APPROFONDIMENTO – Scriversi addosso: i tatuaggi

Avere cura di sé approfondimento Il tatuaggio nei secoli Il termine tatuaggio viene dal poline siano tattaw, a sua volta derivato dalla parola ta-tau, che significa segno sul la pelle , il suo uso fu introdotto in Eu ropa nel Settecento dall esploratore in glese James Cook, di ritorno da uno dei suoi viaggi nei Mari del Sud. Il tatuaggio vanta però delle origini mol to più antiche: occorre risalire addirittu ra al 3300 a.C. per ritrovarne numerosi sulla mummia del Similaun, tzi, fatti probabilmente a scopo propiziatorio. Nel corso della storia la pratica di tatuarsi o in generale di marcare il corpo con sim boli ha attraversato i secoli, giungendo ai nostri giorni come moda talmen te popolare da coinvolgere tutti i sessi e gli strati sociali. Facendo un piccolo excursus nella storia, si può essere cer ti che già nelle prime civiltà d Egitto e nell antica Roma era uso decorarsi il cor po con segni, alcune volte con incisio Con il tatuaggio e con il piercing si possono trasmettere infezioni batteriche della pelle che qualche volta possono entrare nel sangue e coinvolgere anche il cuore. Si possono trasmettere anche i virus dell epatite B e C e, in misura minore, il virus dell AIDS. Un rischio aggiuntivo è rappresentato dalle reazioni allergiche agli inchiostri utilizzati per il tatuaggio ed ai metalli del piercing. 244 Sezione 4 Alla ricerca del benessere Scriversi addosso: i tatuaggi ni della cute e con l inserimento di pic cole pietre in alcune parti del corpo co me orecchie e labbra. Nelle società primitive dell Africa il tatuaggio era segno di distinzione tra i gruppi sociali, e con trassegnava l appartenenza a una tribù. Durante il Medioevo e fino al Rinascimento, il tatuaggio assume in alcuni ca si una valenza negativa. Se tra i pelle grini c era l usanza di tatuarsi i simboli religiosi dei santuari visitati, vigeva an che l uso di marchiare il corpo di per sone nemiche della fede come i neri, gli ebrei, i saraceni. Questa connotazione negativa rimarrà fino al 1700, quando i marinai presentavano tatuaggi a indica re o il contatto con popolazioni primiti ve o appartenenza a settori sociali mar ginali. I tatuaggi rimasero a lungo indi ci di arretratezza ed emarginazione: era no tatuati i forzati o le persone in debi to con la giustizia o in situazione di di sagio sociale e mentale. Nel XIX secolo, l uso di tatuarsi si dif fuse fra le classi aristocratiche e venne brevettata (1800) in America la prima macchinetta per fare tatuaggi. Perché ci si tatua? Oggi sono moltissime le persone che hanno un tatuaggio sul corpo, piccolo o grande che sia, e si può affermare, senza tema di smentita, che siamo di fronte a un fenomeno di massa. Quasi il 13% de gli italiani ha sul corpo qualche tatuag gio. Amata in percentuale maggiore più dalle donne e dai giovani, la pratica del tattoo sembra avere un evoluzione in crescita nella popolazione compresa tra i 25 e i 45 anni. Pur avendo certamente come motiva zione centrale una scelta del tutto personale, sembra che la decisione di di segnare il proprio corpo abbia perso le funzioni o le caratteristiche che l hanno contraddistinta in passato, collocandosi

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