Educazione alla legalità e contrasto alle mafie

382 EDUCAzIoNE CIvICA Educazione alla legalità e contrasto alle mafie Giovanni Falcone, simbolo della lotta alla mafia Giovanni Falcone è stato un magistrato simbolo della lotta alla mafia nel nostro Paese. Falcone fu tra i primi a capire che Cosa Nostra è un organizzazione parallela allo Stato, come è stato confermato dalle successive confessioni di mafiosi pentiti, e ha utilizzato un metodo di investigazione innovativo, concentrandosi su indagini finanziarie, in Italia e all estero, che gli consentirono di tracciare i movimenti di capitali sospetti e di risalire agli affari delle mafie. Questo metodo è tuttora adottato a livello internazionale per combattere la criminalità organizzata. Negli anni ottanta del Novecento Giovanni Falcone lavorò al Palazzo di giustizia di Palermo in collaborazione con il magistrato Rocco Chinnici, divenendo bersaglio di minacce mafiose a seguito delle quali fu costretto a vivere sotto scorta fino alla morte. In quegli anni si occupò del processo all imprenditore mafioso italo-americano Rosario Spatola, conclusosi con condanne esemplari che inflissero un colpo importante a Cosa Nostra. In seguito a ciò, il 29 luglio 1983, la mafia uccise Chinnici e la sua scorta con un autobomba. A Palermo erano già stati uccisi in quegli anni molti avversari della mafia, tra cui il politico e sindacalista Pio La Torre, il presidente della Regione Sicilia Pier Santi Mattarella (fratello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella) e il generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa insieme alla moglie e all agente della scorta. Il pool antimafia Rocco Chinnici venne sostituito dal magistrato Antonino Caponnetto, che convinse Giovanni Falcone a entrare in un nuovo gruppo investigativo, il pool antimafia , insieme a Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta. Il pool considerava Cosa Nostra non come un gruppo di bande ma, secondo l ipotesi di Falcone, come un organizzazione unica. La sua nascita rese possibile la condivisione tra i magistrati dei risultati delle indagini, che poterono proseguire anche in caso di morte di uno di loro. Il frutto più importante dell attività del pool fu il maxiprocesso contro Cosa Nostra. Alla fine del 1984 Falcone ottenne le prove che gli consentirono di arrestare il politico mafioso Vito Ciancimino con l accusa di associazione mafiosa e corruzione. In quell occasione Caponnetto venne informato che dal carcere era partito l ordine di uccidere Falcone e il collega-amico Paolo Borsellino e pertanto li fece trasferire immediatamente nel carcere dell Asinara insieme alle loro famiglie. Il maxiprocesso Nel febbraio del 1986 ebbe inizio il maxiprocesso a Cosa Nostra, in un aula bunker in cemento armato appositamente costruita per ospitare un processo contro ben 475 imputati (accusati di 120 omicidi, traffico di droga, estorsione e associazione mafiosa). Molte delle prove su cui si basava il processo provenivano dal collaboratore di giustizia Tommaso

Diritto ed economia. Istruzioni per l’uso
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