I riti di passaggio

2.3 I RITI DI PASSAGGIO | Nei primi anni del Novecento, l antropolo- go francese Arnold Van Gennep | L AUTORE| ha dato un grande contributo all analisi della ritualità concentrando i propri studi su riti di particolare importanza che egli ha chiamato riti di passaggio . Si tratta di quei riti che legittimano pubblicamente il passaggio di un individuo da una condizione sociale o spirituale a un altra, e sono per esempio i battesimi, i matrimoni, i funerali, l entrare a far parte di un ordine religioso e così via. Non tutti i riti di passaggio sono di carattere religioso: da un punto di vista antropologico sono importanti anche quelli di carattere laico, ampiamente diffusi nella nostra società, per esempio una cerimonia di laurea, la nomina di un nuovo preside, l entrata di un ragazzo in un gruppo di adolescenti e così via: tutti passaggi che in qualche modo trasformano la persona, mutandone, talvolta irreversibilmente, lo status sociale. Nella sua celebre opera del 1909, intitolata appunto I riti di passaggio, Van Gennep ha distinto all interno di ogni rito di passaggio tre fasi successive, ciascuna caratterizzata da rituali specifici: separazione (riti preliminali); margine (riti liminali); aggregazione (riti postliminali). Van Gennep ha sottolineato la grande importanza antropologica della fase centrale, la fase di margine (limen in latino significa margine , confine ), che viene dopo il distacco di un individuo dalla sua condizione precedente e prima di quella in cui assumerà una nuova identità sociale, professionale, politica o religiosa. Questa fase liminale è estremamente delicata, vi è l in- L AUTORE ARNOLD VAN GENNEP Arnold Van Gennep (1873-1957) nasce a Ludwigsburg, in Germania, in una famiglia IUDQFR RODQGHVH &UHVFH LQ )UDQFLD H DSSDVVLRQDWR GL OLQJXH H FXOWXUH RULHQWDOL VWXGLD filologia, linguistica ed egittologia all cole pratique des hautes études D 3DULJL )LJXUD PROWR indipendente all interno dell accademia, studia diciotto lingue e la sua passione in linguistica e fiORORJLD KD XQ LPSDWWR DQFKH VXL VXRL VWXGL HWQRJUDfiFL 'DO LQVHJQD HWQRJUDfiD DOO XQLversità di Neuch tel in Svizzera, dove è anche GLUHWWRUH GHO PXVHR HWQRJUDfiFR 3HUGH OD FDWtedra nel 1915, per aver criticato la posizione 18 Nasce a 1873 Ludwigsburg, Germania L 19 1912 ,QL]LD D LQVHJQDUH HWQRJUDfiD aall università di Neuch tel in Svizzera 1909 Pubblica I riti di passaggio 1924 Pubblica Il Folklore della Svizzera durante la Prima guerra monGLDOH /D VXD SURGX]LRQH VFLHQWLfiFD H OHWWHUDULD si può dividere in due fasi: la prima è dedicata all analisi antropologica soprattutto dei riti, di FXL O RSHUD SL LPSRUWDQWH ª I riti di passaggio (1909); la seconda fase invece è incentrata sugli studi del folklore francese, su cui pubblica svariati volumi, tra cui Il Folklore QHO Lavora come scrittore per alcune case editriFL IUDQFHVL VFULYHQGR GL HWQRJUDfiD IRONORUH H UHOLJLRQH 0XRUH D %RXUJ OD 5HLQH LQ )UDQFLD nel 1957. Un anno dopo esce postumo il suo Manuale del folklore francese contemporaneo. 19 Muore a Bourg-la-Reine, 1957 )UDQFLD ) 1958 Esce postumo il suo Manuale del folklore francese contemporaneo | L esperienza del credere | 69

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane