La Divina Commedia

146 Canto XIII (Inf. XIII, vv. 22-24). Questo smarrimento di Dante pellegrino appare più efficace nella frase di commento del narratore un po più avanti: «Cred io ch ei credette ch io credesse / che tante voci uscisser tra quei bronchi, / da gente che per noi si nascondesse (vv. 25-27). [ ] Nel passo citato abbiamo anche un esempio di linguaggio «mimetico che, presente in tutto il canto, come ha puntualmente analizzato Leo Spitzer nel saggio citato, esprime - per imitazione appunto - l atmosfera generale di questo canto, istituendo delle precise corrispondenze tra il «paesaggio , contorto ed intricato - che, a sua volta, rispecchia la stravolta psicologia dei suicidi - ed i moduli con cui esso viene espresso. In particolare la frase contenente il triplice uso del verbo «credere - riferito rispettivamente a Dante narratore, Virgilio e Dante personaggio «imita lo stato d animo di distacco e confusione di Dante che ha perso il contatto mentale e verbale con Virgilio. Leo Spitzer parla addirittura (riferito al v. 25) della «versione onomatopeica del suo stato d animo di distacco e di confusione e secondo Umberto Bosco vi è messa in discussione anche la correttezza del pensiero di Virgilio riguardo al ragionamento del suo discepolo. Si potrebbe aggiungere che il verso in questione rispecchia anche il difficile rapporto tra Dante narratore e Dante personaggio, facendo leva sul diverso grado di consapevolezza di entrambi. Il primo riflette sull opinione di Virgilio riguardo al pensiero errato del secondo, il quale non è capace di cogliere l origine dei gemiti che sente intorno a sé e perciò rimane fortemente perplesso. (Tratto dal saggio di Maria Maslanka-Soro, Pier della Vigna tra Dante narratore e Dante personaggio nel Canto XIII dell Inferno) Salvador Dalì, La Selva dei suicidi, acquerello. Nel 1950, in vista della commemorazione del 700° anniversario della nascita di Dante Alighieri, il governo italiano commissionò al pittore Salvador Dalì l illustrazione della Divina Commedia. Comprensione e analisi 1 Che cosa intende Maslanka-Soro per «simbolismo fonico del canto XIII, in base anche all analisi di Leo Spitzer citata? 2 Che cosa significa che c è «distanza tra chi narra la scena e chi vi partecipa ? 3 Spiega l affermazione per cui Dante narratore sacrifica «se stesso nel ruolo di pellegrino, non concedendogli alcuna caratteristica che darebbe luogo ad una superiorità conoscitiva o morale rispetto al protagonista della scena . 4 Che cosa intende Leo Spitzer per «linguaggio mimetico ? 5 Spiega la frase: «Leo Spitzer parla addirittura della versione onomatopeica del suo stato d animo di distacco e di confusione (riguardo al v. 25 «Cred io ch ei credette ch io credesse ). Produzione L autrice sottolinea la notevole distanza tra Dante auctor e Dante viator all interno del canto XIII. Quali effetti permette di produrre questa chiara separazione tra il Dante scrittore e il protagonista dell opera all interno di questo canto? Approfondisci il tema ampliando il tuo sguardo ai canti letti finora dell Inferno. Il fatto che Dante viator sia all oscuro e ignaro del viaggio e di tante questioni etiche lo avvicina, senz altro, al lettore che probabilmente è così più facilmente proteso ad apprendere quanto il poeta vuole comunicare. Concordi con questa affermazione? Scrivi un discorso coerente e coeso che puoi - se lo ritieni utile - suddividere in paragrafi.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato