La Divina Commedia

14 INTRODUZIONE tra il 1308 e il 1312 quella del Purgatorio. La speranza nell azione politica di Arrigo VII Scarse sono le informazioni che possediamo sul periodo tra il 1308 e il 1313; sappiamo che ripose delle speranze nella discesa in Italia nel 1310 dell imperatore Arrigo VII di Lussemburgo e nel suo progetto di pacificazione della penisola. Testimoniano il riaccendersi delle speranze le tre epistole: all imperatore, ai principi e ai popoli d Italia e infine ai fiorentini, che Dante scrisse per favorire l azione dell imperatore. Ma le aspettative del poeta furono stroncate dalla morte improvvisa dell imperatore a Buonconvento, presso Siena (24 agosto 1313). A Dante, che non poteva rientrare nella sua città, non restò che affidare il suo pensiero politico al trattato in latino De Monarchia, in cui espose il suo ideale di una monarchia universale fondata sulla giustizia e riflesso dell ordinamento divino, ma indipendente dal papato. A Verona da Cangrande (1313-1318) Dante approdò di nuovo a Verona, dove passò, ospite assieme ai figli del giovane signore Cangrande della Scala, cinque anni, e dove scrisse appunto il De Monarchia. A Cangrande, per esprimere la sua gratitudine, Dante dedicò il Paradiso, la terza cantica della Commedia. Nel 1315 il Comune di Firenze concesse agli esuli di usufruire di un amnistia, ma le umilianti condizioni proposte dichiararsi colpevole e fare pubblica ammenda lo indussero a rifiutare, come testimonia la Epistola XII. Di nuovo fu condannato a morte in contumacia (cioè in sua assenza) e con lui i figli. A Ravenna (1319-1321) Il poeta visse gli ultimi anni della sua vita a Ravenna, invitato da Guido Novello da Polenta. Qui Dante, circondato dai figli, dagli ammiratori e dai discepoli, compose due Egloghe indirizzate a Giovanni del Virgilio, un trattato scientifico (Quaestio de aqua et terra, Dibattito intorno all acqua e alla terra), e terminò la stesura della Commedia. Aveva appena concluso il suo poema, quando venne inviato come ambasciatore a Venezia, per conto di Guido Novello. Durante il ritorno, colpito dalla malaria, morì nel settembre del 1321 all età di cinquantasei anni e fu sepolto in un arca di pietra, nella chiesa di San Pier Maggiore (ora San Francesco) a Ravenna, dove riposa tuttora. Ambrogio Lorenzetti, Effetti del buon governo in città (part.), 1338-1340, Siena, Palazzo Pubblico.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato