La Divina Commedia

16 INTRODUZIONE L interpretazione figurale della Commedia Nel Me- dioevo la Bibbia veniva interpretata in senso allegorico, cioè si riteneva che, al di là della storicità degli eventi narrati, ogni personaggio o evento fosse un anticipazione, una «prefigurazione di un altro fatto più importante, ancora da venire, il quale si rivela man mano che si attua il disegno di Dio. Per esempio la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù in Egitto sarebbe la prefigurazione della liberazione dell umanità dalla schiavitù del peccato: eventi lontani si collegano nel disegno della Provvidenza, l uno è la figura dell altro e l altro adempie e spiega il primo. Tale concezione, chiamata figurale, è stata indagata dallo studioso di Dante Erich Auerbach (1892-1947) ed è di fondamentale importanza per comprendere la Commedia. Leggiamo le parole di Auerbach: «L interpretazione figurale stabilisce tra due fatti o persone un nesso in cui uno di essi non significa soltanto se stesso, ma significa anche l altro, mentre l altro comprende e adempie il primo , e ancora: «La profezia figurale contiene l interpretazione di un processo terreno per mezzo di un altro; il primo significa il secondo, e questo adempie il primo. Entrambi restano accadimenti interni alla storia; ma in questa concezione contengono entrambi qualche cosa di provvisorio e di incompiuto; essi rimandano l uno all altro, e tutti e due rimandano a un futuro che è ancora da venire e che sarà il processo vero e proprio, l accadimento pieno e reale e definitivo . Per l uomo medievale tutta la storia dell umanità e il mondo stesso andavano interpretati come allegoria di quanto scritto nella Bibbia. Agnolo Bronzino, Ritratto allegorico di Dante (part.), 1530, oliosutavola,Washington, National Gallery of Art. I quattro sensi delle scritture Dante stesso, in due passi dell Epistola a Cangrande e del Convivio, parla dei «quattro sensi delle scritture, intendendo con questo termine tanto i testi sacri quanto quelli poetici. Questi quattro sensi sono: il senso letterale, ovvero ciò che viene espressamente detto; il senso allegorico, che si nasconde sotto la lettera; il senso morale, che fornisce indicazioni di comportamento su ciò che l uomo deve fare per la salvezza dell anima, e infine il senso anagogico, che attribuisce un significato spirituale ed eterno a un fatto reale. Dante nell Epistola parla anche del significato da dare alla Commedia: il soggetto dell opera è alla lettera lo stato delle anime dopo la morte; allegoricamente il soggetto è l uomo, nell esercizio del suo libero arbitrio, della sua libertà di scelta passibile di ricompensa o punizione. «Dante ha voluto presentare tutto il mondo terreno-storico [...] già sottoposto al giudizio finale di Dio e quindi già collocato nel luogo che gli compete nell ordine divino, già giudicato . Il senso anagogico della Commedia è dunque la storia della salvezza dell umanità. Dante è figura dell umanità: «quel che egli vede e impara nei tre regni è realtà vera, concreta, tale appunto che vi è contenuta e interpretata la figura terrena; vedendo, ancora vivo, la verità adempiuta, egli è personalmente salvato e nello stesso tempo diventa capace di annunciare al mondo la sua visione e di indicargli la retta via. La comprensione del carattere figurale della Commedia non offre certo un metodo universalmente valido per spiegare tutti i passi controversi ma essa fornisce alcuni principi per l interpretazione. Si può essere certi che ogni personaggio storico o mitologico che appare nel poema deve significare qualche cosa che ha uno stretto rapporto con ciò che Dante sapeva della sua esistenza storica o mitica, e precisamente il rapporto di adempimento e figura; ci si deve guardare dal togliere al personaggio tutta la sua esistenza storico-terrena per assegnargli soltanto un valore allegorico-concettuale. Ciò vale in particolare per Beatrice (E. Auerbach). La simbologia del numero e i parallelismi Secondo la concezione medievale, nulla è lasciato al caso, ma tutto è inserito in un disegno logico, frutto della mente divina. Ogni fenomeno naturale o avvenimento storico veniva ricollegato all universo soprannaturale: animali, pietre, piante simboleggiavano realtà divine o diaboliche. All interno di tale concezione filosofica è da collocare anche il simbolismo numerico sotteso al poema. Tutta la struttura della Commedia è infatti basata sul numero tre, che esprime la Trinità divina, e sul multiplo nove: tre cantiche di 33 canti più uno che fa da prologo a tutta l opera per un totale di cento, il numero perfetto; i canti sono formati da strofe di tre versi (terzine) di endecasillabi a rima incatenata; tre sono le fiere che Dante incontra nella selva; tre le donne che intercedono per lui; tre le guide (Virgilio, Beatrice, san Bernardo); nove sono i cerchi dell Inferno, nove le cornici del

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato