Diritto ed economia. Istruzioni per l’uso

96 5. Diritti e doveri del cittadino nella Costituzione Per tutelare i diritti di tutti sono previsti alcuni limiti alla libertà di espressione: 1. qualora si offenda la dignità e l onore di altre persone, si incorre nell ingiuria (ora depenalizzata), nella diffamazione, nella calunnia o nel vilipendio (nel caso di istituzioni); 2. qualora si danneggi il diritto alla riservatezza (per esempio un servizio giornalistico che si occupi in maniera troppo invadente della vita familiare di un personaggio famoso). Bisogna ricordare che la tutela al diritto alla riservatezza aumenta nei confronti di privati cittadini non famosi ed è massima nei confronti dei minorenni; 3. qualora riguardi notizie ritenute essenziali per la sicurezza dello Stato (segreto di Stato) o riguardi indagini giudiziarie (segreto istruttorio); 4. qualora costituisca invito a commettere reati (istigazione a delinquere); 5. qualora contrasti con il comune senso del pudore (il cosiddetto buon costume: per esempio non può essere mandata in onda una scena esplicita di sesso o violenza durante la cosiddetta fascia oraria protetta ). Sarà sempre il magistrato a dover valutare se la libertà di manifestare il pensiero non contrasti con i limiti sopra elencati. La seconda parte dell art. 21 è relativa alla libertà di stampa, e afferma che essa non può essere sottoposta ad autorizzazioni (controlli preventivi) o censure. FOCUS DIRItto Diritto all oblio AIUTO ALLO STUDIO n Quali sono i princìpi che regolano le limitazioni della libertà personale? n Indica la differenza tra riunione e associazione e i limiti previsti dalla Costituzione per queste due forme di aggregazione. n Quali sono i modi attraverso i quali si manifesta la libertà di pensiero e quali i limiti previsti per essa dalla Costituzione? - Che cos è la censura e che cosa è stata durante il fascismo? La censura è il controllo esercitato dall autorità pubblica su mezzi d informazione, testi scritti, spettacoli ecc., al fine di accertare che non contengano elementi ritenuti pericolosi per l ordine costituito, offensivi per la religione o contrari alla morale: per esempio è capitato che la censura facesse tagliare un film perché ritenuto osceno o immorale. La censura in Italia venne applicata fin dalle prime leggi fasciste del 1923, in cui stampa e giornalisti furono assorbiti da strutture governative autorizzate e ideologicamente allineate con il pensiero fascista. Con l emanazione delle leggi fascistissime (1925-1926), che comprendevano anche la legge sulla stampa del 31 dicembre 1925, la censura si accentuò: i giornali potevano essere diretti, scritti e stampati solo se vi era un responsabile riconosciuto dal Prefetto. Limitazioni della libertà di espressione, di stampa e di parola vennero così messe definitivamente in atto per scopi propagandistici e di controllo, al fine di rafforzare l immagine del duce, del partito e della sua politica. Tali disposizioni vennero abolite solo dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

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