Fisica del nuoto

Biomeccanica del movimento Fisica del nuoto Durante la nuotata, sul nuotatore intervengono due spinte: una spinta verticale statica e una spinta verticale dinamica. La spinta verticale statica Un corpo immerso in un fluido è soggetto a due forze contrapposte (Fig. a): la forza di Archimede è una forza diretta dal basso verso l alto ed è uguale al peso del volume del fluido spostato. Agisce in un punto chiamato centro di volume; la forza di gravità esercita sul corpo una forza diretta verso il basso e agisce in un punto del corpo chiamato centro di gravità. forza di Archimede > forza di gravità = corpo galleggia forza di Archimede < forza di gravità = corpo affonda A seconda della posizione in cui agiscono sul corpo il centro di volume e il centro di gravità (baricentro), l effetto combinato delle due forze risulta diverso tra uomo e donna a vantaggio di quest ultima (Fig. b). Infine un nuotatore in acqua ha a che fare con 4 tipi di forze che interagiscono. Forza di resistenza Fig. a Forza di Archimede Superficie Forza di dell acqua spinta Forza di gravità Forza di Archimede Centro di volume Forza di gravità Centro di gravità Fig. b L intensità della forza dipende dalla composizione corporea, per cui le persone con una massa grassa maggiore tenderanno a galleggiare meglio (perché hanno un maggior volume, a parità di peso, rispetto a una persona più magra). approfondimento Come si modifica la nuotata Le parti emerse (testa, braccia, gambe) fanno diminuire la spinta di Archimede, quindi il corpo tende ad affondare. La posizione della testa, pertanto, è molto importante durante la nuotata: se la testa viene estesa guardan- do avanti oppure fuori dall acqua, invece di guardare il fondo, il corpo tende ad affondare prima i piedi, poi le gambe. Questo viene controbilanciato dalla spinta delle gambe, la cosiddetta gambata che favorisce il galleggiamento dei piedi. 340 Sezione 5 Motricità e scienze La respirazione. Quando respiriamo l aria contenuta nei polmoni aumenta la forza di galleggiamento in corrispondenza del tronco, e non dei piedi, quindi il centro di volume si sposterà verso la testa, accentuando la tendenza a far affondare i piedi.

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Corso di Scienze motorie e sportive