Le caratteristiche del problema

Dipendenze e mal-essere Approfondimento Bullismo: le linee del MIUR Le caratteristiche del problema In Italia i dati di associazioni che si occupano dell aiuto alle persone vittima di bullismo rilevano che il fenomeno è in crescita, che sono più coinvolte le femmine dei maschi e soprattutto nella fascia d età preadolescenziale. Purtroppo è la scuola il luogo dove avviene il numero più elevato di molestie, seguita poi dai centri per le attività sportive e ricreative. La percentuale di studenti vittime diminuisce con l aumentare dell età: sono perciò soprattutto gli studenti più giovani e più deboli a riferire di essere stati prevaricati con maggiore frequenza. Le azioni di prevaricazione sono compiute dagli studenti più grandi. C è una tendenza a un minore ricorso alla violenza fisica nelle classi scolastiche superiori rispetto a quelle inferiori. Il bullismo attuato attraverso mezzi fisici è più frequente nei maschi, che sono maggiormente esposti al bullismo diretto rispetto alle femmine, soprattutto nelle classi della scuola media. Nelle femmine si registra una maggiore esposizione alle forme di bullismo indiretto, che si esprime in forme di isolamento sociale e di esclusione intenzionale dal gruppo dei pari, con modalità più subdole come: la calunnia, lo scherno, la maldicenza, il disturbo, la manipolazione e l alterazione dei rapporti di amicizia, per esempio allontanando una ragazza dalla sua migliore amica. Inoltre, i maschi sono in gran parte responsabili del bullismo rivolto sia alle femmine (più del 60% delle femmine ha dichiarato di essere stata oggetto di prevaricazione da parte dei maschi) sia ai maschi (più dell 80% di loro ha riferito di aver subito atti di prevaricazione soprattutto da maschi). Sembra che il fenomeno si manifesti in forme più gravi e con maggiore frequenza oggi rispetto a 10-15 anni fa, ma è anche possibile che, più semplicemente, il fatto di parlarne più diffusamente abbia dato modo a tanti episodi di emergere con chiarezza. Per quanto riguarda le famiglie, un dato allarmante è che i genitori delle vittime, e in particolare quelli dei prevaricatori, generalmente non sono a conoscenza del problema, e di conseguenza ne parlano poco con i figli. approfondimento Studi sul bullismo nel mondo Secondo uno studio effettuato in Norvegia, il fenomeno ha coinvolto circa il 15% della popolazione delle scuole elementari e medie norvegesi, in maniera più o meno consistente (il 9% come vittime, il 7% come persecutori). Le ricerche condotte in Inghilterra dagli psicologi Whitney e Smith su 7000 studenti hanno rilevato che il 27% degli intervistati è stato oggetto di prepotenze da parte dei compagni di classe. In Giappone il fenomeno appare ancora più grave, con conseguenze drammatiche rappresentate dal considerevole numero di suicidi di studenti al di sotto dei dieci anni travolti dalla disperazione a causa dello ijeme (il corrispettivo del bullying). I risultati raccolti in altre nazioni, come la Svezia, la Finlandia, gli Stati Uniti, il Canada, l Olanda, l Irlanda, la Spagna, l Australia, indicano che il bullismo esiste anche in questi Paesi, con livelli di frequenza simili e perfino più elevati. 320 Sezione 4 Alla ricerca del benessere Diversi studi svedesi, americani e inglesi confermano che il comportamento aggressivo e la tendenza a essere vittimizzati sono caratteristiche individuali piuttosto stabili che possono durare anche anni: gli studenti prevaricati per un certo periodo di tempo tendono a rimanerlo a lungo; allo stesso modo, gli studenti che sono risultati aggressivi con i loro coetanei in un determinato periodo mostrano la tendenza a esserlo anche successivamente, a distanza di un certo arco di tempo.

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Corso di Scienze motorie e sportive