La magia

dicotomia: rigida contrapposizione tra due concetti distinti. Il suo significato deriva dal greco dividere in due parti . Perciò la dicotomia evoluzionista che oppone credenza e conoscenza si annulla, e si annulla di conseguenza anche la dicotomia fra primitivi e moderni che da essa deriva: il concetto stesso di primitivo risulta così confutato e deve essere eliminato. Come ha affermato il filosofo viennese Ludwig Wittgenstein: «anche quando avessimo trovato risposta a tutte le domande scientifiche, i nostri problemi vitali non sarebbero stati ancora neppur toccati . 1.3 LA MAGIA | La parola magia storicamente designò l arte rituale dei magi, cioè i sacerdoti mazdei addetti al culto di Mazda, sistema di credenze diffusosi grazie agli insegnamenti del profeta Zarathu tra (chiamato anche Zoroastro) in Iran e nell Asia centrale, fra il VI secolo a.C. e il X secolo d.C. In molte fonti storiche il termine magia venne anche utilizzato per definire le pratiche astrologico-divinatorie dei Caldei, confusi con i fedeli del mazdeismo. I Caldei provenivano infatti dalla Mesopotamia, detta Caldea dai greci, terra appartenente all antico Impero persiano conquistato da Alessandro Magno che non corrisponde all Iran geografico. Lo storico delle religioni italiano Dario Sabbatucci (1923-2002) affermava che la magia era soprattutto un arte divinatoria, cioè volta a prevedere il futuro, estranea alla religione tradizionale greca e che si andava diffondendo fra le classi meno colte della popolazione. La magia era infatti considerata in modo negativo, come una attività che si opponeva in qualche modo al sistema sociale ed etico che il culto degli dèi sosteneva. La cultura romana rafforzò, anche in termini giuridici, la definizione negativa della magia, estendendo il concetto a tutta una serie di pratiche (come gli incantesimi) vietate dalla legge. Il cristianesimo ereditò da Roma la concezione negativa della magia e della divinazione, e attribuì alla magia il carattere di non-religione o di anti-religione come prodotto di azione diabolica rivolta contro Dio. Questa configurazione teologica condusse ai processi di magia e stregoneria della storia moderna in Europa. Da un punto di vista antropologico la magia si può definire un insieme di pratiche occulte connesse a forze soprannaturali che vengono manipolate con gesti, parole e oggetti al fine di condizionare il corso degli eventi. Un atto magico è un azione compiuta da un soggetto (il mago o lo stregone) con l intento di esercitare un influenza di qualche tipo (positiva o negativa) su qualcuno o qualcosa. La magia può essere di due tipi: la magia nera, che si avvale di spiriti maligni, per scopi malvagi, e consiste in una serie di operazioni (gesti o parole) condotte su qualcosa che è appartenuto o che è stato in contatto con la persona che si vuole colpire; radici delle parole magia: dal greco, magéia, da cui il latino magia, è il complesso di saperi e pratiche finalizzate a controllare e manipolare le forze naturali, a scopo benefico o malefico. Definita spesso in contrapposizione alla scienza. | L esperienza del credere | 57

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane