Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3

Questa doppia teoria della causalità è la scoperta più importante nell ambito delle ricerche etnografiche di Evans-Pritchard presso questa popolazione africana, per molto tempo ritenuta primitiva. Il problema di stabilire le cause dei fatti per gli Azande non sta nell accertare la verità scientifica dal punto di vista oggettivo, nel trovare i nessi empirici di causa ed effetto fra le cose, ma nel capire la causa della sorte individuale che non può intrinsecamente essere attinta da alcuna analisi scientifica. ESEMPIO: ipotizziamo che un uomo della nostra società abbia un grave incidente d auto perché guidava con i freni rotti. A questo segue una serie infinita di domande e risposte per spiegare l accaduto. Perché si sono rotti i freni? Perché erano consumati. Ma perché l uomo non si è accorto che erano consumati? Perché non ha fatto il tagliando. Ma perché non l ha fatto? Perché è distratto. E perché è distratto? Perché la moglie l ha lasciato. Ma perché la moglie l ha lasciato? E così via. Non esiste una risposta causativa finale, sul piano scientifico, alla sorte individuale. Alcune risposte del tipo stata una tragica fatalità , Era il suo destino sono qualitativamente identiche alla risposta zande: L ha colpito il mangu . Dunque, nella cultura zande la prima lancia risponde a un interrogativo generale legato alla struttura fisica della realtà, al come le cose accadono, verso cui però gli Azande non mostrano grande interesse; la seconda lancia, il mangu, risponde invece a un interrogativo esistenziale profondo, legato al piano emotivo, al dolore individuale che si prova di fronte a una disgrazia e che non viene superato semplicemente perché si capisce come è accaduta, ma solo cercando di capire perché è accaduta proprio a noi. Scrive Evans-Pritchard illustrando il pensiero zande: «Il fuoco è rovente, ma l essere rovente non è imputabile alla stregoneria, poiché è nella sua natura. Quella di bruciare è una qualità universale del fuoco, ma non è una sua qualità universale quella di bruciare proprio te. Quest ultima cosa potrebbe non accadere mai; ma se ti succede anche una sola volta nella vita è solo perché sei stato stregato . Per Evans-Pritchard le credenze zande non sono nuclei concettuali di una teoria quasi scientifica del mondo, quindi errata. Sono nuclei etici. Disegnano un paesaggio morale. L oracolo zande che si consulta per stabilire l origine della stregoneria dice come si può fare per stare meglio, come si deve agire, come si può superare il dolore. L antropologia culturale contemporanea ha esteso i risultati teorici delle ricerche di Evans-Pritchard fra gli Azande ai sistemi di credenze in generale: l esperienza del credere è un modo di dare senso al mondo e alla vita. Per questo da un punto di vista interpretativo non si può comprendere una credenza stabilendo se essa è vera o falsa, corretta o errata, razionale o irrazionale. Il conoscere e il credere non sono atteggiamenti del pensiero che confliggono sullo stesso piano, ma si integrano fra loro in piani differenti di comprensione del mondo. 56 | unità 2 |

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 3
Antropologia e Sociologia - Quinto anno del liceo delle Scienze umane