Dante maestro di retorica – La metonimia

156 Canto XV 103-105 Ed egli a me: « bene che ti informi di qualcuno, ma di altri sarà opportuno tacere, perché mancherebbe il tempo per un elenco così lungo. 106-108 In breve sappi che furono tutti ecclesiastici e letterati importanti e famosissimi, macchiatisi in vita di uno stesso peccato. 109-114 Prisciano procede con quella schiera misera e anche Francesco d Accorso; e se tu avessi avuto desiderio di vedere un tale sudiciume, potresti vedervi colui che fu trasferito dal papa dalla sede di Firenze a quella di Vicenza, dove (morendo) lasciò i suoi sensi protesi verso il vizio. 115-120 Ti parlerei più a lungo; ma il cammino e il discorso non possono prolungarsi, perché io vedo laggiù alzarsi nuova polvere dalla distesa di sabbia. Avanza un altra schiera con la quale non è concesso che mi unisca. Ti sia raccomandato il mio Tesoro, grazie al quale ancora mi si ricorda sulla Terra, e non ti chiedo altro . 121-124 Poi si voltò indietro e sembrò uno di quelli che a Verona corrono per la campagna per conquistare il palio verde; e di questi sembrò il vincitore e non colui che perde. 109. Priscian...Francesco d Accorso: Personaggi. 111. tigna: malattia della pelle, qui è meta fora della bruttura del peccato. 112-113. colui [ ] Bacchiglione: la peri frasi colui che fu trasmutato[ ] indica un peccatore ( Personaggi); servo de servi è un epiteto con cui si designa il papa negli atti ufficiali: servus servorum Dei, «servo dei servi di Dio ;Arno: il fiume di Firenze; Bacchiglione: il fiume di Vicenza. 117-118 fummo... deggio: è una nuvola Ed elli a me: «Saper d alcuno è buono; de li altri fia laudabile tacerci, 105 ché l tempo saria corto a tanto suono. In somma sappi che tutti fur cherci e litterati grandi e di gran fama, 108 d un peccato medesmo al mondo lerci. Priscian sen va con quella turba grama, e Francesco d Accorso anche; e vedervi, 111 s avessi avuto di tal tigna brama, colui potei che dal servo de servi fu trasmutato d Arno in Bacchiglione, 114 dove lasciò li mal protesi nervi. Di più direi; ma l venire e l sermone più lungo esser non può, però ch i veggio 117 là surger nuovo fummo del sabbione. Gente vien con la quale esser non deggio. Sieti raccomandato il mio Tesoro 120 nel qual io vivo ancora, e più non cheggio . Poi si rivolse, e parve di coloro che corrono a Verona il drappo verde per la campagna; e parve di costoro 124 quelli che vince, non colui che perde. formata dalla polvere, che può benissimo essere sollevata dalle ombre di Dante, trat tate come cosa salda, e dal vapore sprigio nato dai corpi bruciati dalle fiamme, o dalle fiamme calpestati. Essa accompagna il pro cedere delle varie schiere in cui sono divise le anime. Brunetto appartiene a quella dei sodomiti che furono litterati o uomini di chiesa. Ogni peccatore è assegnato a una determinata schiera, secondo la sua qualità o condizione da vivo. 119. il mio Tesoro: una delle opere scritte da Brunetto Latini ( Personaggi). 121-124. e parve ... perde: il canto si chiu de con un altra immagine realistica: un vecchio che corre velocemente come i par tecipanti alla gara podistica, che si teneva tutti gli anni a Verona, in cui il premio per il vincitore era un drappo di stoffa verde. La figura di Brunetto Latini, che per tutto il colloquio aveva ripreso l antica dignità del maestro, torna a scomporsi in modo goffo e a riassumere il degrado e l abbrutimento di creatura infernale. Dante maestro di retorica La metonimia La metonimia (che in greco significa scambio di nome ) consiste nella sostituzione di un nome con un altro che abbia, con il primo, un rapporto: come la causa sta all effetto ( sentire il telefono ) o il contenente sta al contenuto ( bevi un bicchiere ) o l autore sta all opera ( che bel Picasso hai appeso nel tuo soggiorno ) o il materiale per l oggetto ( ferro per spada ). Ancora si può sostituire il patrono con la chiesa ( vado in san Pietro ), lo strumento con chi lo adopera ( è il primo violino della Scala ), il concreto per l astratto ( onorare la maglia ), la località di produzione con il prodotto ( beviti un Chianti ) ecc. Le sostituzioni nella metonimia riguardano termini che appartengono a campi concettuali contigui o, per così dire, interdipendenti. Ai vv. 109-114 di Inferno XV leggiamo: «[ ] e vedervi,/ s avessi avuto di tal tigna brama,/colui potei che dal servo de servi/ fu trasmutato d Arno in Bacchiglione, . In questo caso Arno e Bacchiglione indicano rispettivamente Firenze e Vicenza, le due città in cui scorrono i due fiumi citati.

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato