 maravigliosa ad ogne cor sicuro, sì come torna colui che va giuso talora a solver l àncora ch aggrappa o scoglio o altro che nel mare è chiuso, 136 che n sù si stende e da piè si rattrappa. 94-105 Come quel fiume che ha il proprio corso per primo partendo dal Monviso verso levante, dalla pendice sinistra dell Appennino, che si chiama Acquacheta su in montagna, prima di scendere in pianura, e a Forlì è privo di quel nome (si chiama Montone), rimbomba là sopra San Benedetto dell Alpe perché cade (per cadere) con una cascata (scesa), mentre (ove) dovrebbe essere ricevuto (recetto) in mille (cascatelle); così, giù da una parete dirupata, trovammo quell acqua colorata che risuonava in modo tale che in poco tempo avrebbe offeso l udito. 106-108 Io avevo una corda legata alla vita, e con essa pensai una (alcuna) volta di catturare la lonza dalla pelle screziata (dipinta). 109-111 Poi che l ebbi sciolta da me tutta, come mi aveva comandato la mia guida, la porsi a lui arrotolata e avvolta in una matassa. Quindi egli si voltò verso destra, e la gettò giù da quel profondo burrone (alto burrato) alquanto lontano dalla parete. 115-117 Eppure è necessario che qualcosa di nuovo risponda , dicevo tra me e me, all inusuale segnale che il maestro segue con tanta attenzione . 118-123 Ahi, quanto cauti devono (dienno) essere gli uomini quando sono vicini a coloro che non vedono solo gli atti, ma con la mente vedono dentro i pensieri! Egli mi disse: «Presto arriverà di sopra ciò che io attendo e che il tuo pensiero immagina; presto è necessario che si scopra ai tuoi occhi . 124-136 Sempre a quel vero che ha apparenza (faccia) di menzogna l uomo deve chiudere le labbra fin che può, perché ciò procura vergogna senza che vi sia colpa; ma qui non posso tacerlo; e sui versi (note) di questa Commedia, lettore, ti giuro, possano (se) essere per lungo tempo non privi (vòte) di grazia, che io vidi in quell aria densa (grosso) e tenebrosa arrivare a nuoto in su una figura che avrebbe destato meraviglia anche a ogni animo coraggioso, così come risale alla superficie (torna) (il palombaro) che va giù talvolta a sciogliere l ancora impigliata (ch aggrappa) in uno scoglio o altro che è racchiuso nel mare, che verso l alto stende in alto le braccia e ritrae a sé i piedi. Inferno La gente nuova e i sùbiti guadagni 165

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato