I vari tipi di contrazione

I vari tipi di contrazione Un muscolo è inserito tramite i tendini su ossa differenti, collegate tra loro da un articolazione. Quando esso si contrae, cioè si accorcia, si possono osservare tre principali tipi di contrazione: leggi e rispondi In quale tipo di contrazione non c è spostamento dei segmenti ossei? contrazione isometrica o statica: è la contrazione di un muscolo che esprime tensione senza che i suoi estremi si avvicinino; la resistenza esterna non viene mai vinta, vale a dire che non c è spostamento dei segmenti ossei. Contrazioni di questo tipo sono ad esempio quelle dei muscoli antigravitari che si occupano del mantenimento della postura. Il lavoro isometrico è molto utile perché coinvolge progressivamente molte fibre muscolari anche profonde e richiede un elevato impegno muscolare (ad esempio: cercare di comprimere un oggetto rigido, oppure, nell esercizio a di fig. 8, la posizione di equilibrio, nella quale entrambi fanno una contrazione isometrica); contrazione isotonica concentrica o dinamica: è la contrazione di un muscolo che vinApprofondimento ce la resistenza e si accorcia spostando i segmenti ossei; la forza prodotta è sempre inferiore alla massima forza che può essere prodotta in maniera isometrica (esemL elettrostimolazione pi: il bicipite brachiale contraendosi avvicina l avambraccio al braccio; nell esercizio b di fig. 8 è la contrazione che vince la resistenza dell altro); contrazione isotonica eccentrica o cedente: è la contrazione di un muscolo che forzatamente viene allungato durante la sua contrazione perché vinto dalla resistenza esterna. Il risultato è un allungamento definito anche prestiramento eccentrico, utilissimo perché in questa fase la componente elastica dei tendini e del tessuto muscolare immagazzina forza che verrà ceduta nella successiva contrazione concentrica (esempi: resistere alla caduta in sospensione alla spalliera con gli arti superiori piegati; nell esercizio c di fig. 8 è la cona) contrazione isometrica b) contrazione isotonica c) contrazione isotonica concentrica eccentrica trazione dei muscoli del braccio Fig. 8 che viene allungato). approfondimento Fibre bianche, fibre rosse Le fibre muscolari sono classificate a seconda della loro velocità di contrazione e della loro resistenza alla fatica: fibre rosse tipo I, a contrazione lenta. Hanno piccolo diametro e sono rosse perché contengono una grande quantità di mioglobina, sostanza simile all emoglobina e capace di combinarsi con l ossigeno. Sono ricche di vascolarizzazione, di mitocondri (parte della cellula dove avvengono tutte le reazioni energetiche) e sono di tipo aerobico, quindi in grado di sostenere un lavoro intenso per lungo tempo. Sono prevalenti nei muscoli della statica; fibre bianche tipo II, a contrazione rapida. Hanno grosso diametro, sono povere di emoglobina, ricche di glicogeno, innervate da un motoneurone a contrazione rapida e sono di tipo anaerobico, quindi capaci di effettuare sforzi rapidi ed esplosivi; fibre intermedie di tipo II A e di tipo II B, così chiamate a seconda che utilizzino maggiormente il meccanismo aerobico o anaerobico. Dal punto di vista metabolico, rappresentano un continuum dalle fibre rosse completamente aerobiche a quelle bianche di tipo anaerobico. Nello stesso muscolo si trovano fibre sia bianche sia rosse, ma la composizione delle fibre di ciascun muscolo è diversa (ad esempio, il soleo, il muscolo più profondo del polpaccio, è più ricco di fibre rosse rispetto al quadricipite, il muscolo anteriore della coscia). Sembra che la prevalenza di un tipo di fibre o dell altro sia determinata geneticamente, ma con alti livelli di allenamento in parte si possono trasformare le fibre rapide in fibre lente, mentre l inverso è molto problematico. 2 Il muscolo: il motore del movimento 131

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