Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3

tilità. Ma se il comportamento richiesto viene violato, la potenza del sacro si manifesta in modo negativo e dannoso. Le norme elementari del sacro sono dunque dei tabu, la cui infrazione provoca conseguenze deleterie. Il tabu è una proibizione di carattere magico-religioso che consiste nel divieto di frequentare certi luoghi o persone, di cibarsi di alcuni alimenti, di pronunciare determinate parole, di toccare certi oggetti, considerati di volta in volta sacri, oppure contaminati, impuri o pericolosi, da evitare per motivi di rispetto, per ragioni rituali, o igieniche, e così via. Le teorie antropologiche talvolta hanno sottolineato le differenze fra religione e magia, altre volte ne hanno rilevato soprattutto le caratteristiche condivise. Gli evoluzionisti hanno visto nella magia e nella religione due tappe distinte del processo di sviluppo che conduce alla scienza: la magia si distinguerebbe dalla religione per la mancanza di un culto comunitario e per la presenza di un potere sovrumano impersonale, mentre in presenza di dèi, spiriti e antenati si dovrebbe parlare di religione. Secondo Malinowski religione e magia non hanno soltanto funzioni cognitive e pratiche, non servono solo a spiegare le cose e a raggiungere dei fini, ma hanno anche una funzione emozionale legata, come ha dimostrato il suo allievo Evans-Pritchard, alla domanda esistenziale sulle cause del dolore nella sorte individuale. Più recentemente, negli anni Ottanta del Novecento, anche Clifford Geertz (1926-2006) ha ribadito l importanza degli aspetti emozionali della religione: i suoi simboli producono stati d animo e motivazioni potenti che, insieme ai valori che comunicano, danno senso all esistenza. radici delle parole tabu: dalla forma francesizzata tabou, il termine tabu (che gli antropologi preferiscono pronunciare senza accento sulla u) deriva dalla parola polinesiana tapu, che significa oggetto severamente proibito o da non doversi accostare con leggerezza , e fu registrata per la prima volta nel 1777 dal capitano della Regia Marina Britannica James Cook (1728-1779) durante un viaggio a Tonga nel Pacifico occidentale. Ma fu a opera dell inglese Robert Marett (1866-1943), successore di Tylor nell insegnamento di antropologia all univesità di Oxford, che il termine entrò nell uso comune a partire dalla fine dell Ottocento, indicando il divieto rituale di relazionarsi a persone, animali, oggetti, parole o alimenti, in quanto investiti di sacralità, impuri o pericolosi. PER LO STUDIO 1. Perché Evans-Pritchard ha sottolineato l importanza della metafora della doppia lancia fra gli Azande? 2. Quali sono le principali caratteristiche dell esperienza religiosa? 3. Come si può definire il sacro? Per discutere INSIEME Prova a pensare se nel tuo quotidiano ti capita di utilizzare la parola magia , come per esempio nelle espressioni: è un momento magico , la magia del tramonto , o la magia di uno sguardo . Per i tifosi romanisti la loro squadra è la magica Roma , un celebre successo del gruppo musicale dei Queen si intitola It s a Kind of Magic. Discuti con i tuoi compagni sui vari significati che può avere il termine magia e confrontateli con quanto studiato in questo capitolo. | L esperienza del credere | 65

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane