CANTO XIII – Pier della Vigna

Canto 13 Canto XIII Pier della Vigna TEMPO LUOGO PECCATORI PENA Alba: sabato 26 marzo (o 9 aprile) 1300 Settimo cerchio secondo girone Violenti contro se stessi: suicidi e scialacquatori I suicidi sono trasformati in arbusti i cui sterpi sono lacerati dalle Arpie. Gli scialacquatori sono inseguiti e dilaniati da cagne nere insaziabili. PERSONAGGI Virgilio - Dante - Pier della Vigna - Lano da Siena - Iacopo da Sant Andrea - Suicida fiorentino anonimo PERSONAGGI CITATI Nesso - Federico II Sommario « (vv. 1-21) La selva dei suicidi Dante e Virgilio entrano in un bosco intricato e oscuro con alberi secchi e contorti. Custodi sono le Arpie, ibridi mostri dal corpo di uccelli e dal volto di donna. Virgilio spiega a Dante che vedrà cose incredibili. « (vv. 22-78) Pier della Vigna Da ogni parte si sentono strani lamenti, ma non si vede nessuno. Allora Virgilio invita il discepolo a strappare un rametto da un albero. Dal tronco esce sangue insieme a una voce che rimprovera il poeta per il dolore arrecatogli e chiede compassione per chi, un tempo uomo, è ora trasformato in albero. Poi su invito di Virgilio la voce rivela di essere Pier della Vigna, confidente di Federico II, cui è stato fedele fino alla morte. Ma gli altri cortigiani per invidia lo avevano accusato di tradimento togliendogli la fiducia dell imperatore; così per sfuggire alla vergogna si uccise. Il dannato prega infine che il suo nome venga riabilitato tra i vivi. « (vv. 79-108) La pena dei suicidi Dante è molto turbato e Virgilio, dopo aver augurato che la richiesta di Pier della Vigna si realizzi, gli domanda come le anime dei suicidi si siano trasformate in alberi e se possano liberarsi da essi. E il tronco di Pier della Vigna spiega che l anima scagliata da Minosse nel settimo cerchio mette radici nel bosco e cresce in forma di cespuglio e di albero, delle cui foglie si cibano le Arpie. Mai essi recupereranno l unità di corpo e anima: nel giorno del giudizio appenderanno i loro corpi ai rami del proprio albero. « (vv. 109-129) Gli scialacquatori Improvvisamente i due poeti sentono le frasche stormire e vedono arrivare di corsa due anime (gli scialacquatori) inseguite da cani feroci che le sbranano. « (vv. 130-151) Il suicida fiorentino anonimo Uno di loro si rifugia in un cespuglio che, lacerato, si lamenta di quanto gli è accaduto senza aver colpa. Alla domanda di Virgilio risponde di essere un cittadino di Firenze, città sempre in guerra perché maledetta da Marte, e rivela di essersi impiccato nella propria casa. tro se stessi: suicidi e olenti con sciala i v : E cqua N O R I tori G ° 2

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato