Parole in chiaro: Calle – Patrïa

116 Canto X Federico II di Svevia Epicuro Federico II (1194-1250) era nipote di Federico Barbarossa, figlio di Enrico VI di Svevia e Costanza d Altavilla, ultima erede del regno normanno. Divenuto imperatore, re di Germania, d Italia e di Sicilia, egli trasferì nell Italia meridionale il centro della sua politica e a Palermo la sede della sua corte. Per la sua cultura laica fu scomunicato dal papa Gregorio IX. Dante lo ammirava come sovrano colto e abile, ma dette credito alla fama che fosse eretico ed epicureo. Dante conosceva l opera del filosofo greco Epicuro (Samo 341-Atene 271 a.C.) attraverso i trattati filosofico-morali di Cicerone (I sec. a.C.) e il poema latino Sulla natura (De rerum natura) di Tito Lucrezio Caro (I sec. a.C.). Epicuro ha una concezione materialistica dell universo: tutto ciò che esiste è formato da atomi, l universo nel suo complesso è mortale, perché tutti gli organismi che lo compongono sono soggetti al ciclo di nascita (aggregazione degli atomi) e morte (disgregazione). A rigor di logica, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si conserva. Materiale è la composizione del corpo e dell anima: atomi sottilissimi, lisci e velocissimi li formano, dando origine agli istinti. Con la morte cessa ogni sensazione, ed è quindi assurdo temerla o immaginare pene e punizioni in una vita ultraterrena. L uomo saggio è colui che sa compiere delle scelte che non gli provochino dolori né fisici né morali. Essendo vissuto prima dell era cristiana, Epicuro è impropriamente definito eretico; ai tempi di Dante l eresia per i seguaci della dottrina epicurea consisteva nel credere che l anima fosse mortale come il corpo (vv. 13-15). Ottaviano degli Ubaldini Il cardinale Ottaviano degli Ubaldini (indicato per antonomasia il cardinale), appartenente a una delle più potenti famiglie ghibelline di Firenze, fu vescovo di Bologna dal 1240 al 1244 e cardinale dal 1245. Attratto dalla vita mondana, per le sue azioni spregiudicate ebbe fama di essere epicureo. Parole in chiaro Calle (v. 1) Il termine calle, dal latino callis, indicava il «viottolo campestre attraversato dal gregge , qui significa «sentiero e riprende l espressione secreto calle di un verso virgiliano secreti [ ] calles, «sentieri appartati (Eneide VI, 443). Dante usa calle anche in senso morale per indicare «il cammino doloroso di chi è in esilio (come è duro calle / lo scendere e l salir per l altrui scale, Paradiso XVVII, vv. 57-60). Il termine oggi indica una tipica strada veneziana. Patr a (v. 26) Il termine, dal latino patria(m) sottinteso terra(m), «terra a sua volta derivante dall aggettivo patrius, «paterno , indica la terra a cui ciascuno degli abitanti sente di appartenere per esservi nato o per vincoli affettivi o culturali. Farinata allude a Firenze, la città natale di Dante (di quella nobil patr a natio). Nel Medioevo «patria non ha il significato moderno connesso alla organizzazione e al governo dello Stato. Dobbiamo aspettare il secolo XIX, perché nasca l idea di patria come nazione. Nell Italia divisa e suddita dell Impero austriaco e dei Borboni di Spagna, la parola patria assume il significato di «comunità politico-territoriale , strettamente connessa con l idea di indipendenza dallo straniero e con un senso profondo dell unità e dell identità nazionale: «mia patria è l Italia per la quale ardo d amore, ringraziando il cielo di avermi fatto italiano scriveva, in una lettera, Giacomo Leopardi (1798-1837); «vogliamo una patria: e questa patria è l Italia , dichiarava Giuseppe Mazzini (1805-1872). Beato di Liébana, Commentario dell Apocalisse, ca. 1180

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato