T1 – Edward Evan Evans-Pritchard, La stregoneria zande e la

PAROLA D AUTORE | T1 Edward Evan Evans-Pritchard Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande, a cura di R. Malighetti, Raffaello Cortina, Milano 2002, pp. 24-30 La stregoneria zande e la metafora della doppia lancia Con il libro da cui è tratto questo brano, pubblicato per la prima volta in inglese nel 1937, Evans-Pritchard ha segnato un punto di svolta nell antropologia culturale e sociale mettendo fuori gioco la dicotomia razionale/irrazionale come strumento d analisi del pensiero dei cosiddetti primitivi , contrapposto a quello dei moderni . Le sue ricerche sugli Azande, stanziati fra il Sudan e il Congo, hanno dimostrato come i processi di attribuzione di causa siano plurali e dipendano dal contesto sociale, per cui la contrapposizione vero/falso si rivela del tutto inefficace per comprendere il senso del credere. Poco dopo il mio arrivo nel territorio zande, in compagnia di altre persone, stavamo un giorno attraversando un insediamento governativo, quando ci accorgemmo di una capanna che la notte prima era stata distrutta dal fuoco. Il proprietario era sopraffatto dall angoscia, poiché in essa si trovava la birra preparata per un festino mortuario. Ci raccontò che la notte prima era andato a verificare a che punto fosse la birra. Aveva acceso un mannello di paglia e lo aveva alzato sul capo in modo da poter far luce sui recipienti, ma così facendo aveva appiccato il fuoco alle stoppe del tetto della capanna. Sia lui, sia quelli della sua compagnia erano convinti che il disastro fosse stato causato dalla stregoneria. [ ] Parlando di stregoneria agli Azande e osservando le loro reazioni di fronte a situazioni sfortunate, appariva chiaro che nel loro tentativo di rendersi conto dei fenomeni [ ] non individuavano un rapporto tra causa ed effetto che fosse esclusivamente mistico. Ciò che si spiegavano per mezzo della stregoneria erano le particolari condizioni di una concatenazione causale in cui il rapporto tra un individuo e gli avvenimenti naturali era caratterizzato dal fatto ch egli subisse un danno. [ ] Ogni anno centinaia di Azande vanno a ispezionare la loro birra di notte, prendendo sempre con sé un mannello di paglia accesa per illuminare la capanna dove avviene la fermentazione. Perché quel particolare individuo, in quella precisa occasione, avrebbe dovuto appiccare il fuoco alle stoppie della sua capanna? [ ] La stregoneria spiega perché gli avvenimenti sono nocivi all uomo, e non come accadono. Uno Zande percepisce il modo del loro accadere esattamente come noi. Non vede uno stregone dare la carica all uomo, ma un elefante. Non vede uno stregone far precipitare un granaio, ma le termiti che ne corrodono i sostegni. Non vede una fiamma immateriale che appicca il fuoco alle stoppie di una capanna, ma un normalissimo mannello di paglia. [ ] La credenza zande nella stregoneria non contraddice assolutamente la conoscenza empirica di causa ed effetto. [ ] La credenza nella morte per cause naturali e la credenza nella morte per stregoneria non si escludono a vicenda. Al contrario, esse si integrano l una con l altra, spiegando l una ciò che l altra non spiega. Inoltre, la morte non è solo un fatto | L esperienza del credere | 89

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane