3. Tipi di imprese

272 16. I soggetti economici: le imprese economIA 3. Tipi di imprese Le imprese possono essere classificate in vario modo. In genere si tende a distinguerle soprattutto in base alle dimensioni e al soggetto proprietario. 3.1 La classificazione delle imprese in base alle dimensioni In base alle dimensioni le imprese si distinguono in: 1. microimprese, le aziende con un numero di dipendenti inferiore a 10, che realizzano un fatturato o un bilancio annuo uguale o inferiore a 2 milioni di euro. Rientrano tra le microimprese le imprese individuali; 2. piccole imprese, le aziende con meno di 50 occupati e un fatturato o bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro. In questo tipo di aziende l imprenditore ha un ruolo rilevante a livello di gestione e controllo delle attività produttive; 3. medie imprese, le aziende con un massimo di 250 dipendenti e un fatturato inferiore o uguale a 50 milioni di euro oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro; 4. imprese di grandi dimensioni, le aziende che occupano più di 250 dipendenti e hanno una struttura molto complessa. nel nostro Paese le micro, piccole e medie imprese svolgono un ruolo strategico nell economia nazionale. Spesso definite con l acronimo PmI (piccole e medie imprese), in genere si organizzano tra loro in un territorio circoscritto dando vita a una rete complessa di interazioni che le porta a essere competitive a livello nazionale e internazionale. Questo modello di integrazione è definito distretto industriale. FOCUS Le imprese possono essere classificate in base a diversi criteri: dimensioni, proprietà, titolarità e settore produttivo. Definizione di impresa in Italia e in Europa - I distretti industriali I vantaggi dei distretti industriali sono diversi, in particolare: la vicinanza geografica permette la circolazione di merci e risorse umane specializzate in un determinato territorio, favorendo lo scambio di conoscenze e l innovazione; l alta specializzazione consente rapporti di subfornitura tra le varie aziende, migliorando l efficienza di tutto il sistema di produzione locale; si ha un elevata capacità di resilienza in una situazione di crisi e un alta capacità di adattarsi a una realtà in continua evoluzione. Negli ultimi decenni questo modello ha portato a un apprezzamento in tutto il mondo dei prodotti Made in Italy . Il Nord-Est del nostro Paese è considerato l area più rappresentativa del modello distrettuale, con la sua altissima concentrazione di imprese di piccole e piccolissime dimensioni caratterizzate da un altissima specializzazione produttiva. In questa zona si trovano più di 40 distretti, circa il 27% del totale nazionale. I più conosciuti sono il distretto calzaturiero del Brenta, il distretto orafo nella zona di Vicenza, la produzione di occhiali in quella di Belluno e il distretto vinicolo in provincia di Treviso. In Italia i distretti industriali sono stati riconosciuti giuridicamente dalla legge 317/1991 e dai provvedimenti attuativi che ne sono derivati. I distretti industriali in Italia.

Diritto ed economia. Istruzioni per l’uso
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